Suv e foibe: scoppia (di nuovo) il caso sulla conferenza
Ieri era il Giorno del Ricordo e oggi, lunedì 11 febbraio, è prevista all’Università di Verona una conferenza dal titolo “Colpevoli di essere italiani – La verità infoibata”. Organizza il gruppo Suv, Studenti universitari veronesi, con il patrocinio del Consiglio degli studenti e della Regione Veneto.
Il dramma delle foibe e degli esuli istriani sarà al centro della conferenza organizzata dal gruppo universitario Suv. L’appuntamento è per le 17.30 di oggi pomeriggio in aula 2.5 del Polo Zanotto dell’Università di Verona. Ospiti dell’incontro saranno Gian Paolo Sardos Albertini, presidente onorario di Ades (Associazione amici e discendenti degli esuli giuliano-dalmati) e Anna Rismondo, esule istriana, dell’Associazione nazionale Venezia Giulia. Moderatore dell’incontro sarà Matteo De Fusto, membro del Consiglio degli studenti dell’Univr, eletto in quota Suv.
A pochi giorni dalla conferenza sono però scoppiate alcune polemiche. In particolare la scintilla è partita da “Assemblea 17 dicembre”, una sigla che, sulla pagina Facebook “Veronesi aperti al mondo”, si definisce «Rete degli antifascisti, antirazzisti, antisessisti di Verona».
Nel loro comunicato, diffuso alla stampa e tramite social nei giorni scorsi, intitolato «Neofascisti in università», il gruppo Suv veniva attaccato per l’organizzazione di una «discussione di stampo neo-fascista in occasione del Giorno del Ricordo. E lo farà con il patrocinio dell’Università di Verona, in un’aula del Polo Zanotto» (in realtà il patrocinio è del Consiglio degli studenti, non del rettorato o di un dipartimento, ndr).
Attacchi diretti sono stati rivolti a Matteo De Fusto, moderatore dell’incontro, e Nicola Zanotto, entrambi membri del gruppo Suv. «È significativo che a moderare la discussione – continua il comunicato di Assemblea 17 dicembre – sarà Matteo De Fusto, fedele “fascista del terzo millennio“, militante di CasaPound Italia. Ma c’è poco da stupirsi, a gestire questa lista studentesca è lo stesso Nicola Zanotto immortalato a salutare a braccio teso (non sappiamo se a 120° o più) durante la festa della tifoseria dell’Hellas Verona 2018».
Le critiche di Assemblea 17 dicembre sono state riprese anche dalla stampa locale, dal Corriere di Verona e da Pantheon Verona Network. In particolare con quest’ultimo ne è nato uno scambio di opinioni sul tema della libertà di stampa.
Anche l’Udu nazionale (Unione degli universitari) ha dedicato un post su Facebook al caso della conferenza veronese. Matteo Tacconi, di “Studenti per Accademia di Belle Arti”, nell’annunciare un altro evento sul tema delle foibe (“Foibe: l’importanza di un’analisi approfondita“, venerdì 15 febbraio dalle 18.30 nella sede dell’Anpi di Verona in via Cantarane), aggiunge:
«È all’insegna della conoscenza delle tragedie che in diverse direzioni hanno colpito quella zona che abbiamo organizzato il nostro evento. Ci siamo dati da fare perché ci aspettavamo che qualcuno avrebbe provato a strumentalizzare il tema, come accade da molto tempo con letture vittimistiche e nazionaliste. Poi chiaramente ciò che avviene in università, con il patrocinio istituzionale del Consiglio degli Studenti a un evento piuttosto ambiguo, è tristemente quello che molti si aspettavano. Chiariamo però una cosa: legittimare “fascisti del terzo millennio” a moderare un’iniziativa non è espressione della libertà d’opinione, ma invece espressione di mancata comprensione dei valori fondanti della democrazia e della nostra Repubblica. Non è la prima volta che accade, pure l’anno scorso si costruì lo stesso teatrino, quasi a pensare che il listone Suv, che organizza l’iniziativa, faccia apposta a inserire simili elementi per quel briciolo di visibilità in più».
Tacconi si riferisce a un evento, organizzato dal Blocco Studentesco, che si svolse esattamente un anno fa agli spazi dei gruppi studenteschi in via Campofiore. Non essendo tale associazione fra quelle accreditate agli spazi, la sala venne prenotata in un primo momento a nome di Suv.
Dopo le polemiche che seguirono un post Facebook del Blocco che raccontava della conferenza, la questione venne “risolta” da Leonardo Frigo (di Suv e all’epoca rappresentante degli studenti) dicendo di aver aperto la sala a proprio nome, come rappresentante degli studenti, perché iniziativa meritoria per gli studenti. Questione “risolta” fra virgolette perché il fatto che la disponibilità dell’aula fosse fra i “poteri” di un rappresentante degli studenti non era per nulla chiaro. E infatti, dopo un anno, la commissione nata per gestire gli spazi di via Campofiore ha stretto il controllo sull’uso degli spazi e sta valutando modifiche al regolamento. Di quei fatti e della posizione politica di Suv avevamo già parlato qui su Pass. Ma torniamo alla conferenza di oggi pomeriggio.
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato Christian Pirillo, membro del Consiglio di presidenza del Consiglio degli studenti (eletto con la lista “Oltre”), che però chiarisce di parlare a titolo personale. «Può essere che il titolo dell’evento sia, per usare il gergo dei social, “clickbait” – ha scritto Pirillo in una lunga nota pubblicata sui social –. Assolutamente condivisibile il fatto che il titolo possa non rispecchiare accuratamente gli studi storici. Tuttavia l’evento in questione parla delle foibe: sono una realtà storica su cui immagino nessuno nutra dubbi. Mi dispiace anche l’attacco personale a Matteo de Fusto, componente del Consiglio Studenti. Probabilmente ha idee politiche all’opposto delle mie, tuttavia ogni volta che ci ho parlato – in ambito istituzionale e a margine delle riunioni – non mi è mai sembrato una persona violenta, aggressiva verbalmente o fisicamente, prevaricante o irrispettosa delle opinioni altrui. Voi avete mai parlato con Matteo, per definirlo “fascista del terzo millennio”?».
Da parte del Consiglio degli studenti, per il momento, nessun comunicato ufficiale. Anche De Fusto, per ora, non commenta. «De Fusto sarà disponibile per interviste esclusivamente nel contesto dell’evento di lunedì» spiega Leonardo Frigo.
Dal comunicato ufficiale di Suv emerge invece la posizione del gruppo in merito alle critiche ricevute. «Anche quest’anno – afferma Frigo, socio fondatore SUV, in passato membro del Cda dell’Univr e Senatore Accademico – abbiamo assistito all’inutile vociare dei “soliti ignoti”; persone quasi tutti non studenti che attaccano l’istituzione universitaria e la nostra associazione cercando a tutti i costi la strumentalizzazione politica e lo scredito con attacchi falsi e faziosi che rappresentano una vergogna schifosa e inaccettabile. Rigettiamo inoltre le stupide accuse relative al nostro moderatore, rappresentante eletto dalla comunità studentesca e invitiamo al rispetto e alla moderazione dei toni. La città di Verona – conclude Frigo – è perfettamente in linea con tantissime altre realtà del nostro Paese nella promozione culturale, a tutti i livelli della società, di convegni, documentari, mostre e seminari relativi al dramma delle Foibe. Il nostro evento si colloca esattamente in questo respiro».
Per completare il quadro delle reazioni alla conferenza di Suv, riportiamo il testo di un post Facebook di “La Sirena”, gruppo da qualche mese affacciatosi al panorama studentesco dell’Univr, che annuncia una conferenza prima dell’incontro sotto i riflettori. «Lunedì 11 Febbraio alle 16.30 organizzeremo una conferenza stampa fuori dalla biblioteca Frinzi in merito all’iniziativa promossa dalla lista studentesca Suv per il giorno del ricordo. La nostra intenzione non è certo di negare le foibe o offendere la memoria di chi ha sofferto in quel periodo storico. Saremo lì perché è inaccettabile che all’interno dell’Università venga permesso di organizzare un’iniziativa su una questione così delicata e storicamente così complessa a chi fa parte di movimenti di estrema destra. Ci pare necessario mettere in luce le contraddizioni di quest’amministrazione universitaria, disposta a concedere spazio alle strumentalizzazioni storiche da parte dell’estrema destra. Rifiutiamo che la sofferenza di qualsiasi vittima venga utilizzata per legittimare ideologie violente e discriminatorie. Lunedì vi racconteremo delle infiltrazioni di esponenti di estrema destra nel consiglio studentesco attraverso liste che apparentemente non hanno connotazione politica».
Il quadro fin qui dipinto sarà probabilmente parziale. L’obiettivo era di provare a fare chiarezza sul perché di tante contestazioni e discussioni, cercando di offrire più elementi possibili per una valutazione che ognuno, con la propria ragione, potrà fare.