Verso l’eliminazione dei tirocini non retribuiti
Il Parlamento europeo condanna lo sfruttamento del lavoro giovanile attraverso i tirocini non retribuiti. È stata approvata, con 574 voti a favore, 77 contrari e 43 astenuti, una risoluzione non legislativa del Parlamento europeo che «condanna la pratica di stage, tirocini e apprendistati non retribuiti, che sfruttano il lavoro dei giovani e violano i loro diritti».
Dopo un lavoro durato mesi, il Parlamento europeo si è espresso a favore dell’agevolazione dei giovani europei: è stata approvata una nuova risoluzione che esorta gli stati dell’Unione Europea a garantire ai tirocinanti una retribuzione «commisurata al lavoro svolto, alle competenze e all’esperienza» e definisce i tirocini non retribuiti una forma di sfruttamento e una violazione dei diritti.
L’obiettivo della proposta, annuncia il comunicato ufficiale, è quello di migliorare le condizioni socioeconomiche dei giovani, soprattutto nella situazione di crisi per il Covid-19, che ha portato a un aumento del disagio economico. In un ultimo aggiornamento di agosto 2020, si legge che il tasso di disoccupazione giovanile in Europa, che prima di marzo era al 14,9%, ha raggiunto durante la pandemia il 17,6%. In Italia invece la disoccupazione nella fascia di età fra i 15 e i 29 anni è già al 31,4%.
Con il timore che questo andamento possa persistere, il Parlamento europeo ha deciso di sottolineare l’importanza di Garanzia Giovani (Youth Guarantee Scheme), l’insieme di finanziamenti per il contrasto della disoccupazione giovanile negli Stati membri.
Dalla sua istituzione nel 2013, il sistema ha già aiutato e offerto opportunità a più di 24 milioni di persone, sostenendo politiche attive di orientamento, formazione e inserimento al lavoro. La nuova proposta intende rendere Garanzia Giovani, che fino a ora era solo una raccomandazione, obbligatoria per tutti i Paesi Ue e prevede più fondi per il programma nel periodo 2021-2027.
Oltre alla necessità di retribuzione delle prestazioni, è stata discussa anche la qualità degli stage: il Parlamento chiede che «siano delineati criteri e norme di qualità chiari e vincolanti per le offerte». Questo eliminerebbe i tirocini a basso costo, con poco percorso formativo per i tirocinanti, come ad esempio quello di magazziniere in negozi e supermercati.
Le nuove norme dovranno impedire l’utilizzo dei fondi di Garanzia Giovani per il finanziamento di percorsi poco istruttivi, considerati una forma di sfruttamento dei giovani da parte di imprese che cercano lavoratori a basso costo.
Nonostante non sia una risoluzione legislativa, si tratta di uno sviluppo di importante e, in attesa che la Commissione presenti un quadro giuridico per ufficializzare queste proposte, il Parlamento sta sollecitando gli stati europei all’impegno per assicurare una migliore offerta lavorativa ai giovani.
di Dragana Jelcic