Salviamo la lettura: #IoLeggoPerché

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#Ioleggoperché è un’iniziativa nata da un’idea dell’Associazione Italiana Editori nel tentativo di promuovere la giornata mondiale del libro, che si terrà il 23 aprile 2015.
Questa iniziativa coinvolge tutti, da lettori appassionati a chi della lettura si è oramai dimenticato, da scuole a librerie, da piazze a città, col fine di rilanciare questo hobby in crescente calo.
L’idea è semplice: i topi di biblioteca più accaniti possono candidarsi come “messaggeri”, i quali, dopo aver completato una breve iscrizione e delle simpatiche missioni (tra cui indicare una citazione presa dal proprio libro preferito) sul sito web ufficiale, avranno il compito di ritirare da una libreria a loro vicina dodici libri, stampati appositamente per la manifestazione, che dovranno distribuire durante la giornata dedicata al libro. L’obbiettivo è quello di donare un testo a chi magari non ha mai scoperto (o semplicemente ha dimenticato) la lettura in modo tale che possa (ri)avvicinarsi ad essa. 
Partner ufficiale dell’iniziativa è Trenitalia, quasi a voler indicare simbolicamente che, attraverso un treno, è raggiungibile qualsiasi destinazione. Un po’ come i libri, che grazie alla fantasia permettono di raggiungere qualsiasi luogo, reale o immaginario che sia.
In aggiunta a questo, sono tante altre le iniziative promosse da #ioleggoperché: il 23 aprile a Milano si terrà uno spettacolo dinamico dedicato al libro, trasmesso in diretta nazionale su Rai3. Ma gli eventi non finiscono qui: già molte città hanno aderito anche all’idea di “piazza un libro”. In molte piazze, infatti, verranno allestiti per la giornata diversi eventi dedicati alla lettura, da spazi riservati a chi vuole leggere in silenzio a maratone di lettura a voce alta.
#Ioleggoperché non si limiterà al 23 aprile. Sarà un cammino che proseguirà oltre, fino all’edizione 2016, nella  speranza di lasciare in eredità una giornata piena di entusiasmo e gioia, nel tentativo di dare nuovamente spazio ad una passione che oramai sembra esser stata dimenticata.

di Sara Faroni

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