TRA PASSATO E PRESENTE
Nella seconda serata del festival “Storie da ascoltare” il protagonista è uno solo: Tazio Nuvolari, leggenda del mondo dei motori. L’esecuzione dal vivo del podcast è accompagnata dalle voci esperte di storici giornalisti sportivi.
Alla Vecomp Academy, il 14 aprile è stato presentato il secondo di tre nuove produzioni originali dell’azienda veronese “Storie Avvolgibili”. Se nella prima serata le protagoniste erano donne leggendarie, in questa occasione c’è un solo nome da ricordare: Tazio Nuvolari.
La serata inizia e si conclude con l’esecuzione dal vivo del primo e del quarto episodio del podcast “Tazio Nuvolari. Pozzo 1928: Sfida al diavolo rosso”. A interpretarlo è Diego Alverà, scrittore e storyteller, nonché direttore editoriale dell’azienda “Storie Avvolgibili”, accompagnato da Veronica Marchi, cantautrice e produttrice, e fondatrice della casa di produzione Maieutica Dischi.
Se il primo episodio ci fa conoscere meglio Tazio Nuvolari prima della gara veronese del 1928, il quarto entra nel vivo della narrazione e ogni parola è pensata per trasportare l’ascoltatore indietro nel tempo, a quel 25 marzo 1928 che ha visto il Mantovano Volante sfidare il Diavolo Rosso, il pilota torinese Pietro Bordino. Ed è proprio con una sfida che Diego Alverà chiude la serata. «Se volete sapere come finisce, andate ad ascoltare l’ultimo episodio» dice prima di lasciare il palco.
A spezzare i due episodi sono le voci di due simboli del giornalismo sportivo: Gianni Cancellieri e Adalberto Scemma. «Come si racconta un grande mito dello sport?» è la domanda con cui inizia la discussione l’umanista Gaia Passamonti, ed è Cancellieri a rispondere. Afferma che lo studio delle fonti è essenziale per tramandare e raccontare, e ricorda come Tazio Nuvolari sfruttasse le leggende che circolavano su di sé a proprio vantaggio. «Aveva capito perfettamente il potere di agganciare la fantasia delle persone … Aveva un senso di sé molto spiccato» afferma l’autore, e racconta di come il Nivola fosse un grande regista di sé stesso.
«Com’è quest’esperienza di raccontare con la voce rispetto a tutti gli anni passati invece a scrivere sulla carta?» continua poi Gaia Passamonti, ma questa volta è Adalberto Scemma a rispondere. «È stata una scoperta incredibile» afferma senza esitare. Il giornalista è diventato interprete a sua volta di un podcast e racconta di come questa nuova forma di fare giornalismo stia cambiando tutto. Secondo lui, i giovani stanno reimparando a scrivere e informarsi attraverso i podcast e questo permetterà loro anche di riscoprire storie dimenticate come quella di Nuvolari. A confermarlo Diego Alverà, che crede che la sperimentazione della narrazione tramite opere orali possa trasformare e migliorare la narrazione.
E se lo scopo della serata era quello di riportare in vita un ricordo dimenticato, l’obiettivo è stato raggiunto. Una personalità consapevole e forte come quella di Tazio Nuvolari ha ancora tanto da dire, anche oggi, come ha sottolineato Gianni Cancellieri.