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“Voluntas”, ossia dal latino “volontà”, sinonimo di libera volontà o scelta personale, indica il desiderio di offrire il proprio tempo, impegno, capacità e buona volontà per la realizzazione di diverse attività.
Lo scopo del volontariato, dunque, sta proprio nel riuscire a far riscoprire questa volontà profonda di aiutare gli altri, perché in fondo in altri contesti potremmo essere noi quegli “altri” e avere bisogno di quello stesso identico aiuto.
Oggi, sono sempre meno le persone che hanno tempo e coraggio, prima che la volontà, di dedicarsi ad un’attività di volontariato, la quale può anche partire dal più piccolo gesto del dare indicazioni ad uno sconosciuto. Però, ciò che più rammarica le associazioni che si occupano del volontariato più in grande, è la mancanza di giovani volenterosi, i quali potrebbero trarre benefici anche per se stessi e giovare di tali azioni.
In fondo il volontariato può essere visto anche secondo una visione più egoistica: mentre aiuto gli altri guadagno anch’io, perché ricevo amore da persone diverse, perché posso creare nuovi legami o perché posso ampliare le mie conoscenze in molteplici campi d’interesse. Tuttavia, secondo voi, non sarebbe meglio essere per una volta egoisti, così da far apparire a tutti un sorriso in più e capire finalmente di essere tutti una grande famiglia di umanità?
Un’associazione che ha puntato molto su questo concetto di famiglia è stata ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale), fondata nel 1978 per aiutare i bambini a superare il trauma della permanenza in ospedale e offrire ai loro genitori il sostegno necessario durante questo momento delicato.
Insomma un percorso di crescita in tutti i sensi, che accompagna il bambino in una situazione fastidiosa, ma sostiene anche il genitore in un momento delicato; ma non finisce qui: durante il corso formativo per tutti gli aspiranti volontari il concetto di grande famiglia umana si espande. I volontari non si fermano al solo aiuto e sostegno nei confronti degli ospedali in reparto pediatria di tutta Italia, bensì cercano di creare una piccola famiglia interna che possa crescere in quanto tale per fare piccole grandi cose in questo mondo.
Io sono stata aspirante volontaria e sono tutt’ora volontaria in tale associazione; la cosa che mi ha spinto di più a parteciparvi, non sono stati per primi i bambini che adoro, e i genitori che so quanto fondamentali siano per la crescita di un fanciullo, ma per il concetto di condivisione che durante ogni incontro è saltato fuori dalle bocche di tutti i miei “colleghi”.
Ho visto ABIO come un enorme abbraccio che mi tirava su e mi faceva rinascere in quanto giovane donna, pronta ad ascoltare e ad accudire il mondo, il quale a sua volta per mezzo della famiglia ABIO si sarebbe preso cura di me.
Può mancare la volontà, il tempo, il coraggio, o il credere di essere troppo poco egoisti per farlo, ma ammettere di avere bisogno degli altri non è una debolezza, è segno di amorevolezza e compassione nei confronti dei tuoi simili che abitano sul tuo stesso pianeta.
ABIO Verona è presente dal 2000 presso l’Azienda Ospedaliera nei reparti pediatrici e in alcuni reparti speciali sia dell’Ospedale Civile Maggiore (Terapia Intensiva, pediatria) che del Policlinico G.B.Rossi (Oncoematologia Pediatrica, Pediatria, su richiesta Poliambulatori Trasfusionali e ovunque vi sia un bambimo che ha bisogno di un sorriso!).
L’attività dei volontari di ABIO Verona, negli anni, si è estesa ai Reparti Pediatrici dell’Ospedale di San Bonifacio e di Bussolengo.
La nostra sede legale:
Clinica Pediatrica – Ospedale G.B. Rossi
Piazzale Ludovico Scuro, 10
37100 VERONA
La nostra segreteria:
Ospedale Geriatrico – Pad. 40
3° Piano – Lato Mameli
Piazzale Stefani, 1
37124 Verona
cell: 3400776563
orario: mattina dalle 9:00 – 12:00
di Irene Monge