Un futuro digitale per l’arte: intervista a Eike Schmidt
L’8 maggio, Pass Magazine ha partecipato all’incontro intitolato “Il museo del futuro”, l’ultimo evento del Festival del giornalismo di Verona svoltosi in città.
Il ciclo di eventi che si è svolto a Verona, all’interno del programma del Festival del giornalismo 2023, è giunto al suo termine nella giornata dell’8 maggio, con un unico evento alle 21:00. Per l’occasione, Verona ha accolto un ospite d’eccezione, ovvero Eike Schmidt, il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, per parlare del futuro dei musei con la moderatrice Elena Chemello di Rai 3 Veneto.
L’incontro è avvenuto all’interno del Teatro Stabile di Verona e Pass Magazine ha avuto modo di assistere.
Dopo i saluti istituzionali della vicesindaca Barbara Bissoli e della direttrice dei Musei civici Barbara Rossi, il pubblico ha accolto lo storico d’arte con un caloroso applauso ed Elena Chemello ha iniziato a intervistarlo.
Nel corso della serata si è discusso, innanzitutto, del fatto che gli Uffizi, il Giardino di Boboli e Palazzo Pitti, nel loro insieme, sono il luogo culturale più visitato d’Italia, e Schmidt a riguardo afferma che «è una soddisfazione relativa al contesto, ma non è una corsa di Formula 1».
I dati sulle affluenze non sono però l’unica cosa che conta secondo il direttore; ma, ad esempio, è rilevante il fatto che molte persone abbiano comprato abbonamenti annuali per visitare gli Uffizi o che sempre più bambini visitino il museo.
Successivamente, la giornalista chiede a Schmidt quale idea di museo vuole comunicare. «L’idea di fondo è un museo per tutti. Non è più la biblioteca specialistica per i soli studenti universitari. Chi entra impara qualcosa ed esce portando questo interesse al di là della visita, anche grazie agli strumenti digitali».
La digitalizzazione è un altro aspetto importante, specialmente quando si parla di museo del futuro. Oltre al sito ufficiale, infatti, la Galleria degli Uffizi possiede alcuni account sui principali social media come Facebook, Instagram e TikTok. È un processo che è stato accelerato dalla pandemia di Covid-19, Schmidt infatti afferma: «avevamo una strategia digitale per 3 anni che abbiamo realizzato nelle due settimane successive al lockdown. Una grande accelerata necessaria, i musei erano molto indietro e adesso molti musei sono avanti».
Inoltre recentemente, sono state proposte varie campagne promozionali molto creative, tra cui quella riguardante una mostra su Eleonora di Toledo e una concernente l’iniziativa UffiziKids, che rientra nel progetto di Schmidt di portare nel suo museo sempre più bambini, i quali possono entrare gratuitamente.
Il dipartimento di strategie digitali degli Uffizi è anche attento all’importanza delle donne nell’arte e lo dimostra tramite un’altra campagna pubblicitaria, in cui una bambina gira per le sale del museo e “parla” con alcune importanti figure femminili raffigurate nei quadri esposti.
Parlando della differenza dei canali d’informazione, Schmidt afferma che «un grande errore che molte aziende fanno è creare un contenuto e metterlo su tutti gli account social. È uno spreco perché ogni canale ha caratteristiche specifiche e si possono creare pubblici diversi tra loro».
Pubblicizzare il museo tramite i social media ormai è diventata molto importante, e lo dimostra anche il fatto che, dopo alcune visite agli Uffizi da parte di celebrità come Dua Lipa e Chiara Ferragni, gli afflussi sono aumentati di grandi percentuali, anche se molti hanno storto il naso riguardo a questo.
Il direttore degli Uffizi ha commentato anche brevemente la discussa campagna promozionale portata avanti dal Ministero del turismo, “Open to Meraviglia”:
«La Venere viene utilizzata molto. Non la seguo in tutti i suoi percorsi fuori dal museo, io devo occuparmi di lei dentro al museo».
Nella parte finale dell’incontro, il pubblico ha avuto modo di porre alcune domande a Schmidt. È stato domandato, ad esempio, se secondo lui i musei dovrebbero essere tutti gratuiti, ma egli ha risposto negativamente, spiegando che la gratuità toglierebbe il lavoro a molte persone in questo settore. «Per dare un’offerta culturale ai cittadini gratis bisogna basarsi sul volontariato e ci saranno sempre meno specialisti, sempre più precariato. Sono a favore di pagare per i musei, per i teatri, per la TV».
Sulla questione del legame delle opere d’arte degli Uffizi con l’arte contemporanea, Schmidt ha dichiarato che può essercene uno. «Un dialogo tra contemporaneo e antico è necessario, per la stessa ragione per cui vale la pena mettere opere d’arte in altri contesti che non siano museali, perché possono aprire gli occhi a dimensioni che prima non si erano percepite. Se funziona, si possono vedere sia le opere antiche che quelle contemporanee con occhi diversi».
Pass Magazine ha chiesto a Schmidt se il museo intende comprare sempre più opere di artiste donne, visto che la Galleria arricchisce continuamente la propria collezione con l’acquisto di nuove opere e visto l’impegno dedicato ad evidenziare l’importanza dell’arte femminile.
«L’abbiamo già fatto e lo faremo in futuro. Iniziamo da un buon punto, siamo il museo con la collezione più grande di opere di donne artiste prima dell’Ottocento. Abbiamo oltre 100 artiste donne dal Cinquecento all’Ottocento e nessun’altra collezione al mondo ha tale ricchezza. Dal 2016 organizziamo ogni anno una mostra dedicata a un’artista del passato e a una del presente».
La serata si è conclusa parlando dell’ultimo progetto ideato da Schmidt, quello degli Uffizi “diffusi”, per cui alcune opere appartenenti alla collezione vengono fatte uscire dal museo per dialogare con il paesaggio e la natura. Ad esempio, il ritratto di Dante di Andrea del Castagno è stato portato nelle Foreste Casentinesi di Castagno, la città natale del pittore. «Combinare turismo culturale con turismo naturale e atletico, fondere le varie forme del turismo. Verrà fatto per altre iniziative, è un obiettivo molto forte».
Schmidt dimostra la sua volontà e il suo impegno per migliorare la Galleria degli Uffizi tramite iniziative innovative e dimostra una forte attenzione al mondo del digitale, stando quindi al passo coi tempi.
Gli appuntamenti veronesi sono terminati, ma vi ricordiamo che il Festival del giornalismo continua con altri eventi in provincia, fino al 27 maggio.
Articolo a cura di Arianna Saikali