Sensibilizzare la realtà teatrale: l’intervista ad Anna Rapisarda e la NCT
La Nuova Compagnia Teatrale torna a far sentire la propria voce, attraverso il lungometraggio “Vuoto di Scena”, scritto e ideato dalla sceneggiatrice Anna Rapisarda.
La battuta principe, quella ripresa maggiormente, è rivolta al protagonista: “Non scordarti Macbeth”. Sembra un monito al singolo individuo; in realtà, è un invito diretto a tutti.
«Durante questi mesi, più che in altri periodi, si sono tutti scordati di Macbeth, simbolo del Teatro e del settore corrispondente»
Anna Rapisarda
di Giovanni Pasquali con intervista a cura di Rosa Di Cagno
L’intervista ad Anna Rapisarda
Anna Rapisarda, figlia di Enzo Rapisarda, direttore artistico della NCT (Nuova compagnia teatrale) è nata a Verona nel 1998. Nel 2017 ha conseguito il diploma di maturità classica all’Educandato Statale agli Angeli di Verona. Successivamente si è iscritta al Corso di Laurea in Lettere all’Università degli Studi di Verona, dove lo scorso marzo ha conseguito la Laurea. Fa parte della Nuova Compagnia Teatrale da quando ha otto anni, e oggi studia Sceneggiatura alla Scuola di Cinema Mazzacurati.
Da quanti anni esiste la NCT?
È nata nel 1990, a Catania. A Verona, poi, è cresciuta occupandosi prevalentemente di teatro e spettacoli dal vivo, in generale.
Quanti spettacoli e spettatori annui circa contate?
Prima della pandemia, contavamo tranquillamente 190 spettacoli all’anno; quindi, si potrebbe fare una media di 76mila spettatori. Adesso, chiaramente, tutto è diverso a causa delle nuove norme, che impongono una capienza massima limitata, per garantire il distanziamento sociale.
Sapete quantificare le perdite?
Certo: abbiamo contato circa il 72% delle perdite.
Tra l’altro, i danni legati alla nostra “inattività forzata” hanno colpito, per esempio, anche altre numerose associazioni che collaboravano con noi, le quali ricevevano gran parte del ricavato dei nostri spettacoli. Penso, per esempio, alla L.I.L.T., all’ABEO, alla Caramella Buona Onlus e tante altre…
Cosa pensi delle misure adottate per la riapertura dei teatri?
Ci sono state troppe contraddizioni che nessuno ha mai affrontato, e questo, durante l’ultimo anno, ci ha avvilito parecchio.
Continuo a non capire come mai, fino alla recentissima apertura dei teatri, a fine aprile, si potesse andare in chiesa, o mangiare nei ristoranti al chiuso, senza mascherina, ma fosse vietato andare al cinema o a teatro. Oltre al danno la beffa, se pensiamo che recenti studi hanno dimostrato l’impatto minimo che la chiusura dei teatri ha avuto sui contagi, rispetto alla chiusura dei ristoranti e dei centri commerciali.
Per quanto riguarda, nello specifico, le recenti misure di apertura: ampliare la capienza massima è stata una mossa positiva. Dunque, rispetto allo scorso autunno, mi sembra siano stati fatti passi avanti. Nonostante questo, i costi, per molti teatri, restano insostenibili, e in molti hanno deciso di non riaprire. Chiaramente, per noi, anche questo ha delle conseguenze: abbiamo visto dimezzarsi le date che avevamo previsto per il mese di maggio.
Come avete vissuto questo periodo di stallo?
Non è stato facile, sicuramente. Abbiamo dovuto accantonare diversi progetti che ancora rimangono fermi, in attesa che si calmino un po’ le acque. Con l’arrivo del 2021, però, abbiamo avuto almeno la possibilità di far sentire la nostra voce in un modo nuovo, e abbiamo cercato di proporre al pubblico un prodotto alternativo al teatro in streaming. Da questo è nato “Vuoto di Scena”, un lungometraggio “teatrale” prodotto dal Comune di Peschiera del Garda, e pubblicato a puntate su Facebook (per consultare il profilo, clicca qui).
Il protagonista di questa storia deve cercare, e convincere, diversi personaggi, fuggiti da un teatro ormai abbandonato, a tornare dietro le quinte, in attesa di essere rappresentati in tempi migliori. Ognuno di questi personaggi accompagnerà lo stesso protagonista alla riscoperta di sé stesso.
Alla fine, è questo che ci accade, quando andiamo a teatro. Quello che avviene sul palco ci lascia, sempre, una nuova consapevolezza da portare con noi, a casa.
Il Covid, in questo progetto, non viene nemmeno menzionato, perché la pandemia ha solo mostrato la punta dell’iceberg. La crisi dell’intero settore si trascina, ormai, da decenni. Chiaramente, nell’ultimo anno, la situazione è esplosa.
In questo progetto, ci siamo davvero messi in gioco, con l’intento di richiamare l’attenzione sul mondo dello spettacolo dal vivo, oltre che spingere gli spettatori a sostenere il teatro nel modo più semplice ed efficace possibile: tornando a riempire le sale, e sostenendo gli artisti (in totale sicurezza, ovviamente!).
Vi state occupando di altri iniziative, oltre a “Vuoto di Scena”?
Abbiamo diversi progetti, teatrali e non, nel cassetto. Posso già dirti che stiamo lavorando a due nuove produzioni, che contiamo di portare in scena già alla fine del 2021. Mentre, in estate, porteremo i nostri spettacoli sia in diverse città, che in realtà più periferiche: è importante che il teatro e la cultura siano davvero a portata di tutti, secondo me!
Personalmente poi, vorrei che il percorso di Vuoto di Scena non finisse qui, e sto lavorando per far rivivere questa vicenda anche sotto altre forme, ma vedremo come andrà. Il periodo incerto non aiuta, ma l’importante è sapersi mettere in gioco nel dare il meglio, e nel creare nuovi progetti per coinvolgere la comunità, e animare il panorama culturale locale.
Il teatro della “Nuova Compagnia Teatrale”
La Nuova Compagnia Teatrale è un’Associazione culturale, che organizza e promuove spettacoli di teatro, musica e danza. Inoltre, garantisce dibattiti, rivolti soprattutto agli studenti. Fondata nel 1990, da Enzo Rapisarda e Giulia Brogi, si impegna in molteplici attività culturali, intervenendo anche nel sociale. Le produzioni spaziano dal genere comico al genere drammatico, dal classico al moderno, dal teatro in senso stretto, al teatro per ragazzi, in forma edulcorata.
Dal 1990, la Nuova Compagnia Teatrale è nota per aver ideato, e realizzato, una serie di rassegne di spettacoli teatrali. Si tratta di iniziative tutt’oggi presenti a Verona, quali: il “Premio Pirandello Teatro Scuola” (1990), “Il Teatro è Servito sotto le Stelle” (1999) e il “Buon vino fa Buon Teatro” (2000). La prima, prevede il dibattito ad epilogo degli spettacoli stessi, riservati al pubblico delle scuole medie inferiori e superiori, di Verona e provincia. La seconda, valorizza, e fa conoscere, luoghi sconosciuti di Verona, o non utilizzati. A titolo d’esempio: la Corte Molon, il Cortile Scuole Vivaldi di Verona, il Cortile Montanari. Infine, la terza, favorisce la conoscenza delle più importanti cantine della Valpolicella, attraverso la dimensione teatrale.
In parallelo, nel 1995, la Compagnia ha inaugurato il Secondo Teatro Pirandelliano d’Italia, con sede al Teatro Stimate di Verona, in collaborazione con: il Centro Nazionale Studi Pirandelliani di Agrigento, il Comune di Verona, la Provincia di Verona e la Banca Popolare di Verona.
La Nuova Compagnia Teatrale è un gruppo magnanimo, inclusivo, che guarda a tutti i possibili teatri: sia i maggiori, sul territorio nazionale, che i teatri più piccoli, di periferia. Si tratta di un collettivo che intende portare ovunque i valori, e i sentimenti, che il “buon Teatro” riesce a dare ancora oggi.