Storie di non amore: la vicenda di Lucia Annibali
Tratto dall’omonimo romanzo, “Io ci sono” è il film che racconta la storia realmente accaduta di Lucia Annibali, sfregiata con l’acido dal suo ex fidanzato. Iniziamo così il primo di quattro appuntamenti dedicati al 25 novembre: giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Lucia Annibali, interpretata da Cristiana Capotondi, è un avvocato di 35 anni che conduce una vita tranquilla tra tribunali, amiche e famiglia. Un giorno, durante un’udienza, incontra Luca Varani, interpretato da Alessandro Averone, anche lui avvocato. Lucia, nonostante i suoi modi arroganti ed egocentrici, ne rimane affascinata, e decide di accettare il suo invito a una festa; vuole conoscerlo meglio, per capire se quella facciata da duro possa nascondere un cuore buono. Si lascia quindi coinvolgere da Luca e dai suoi modi improvvisamente più galanti, iniziando così una relazione con lui.
Durante i primi tempi è tutto perfetto, come spesso accade nelle coppie: Luca la corteggia spudoratamente, la riempie di complimenti, cene romantiche e frasi come “ho capito che la mia vita senza di te non ha più senso”. Lucia pertanto decide che è il momento giusto per lasciare la casa dei genitori in cui viveva e andare a convivere con il compagno.
Ben presto però, quello che sembrava un sogno, inizia a prendere la forma di un incubo. Luca non riesce più a gestire i suoi istinti e comincia a emergere la sua vera natura fatta di bugie, tradimenti, gelosia e tossicodipendenza. All’ennesimo litigio tra i due si arriva alla goccia che fa traboccare il vaso: Lucia riceve uno schiaffo e decide di allontanarsi definitivamente da Luca.
Da quel momento però inizia il vero calvario: lui non riesce ad accettare che sia lei a voler chiudere la loro storia, disperandosi e facendo di tutto per farle cambiare idea. Lucia, tuttavia, è convinta della sua decisione e non cede di fronte ai suoi “sei tutto per me”. Lui, ossessionato, comincia a controllarla, la minaccia, la segue ovunque, si fa trovare sotto casa e addirittura dentro l’appartamento dal quale era stato cacciato. Conosce tutti gli spostamenti di Lucia e lei non sa più cosa fare per tutelarsi. I vicini di casa l’aiutano come possono per proteggerla dalle visite improvvise del suo ex, ma niente sembra fermarlo. Fino alla sera dell’aggressione.
Rientrando a casa, Lucia viene sorpresa da un uomo che, uscendo dal suo appartamento, le getta in faccia dell’acido. Naso, bocca, occhi e parte di una mano vengono danneggiati gravemente. Lei non è in grado di stabilire chi fosse il suo aggressore, ma è certa della colpevolezza di Luca Varani.
In ospedale avviene il lungo e difficile percorso di rinascita: dalle dolorose operazioni chirurgiche per restituirle un volto, alla sofferenza psicologica per la consapevolezza che niente sarebbe più tornato come prima. E tutto questo per essersi innamorata dell’uomo sbagliato. Fortunatamente i veri affetti le restano accanto: la famiglia e le amiche non l’abbandonano mai e le danno la forza di guardare avanti.
Nel frattempo Luca Varani viene trasferito in carcere con l’accusa di aver ingaggiato due uomini stranieri per compiere l’aggressione. Dopo diversi interrogatori i tre indagati continuano a professarsi estranei ai fatti. Il compagno di cella di Luca, invece, decide di collaborare alle indagini e racconta alle forze dell’ordine che Varani gli ha confessato i crimini commessi ai danni di Lucia Annibali.
Durante le varie fasi del processo per tentato omicidio, gli avvocati di Luca provano a difenderlo ricorrendo al classico “lui le voleva bene, mai avrebbe voluto farle del male“. L’accusa invece non ha dubbi: l’ex di Lucia ha voluto eliminare di proposito l’identità di lei, accecato dal pensiero “se non sei mia, allora non sarai di nessun altro“.
Lucia Annibali vince la causa dopo tre anni di processo, liberandosi di chi le ha fatto del male e non l’ha mai amata veramente. Il giudice stabilisce così la colpevolezza dei tre imputati condannando Luca Varani a 20 anni di reclusione e a 14 anni (successivamente ridotti a 12 con conseguente espulsione dal Paese) i due complici, oltre al pagamento di tutte le spese processuali.
“Non è amore sentirsi annientate psicologicamente e rinunciare alla propria indipendenza solo perché lo vuole lui. Voletevi bene. Ogni violenza subita non è colpa vostra, solo perché avete scelto la persona sbagliata. L’amore non può tollerare nessuna forma di violenza. Mai.” Lucia Annibali, dal film “Io ci sono”.