Wikipedia è senza ombra di dubbio l’enciclopedia virtuale più conosciuta al mondo. Tuttavia, probabilmente, non tutti sono a conoscenza del fatto che essa si basi sul concetto di software libero.
Il software libero è un software che permette di essere utilizzato e modificato da chiunque in modo tale di incoraggiarne lo sviluppo, le modifiche e la redistribuzione. Tuttavia l’aggettivo libero non sta ad indicare una vera libertà: infatti il suddetto software è sottoposto ad una licenza d’uso che pone dei vincoli, tra cui l’obbligo di citare gli autori precedenti alla modifica del software, in modo tale da mantenere invariato il copyright.
L’idea di software libero nasce negli anni ottanta, quando lo sviluppo di essi iniziò a divenire complicato così che la loro produzione ed il loro sviluppo passò dalle mani delle università a quelle delle aziende. Di conseguenza esse, per tutelarsi e per non avvantaggiare la concorrenza, iniziarono a vietare la distribuzione del codice sorgente (la struttura interna del programma) e ad obbligare i dipendenti a non divulgare alcun tipo di informazione riguardo il lavoro che stavano svolgendo. Col passare del tempo si arrivò all’utilizzo del diritto d’autore, in modo tale che il codice sorgente non potesse più esser liberamente accessibile, assicurandosi cosi il controllo dei clienti, i quali non avevano più la possibilità di modificare alcun aspetto del programma. Fu così che nel 1983 l’informatico Stallman diede vita al progetto GNU, nel tentativo di creare un sistema operativo completamente libero. Questo progetto si concretizzò nel 1991 (grazie anche alla collaborazione di numerosi sviluppatori volontari) con la nascita di GNU/Linux, un sistema operativo liberamente distribuibile e modificabile.
Questo concetto ha dato un vita ad un dibattito crescente negli ultimi anni.
Da un lato si trovano difatti molti sostenitori del software libero, alcuni dei quali considerati radicali, che punterebbero ad una liberalizzazione totale. Questo perchè il software libero presenta numerosi vantaggi: si può adattare un programma alle proprie esigenze ed, essendo molti a collaborare al suo sviluppo, è molto più difficile inserire dei backdoor senza che essi vengano in breve tempo eliminati.
Tuttavia non tutti sono favorevoli a questa totale libertà. Ci sono, difatti, anche degli svantaggi legati a questo tipo di software. Essendo esso determinato da un lavoro di volontari, il suo sviluppo può essere molto più lento rispetto a quello determinato da un lavoro di dipendenti di un’azienda, i quali hanno l’obbligo di rispettare delle scadenze. Inoltre l’opportunità di modifica libera di un programma comporta anche la possibilità di dare vita ad un’organizzazione anarchica che potrebbe portare a dei risultati incoerenti.