Suite francese: amore e ideali al tempo della guerra
In occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio, la rubrica culturale di Pass vi consiglierà film e libri per non dimenticare. “Suite francese” è la prima proposta di questo mese, un film che con delicatezza racconta l’amore ostacolato tra un soldato tedesco e una ragazza francese, durante la Seconda Guerra Mondiale.
In un periodo storico scandito dalla costante paura di venire strappati dalla propria famiglia e dalle proprie radici, Suite francese racconta con delicatezza l’amore ai tempi della Seconda Guerra Mondiale tra due giovani così apparentemente lontani e diversi da non accorgersi di essere in realtà molto affini. Tratto dal libro incompiuto di Irène Némirovsky, una donna ebrea che nel 1942 venne arrestata e deportata ad Auschwitz dove morì lo stesso anno, l’opera venne successivamente ritrovata da sua figlia e fatta pubblicare nel 2004 rendendo possibile la realizzazione di questo film.
In un tranquillo paesino della campagna francese Lucille vive nella casa della suocera Madame Angellier, in attesa di notizie dal marito Gaston partito per la guerra e prigioniero dei soldati nazisti. Tra le due donne non scorre buon sangue e la ragazza non sopporta i modi arroganti che la suocera ha non solo nei suoi confronti, ma anche in quelli dei suoi mezzadri. Un giorno quella cittadina così tranquilla e lontana dalla guerra viene occupata dalle truppe tedesche. I soldati vengono distribuiti su tutto il territorio alloggiando nelle abitazioni del paese. Dagli Angellier arriva il tenente Bruno von Falk che, accolto in maniera gelida specialmente dalla padrona di casa, si stabilisce in una delle stanze della villa. Qui si trova l’amato pianoforte di Lucille al quale le è proibito avvicinarsi finché suo marito non farà ritorno. Il divieto arriva dalla suocera. Per la giovane è una sofferenza non poter suonare il suo amato strumento, poiché in quel momento rappresenta per lei il suo unico conforto. Lucille si vede allora costretta a suonarlo di nascosto finché non arriva Bruno.
Nei giorni seguenti i tedeschi, padroni ormai del paesino in cui si sono stabiliti, danno la caccia agli ebrei nascosti, inducendo gli abitanti a mentire e a fare la spia per allontanare l’attenzione da loro stessi. Chi invece è obbligato a ospitare i soldati, si ritrova a dover fare i conti con le frequenti avances (e non solo) nei confronti delle donne. Come Benoit, un mezzadro della tenuta della signora Angellier che esausto delle continue attenzioni indesiderate verso sua moglie, decide di ribellarsi ai soldati nazisti. Così facendo, innescherà una reazione violenta da parte delle truppe, che lo costringerà a fuggire e a nascondersi per sopravvivere, facendo perdere le sue tracce e gettando nella disperazione la sua compagna.
Nel frattempo Bruno, il tenente tedesco, con la sua delicatezza ed educazione si avvicina alla giovane ospite di casa Angellier. L’uomo infatti, non appena intuisce la passione in comune per il pianoforte, le fa ascoltare un brano da lui composto dal titolo Suite francese talmente bello da diventare per Lucille quasi un’ossessione. Così Bruno rivela che in realtà è molto più dell’uniforme che indossa e che per questo è importante andare oltre alle apparenze. I due, sempre più vicini, dovranno tenere il loro rapporto nascosto alla suocera e il resto del paese, per salvaguardare l’immagine e la vita di entrambi. Inevitabilmente però agli abitanti non sfugge l’influenza positiva che Lucille ha nei confronti di Bruno, e questo fa si che la moglie di Benoit inizi a sospettare che la ragazza stia dalla parte sbagliata, complice dei nazisti, e quindi della scomparsa di suo marito. Ma non sa in realtà che Lucille non ha mai abbandonato i suoi ideali, neanche per amore. E proprio questa sua onestà la porterà a mettere in pericolo non solo la sua vita, ma anche quella di Bruno, l’unico uomo che abbia mai amato, per un bene superiore, dovendo scegliere tra il cuore e fare la “cosa giusta“.
Suite Francese è un film che fa riflettere su come in un mondo in cui viene spontaneo vedere solo bianco o nero, in realtà esistano diverse sfumature più tenui che talvolta è difficile notare. Come per Bruno: nato e cresciuto in una nazione che lo ha costretto a prendere parte a una delle tragedie più grandi per mano dell’uomo, senza – in fondo – dargli la possibilità di scegliere, rendendo lui stesso una vittima delle conseguenze. Un tema importate in questo film però è la redenzione che, nonostante l’odio per ciò che rappresenta il personaggio di Bruno, arriva sul finale in modo inaspettato, dimostrando che la scelta di seguire i propri ideali spesso passa anche attraverso il cuore.
Curiosità:
Il meraviglioso brano Bruno’s theme che il personaggio di Bruno suona al pianoforte, è stato creato da Alexandre Desplat, compositore francese famoso per le colonne sonore di Harry Potter e i Doni della Morte, Il discorso del re, The Imitation Game e tantissimi altri film diventati iconici anche grazie al suo enorme talento nel tradurre le emozioni in musica.