UDU torna alla mensa di Borgo Roma: le soluzioni non sono sufficienti
Il presidio di Udu dello scorso lunedì ha portato a un colloquio con i rappresentanti Esu, che hanno proposto soluzioni non sufficienti.
Decine di studenti si sono ritrovati ieri pomeriggio davanti alla mensa “Le Grazie” di Borgo Roma per protestare contro la prolungata chiusura dei servizi di ristorazione universitari. Nel lockdown del 2020 la mensa è stata completamente chiusa al pubblico. Dopo una promessa di riapertura per il prossimo 2 novembre, sono stati fatti dei sopralluoghi che hanno rivelato dei problemi nelle tubature e nell’illuminazione. Difficilmente quindi i tempi annunciati saranno rispettati.
Durante il sit-in sono intervenuti la rappresentante di Medicina in Consiglio degli Studenti Laura Bergamin e il presidente del Consiglio degli Studenti Stefano Ambrosini.
«La mensa è un servizio che deve essere garantito dall’ente del diritto allo studio. Gli spazi ci sarebbero, e ci sono più di tremila persone che devono mangiare», ha detto ieri Bergamin. «A livello politico non c’è nessun interesse da parte della Regione a sostenere il diritto allo studio».
«Ma quindi concretamente cosa possiamo fare?», ha chiesto allora una studentessa durante il sit-in. «Scrivete una mail, fate foto alla mensa e mettetela sui social, chiamate Esu, partecipate agli eventi, fate sapere che gli studenti ci sono e pretendono uno spazio dove mangiare», ha ribadito Bergamin.
Anche il gruppo Oltre pretende uno spazio adeguato in cui gli studenti possano usufruire del servizio di mensa e, pur non partecipando alla protesta, ha aperto una raccolta firme su Change.org.
Come dicono gli Stark nel Trono di Spade, “l’inverno sta arrivando”, e la soluzione provvisoria di consumare pasti nel giardino non sarà più possibile. Ci auguriamo che a breve Esu troverà una soluzione. «Fino a quando le promesse non diventeranno realtà, Udu dovrà tornare davanti alla mensa per lamentarsi», conclude Ambrosini.