The Danish Girl: il coraggio di essere sé stessi
In occasione della Giornata contro l’omofobia, bifobia e transfobia, abbiamo deciso di dedicare la rubrica culturale di questo mese alla comunità LGBTQ+ e in questo ultimo appuntamento vi suggeriamo il film “The Danish Girl”: la biografia di Lili Elbe, la seconda persona transgender nella storia ad aver ricorso a interventi chirurgici per cambiare sesso.
Einar Wegener è un giovane pittore danese degli anni 20 famoso per i suoi paesaggi acclamati dalla società dell’epoca. Condivide la sua vita con la moglie Gerda, anche lei un’artista di fama minore specializzata in illustrazioni e ritratti. Proprio in questi ultimi lei vorrebbe specializzarsi e così invita alcune modelle nel suo atelier da ritrarre avvolte in abiti eleganti. Tra i due coniugi, complice l’intesa artistica, c’è molta affiatamento e nonostante a volte Gerda si senta in difetto rispetto la fama del marito, non smette di supportarlo convinta che prima o poi qualcuno noterà anche lei. Un giorno Ulla, la modella protagonista del ritratto a cui stava lavorando non si presenta all’appuntamento a causa di un impegno lavorativo e per questo chiede a suo marito Einar di sostituirla posando per lei e indossando degli indumenti femminili. Nonostante l’imbarazzo iniziale, posare per sua moglie fa scattare in Einar qualcosa che lo fa sentire stranito e al suo agio al tempo stesso. In quel momento nasce Lili Elbe, il suo alterego femminile.
Quello che per Gerda è solo un gioco però, per Einar è invece qualcosa che da sempre gli appartiene ma che non aveva ancora compreso. A confondere ulteriormente le sue certezze è una festa a cui partecipa con sua moglie. I due decidono di farlo travestire da donna e presentarlo come Lili, la cugina di Einar, sfidando segretamente gli altri ospiti a riconoscerlo . Quello che doveva essere solo un banale divertimento, per Einar significa dare sfogo alla sua vera identità repressa scoprendosi così un’altra persona. Nonostante questa nuova consapevolezza, durante la festa si sente osservato, insicuro, non del tutto a suo agio. D’altronde per lui è come una recita: un uomo travestito da donna che finge di essere chi non è. Ma lui non vuole soltanto recitare una parte. Einar vuole essere Lili a tutti gli effetti.
Poco alla volta Einar inizia ad accettarsi come Lili, vestendo sempre più spesso con abiti femminili, truccandosi e indossando parrucche, libero finalmente di essere sé stesso almeno a casa sua. Gerda però, sebbene voglia stare accanto a suo marito accettando le sue stranezze, è sempre più innervosita dalla situazione e fatica a comprenderlo. I due stavano cercando un figlio prima che arrivasse Lili e ora il suo compagno non è più l’uomo di cui si era innamorata e con cui progettava una famiglia. Nonostante questo lei decide comunque di stargli accanto, sperando che con il tempo suo marito possa rinsavire e tornare “normale”. Nel frattempo, decide di usare Lili come modella diventando così il soggetto di molti suoi ritratti. Grazie al successo ottenuto dai nuovi lavori creati, decidono entrambi di trasferirsi a Parigi. Gerda per iniziare una nuova vita e magari ritornare a essere la coppia che erano prima del cambiamento di Einar, quest’ultimo per essere Lili in una città nuova, lontano dalle vecchie conoscenze e circondata da nuovi stimoli.
Ma Einar ormai è convinto del suo cambiamento, è felice solo nei panni di Lili. Per lui non è solo un travestimento e indossare abiti femminili non gli basta più per sentirsi sé stessa. Gerda però non si rassegna e lo convince a confrontarsi con alcuni psicologi nella speranza di trovare una cura che possa aiutare suo marito. Nessuno dei medici però è in grado di fornire loro una cura reale per quello di cui è affetto Einar. Un giorno però incontrano il dottor Warnerkos che riferisce loro di esser venuto in contatto in passato con persone che come lui possedevano un’identità femminile in un corpo da maschile, e così gli propone un pericoloso e sperimentale intervento di riassegnazione sessuale. Questo significa per Lili la possibilità di essere finalmente la donna che in fondo era sempre stata e che per paura non aveva mai mostrato a nessuno. Una donna non soltanto nell’anima ma anche nel corpo. Dopo l’intervento non sarebbe più stata semplicemente un uomo nei panni di una donna agli occhi degli altri, ma semplicemente Lili, e per questo accetta di sottoporsi all’operazione, consapevole dei rischi. Gerda si rende conto che nemmeno il trasferimento a Parigi è servito per riavere con sé il marito che amava ma di aver invece aiutato Lili a rimanere permanentemente. Con pazienza, amore e rispetto riesce comunque a mettere da parte la delusione e decide di rimanerle accanto in questo percorso.
The Danish Girl è la biografia della seconda persona nella storia a essere identificata come donna transessuale e ad aver intrapreso un percorso di riassegnazione sessuale attraverso interventi chirurgici. Lili ha lottato per essere finalmente sé stessa e senza saperlo è diventata un esempio per tutte le donne e gli uomini che dopo di lei hanno dovuto affrontare il suo stesso percorso scontrandosi con una società fortemente conservatrice e poco aperta all’accettazione e alle diversità. Pur sapendo che la sua decisione avrebbe spezzato il cuore di sua moglie, risultando così egoista anteponendo i suoi desideri a quelli dell’amata, Lili ha in realtà per la prima volta fatto qualcosa per Einar liberandolo da un corpo che non gli apparteneva, consapevole che certe scelte hanno un prezzo da pagare. Lei voleva essere a tutti i costi una donna, eliminando così tutta la sofferenza accumulata negli anni, costretta a vivere intrappolata in una gabbia dalla quale non poteva uscire. Non senza l’aiuto di sua moglie e della medicina che l’hanno accompagnata nel difficile percorso che l’ha resa donna a tutti gli effetti anche legalmente.