Tre domande a Ferruccio De Bortoli
L’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24 ore ci rivela l’antidoto a questa società dominata dagli algoritmi: una buona cultura umanistica.
Il 2 novembre, in occasione del ciclo tematico di conferenze “Luci e ombre nella comunicazione umana”, la nostra Università ha avuto il piacere e il privilegio di ospitare un titano del giornalismo italiano, Ferruccio de Bortoli, grande professionista che ci ha regalato dieci minuti per una breve intervista.
In questa società a forte comunicazione e bassi rapporti umani, dove regna il frastuono digitale, la stampa e l’editoria hanno ancora la capacità di costruire un pensiero critico nell’opinione pubblica?
Io credo di sì, anche se naturalmente dipende dalla qualità di questa stampa e di questa editoria. Nella comunicazione al centro c’è la persona, i suoi sentimenti, i suoi bisogni, i suoi diritti e una buona stampa ha la capacità di far circolare nella società un pensiero positivo…
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