Tre studenti Univr colgono la sfida di Red Bull
Verona, “Can You Make It?”
di Michele Calamaio
Anche quest’anno Red Bull, la multinazionale della bibita energetica famosa per “mettere le ali”, ha bandito il contest dal titolo “Can You Make It?”. A partire da ottobre dello scorso anno, più di 200 team di studenti universitari, provenienti da oltre 60 paesi del mondo, hanno provato la scalata al successo partecipando al concorso per diventare i vincitori di un viaggio per tutta Europa fatto di avventura, fascino e strategia.
Anche l’università di Verona ha i suoi beniamini: i Cosmonuts, ragazzi con la passione per l’avventura che hanno accolto la sfida con entusiasmo e, con un pizzico di fortuna, sono riusciti a passare in finale, in attesa della scelta delle dieci squadre che rappresenteranno l’Italia in questo viaggio. A parlare dell’esperienza di selezione e della motivazione che li ha spinti a gareggiare sono i tre componenti della squadra: Amedeo Bonetti, Sebastiano Costa e Giulio Bortoli.
Ragazzi, in cosa consiste il contest?
Il contest organizzato da Red Bull prevede che la squadra sia formata da tre studenti universitari, i quali parteciperanno a una gara che consiste nell’attraversare l’Europa utilizzando solo lattine di Red Bull come moneta di scambio, per pagarsi il biglietto del treno, il vitto e così via, sfruttando al massimo le capacità personali di vendita. Partiranno da cinque starting point: Madrid, Budapest, Manchester, Stoccolma e Roma. Per ogni stato c’è un numero massimo di team partecipanti, per l’Italia dieci. Il rifornimento a ogni checkpoint raggiunto durante il percorso sarà un carico di 24 lattine, da utilizzare come meglio si crede per sopravvivere e arrivare alla tappa successiva. Non viene premiata la velocità di arrivo, bensì la capacità di riposta a una serie di quiz pratici e intellettuali e al supporto social offerto da chi segue da fuori. Il kit di emergenza è formato da telefono, portafoglio e soldi, che tuttavia viene sigillato all’interno di pacchetto: nel caso in cui ci fosse la necessità di utilizzarlo, la squadra verrebbe espulsa dal gioco. Infine, ultima ma non meno importante, la condivisione dell’avventura su internet: ogni azione degna di nota o passaggio da un luogo all’altro dovrà essere documentato e postato sulla pagina personale del gruppo, con link di collegamento al sito ufficiale del contest. Il nostro intento è quello di portare con noi il longboard, variante dello skateboard, che aiuta a fare brevi tratte, ma non è ingombrante quanto una bicicletta, se avessimo la fortuna di trovare un passaggio in macchina.
Come siete stati selezionati per la fase finale? Quali criteri sono stati utilizzati?
La fase di selezione consisteva nel montare un video della durata di un minuto dove doveva essere presentato il team con creatività e dinamicità. Una mattina quindi ci siamo trovati al campo sportivo di San Giovanni Lupatoto, abbiamo registrato un paio di scenette e la sera l’abbiamo caricato. A questo punto è iniziata la prima fase vera e propria, quella di visualizzazione (la prima eliminatoria, ndr), seguita dalla seconda, quella delle votazioni (iniziata il 15 febbraio e terminata il 20, ndr) basata sul numero di “like social”, avendo a disposizione 5 giorni di tempo per ottenere quanti più voti possibili. Fino all’ultimo abbiamo combattuto per il quarantesimo posto e alla fine ce l’abbiamo fatta, grazie a soli dodici voti che hanno fatto la differenza. Fra questi 40 team finalisti, Red Bull sceglierà i 10 gruppi che parteciperanno in base ad una giuria interna. La graduatoria finale esce il 7 marzo. Speriamo!
Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a partecipare?
Ciò che più ci caratterizza è il nostro spirito di avventura, il viaggio che ci fa sentire vivi e vogliosi di affrontare sfide nuove e adrenaliniche. Ci sembrava un contest abbordabile, partito come gioco, ora rappresenta la sfida più bella della nostra vita, sia a livello esperienziale che sociale, conoscendo gente diversa, luoghi affascinanti e motivazioni differenti. Questa è e sarà per sempre una bellissima esperienza, in qualità di rappresentanti di Verona ci teniamo a dire: fatelo, provateci e confrontatevi con le vostre paure, perché solo così si diventa ciò che si vuole essere nella vita. L’hashtag che lanciamo è quindi il seguente: più che una gara, per noi è un percorso di vita, una crescita emozionale, fisica e culturale che ci porterà a diventare più forti. L’ambizione resta in secondo piano. E quindi #RedBullPerConoscerciMeglio.