Un giorno da attivista. Diario di bordo
Greenpeace, corteo “La nostra Europa”, Roma, 25 Marzo 2017.
La nostra avventura romana come volontari del Gruppo Locale di Verona comincia il venerdì pomeriggio. Il viaggio dal Veneto al Lazio è lungo (specialmente se ci si ferma ad ogni stazione di servizio), ma tra una canzone e l’altra siamo già arrivati alla Garbatella. Ci buttiamo subito nelle strade e non ci accorgiamo nemmeno che sta per sorgere il sole.
Il sabato la sveglia suona troppo presto («ma mi sono disteso 15 minuti fa!»), ma si sa che il caffè fa miracoli. In tarda mattinata incontriamo gli altri gruppi italiani, alcuni volontari europei e una parte dell’EU office. Siamo tutti lì insieme con lo stesso obbiettivo: far capire che solo rimanendo unita l’Europa può creare politiche sostenibili sia per la società sia per il nostro pianeta.
Finalmente la marcia comincia e le nostre bandiere verdi si mescolano alle centinaia di bandiere blu dell’Unione Europea.
Il corteo avanza lentamente sotto un caldo sole primaverile e, dopo qualche chilometro, cominciamo a intravedere il profilo del Colosseo. Siamo già arrivati nel centro di Roma antica, punto di arrivo della manifestazione.
Nel pomeriggio –dopo un meritato sonnellino- ci ritroviamo tutti al quartier generale.
Ci sediamo in cerchio e discutiamo insi
eme della nuova strada intrapresa da Greenpeace: lottare non solo per l’ambiente, ma anche per la democrazia, sempre più vacillante. Una svolta che ci porterà ad affrontare i numerosi cambiamenti a cui stiamo assistendo. Tanti volontari condividono il loro pensiero e le loro impressioni, e si rimandano le discussioni meno formali a dopo cena, possibilmente davanti ad un bicchiere di birra.
Si parla di futuro, si balla, si canta, ci si fanno domande sull’avvenire dell’Europa, ci si offre da bere, ci si scambiano opinioni e si ride. Non importa se Italiano o Inglese, se volontario o dipendente: ci si sente parte di un qualcosa di bello ed entusiasmante, si sente che si possono raggiungere obbiettivi importanti. La serata finisce che in realtà è già mattina, e il nuovo giorno comincia con tante facce assonnate ma felici.
Le ore successive sono dedicate all’ascolto. Veniamo aggiornati sugli sviluppi delle campagne intraprese, e ci viene mostrato cosa voglia dire vivere su una nave di Greenpeace.
Dopo pranzo, purtroppo, arriva il momento di tornare ognuno alla propria città. Ci salutiamo tutti con un velo di tristezza negli occhi, ma con la certezza che presto saremo di nuovo insieme a condividere idee ed esperienze che sappiamo potranno cambiare il nostro futuro.
Deborah Gianinetti
Per ogni informazione contattate Greenpeace Verona tramite mail: gl.verona.it@greenpeace.org, oppure la pagina Facebook.