SIAMO TUTTI CHARLIE

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Mercoledì 7 gennaio 2015 sembra essere un tranquillo mercoledì invernale in Europa.
Questa tranquillità dura fino alle 11.30, quando a Parigi un gruppo armato di tre terroristi islamici irrompe nella sede del settimanale satirico francesce “Charles Hebdo” uccidendo dodici individui e provocando undici feriti, quattro dei quali gravi. In questo tragico attentato hanno perso la vita otto giornalisti (tra cui il direttore), il portiere dello stabile dove si trova la sede del giornale, due agenti a protezione del direttore e un ospite che era stato invitato alla riunione della redazione.
Un fatto tremendo e cruento, motivato da ragioni che appaiono insensate.
Durante l’assalto gli attentatori hanno spiegato le loro azioni in nome del loro Dio, in nome della religione.
Ma fin da subito questo gesto appare folle, mirato a spegnere la libertà di espressione. Libertà considerata un diritto inalienabile da tutti quanti.
Ma il mondo questa volta non ci sta. Decide di indignarsi.
Poche ore dopo il tragico accaduto infatti sono sorte, prima in Francia poi in altre città d’Europa (tra cui Londra, Berlino e Roma), numerose manifestazioni per difendere questo diritto.
Centinaia di migliaia di persone stanno scendendo in queste ore nelle piazze armate di penne, matite e speranza. Tutti in questo momento si sentono un po’ Charlie, consapevoli che forse, al posto di questi giornalisti, poteva esserci uno di loro. Perché quotidianamente, anche se non attraverso dei giornali, ognuno di noi esprime una propria opinione o una propria idea, su qualsiasi argomento. Sicuramente queste idee non sempre sono convergenti, ma non per questo nessuno si è mai assunto il potere di togliere questa possibilità di espressione. Fino ad oggi.
E allora quegli strumenti di scrittura, che oggi vengono fieramente sollevati dalle mani di migliaia di europei, diventano l’unica vera arma per sconfiggere l’ignoranza. Le armi da fuoco usate oggi sono il simbolo di chi non è in grado di accettare un’opinione diversa, l’incapacità di concepire un’ideale differente e la subdola convinzione che esista una sola verità che esclude automaticamente tutte le altre.
Mandela affermava che l’educazione è l’arma più potente che l’uomo possiede. E’ giunto il momento di usarla.
Alziamo tutti la penna, perchè oggi anche nous sommes Charlie.



di Sara Faroni

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