Riflettori puntati sul Cla: la parola agli studenti

Riflettori puntati sul Cla, la parola agli studenti
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A seguito della polemica scoppiata nei confronti del Centro Linguistico di Ateneo abbiamo intervistato i nostri universitari tramite la pagina Instagram di Pass. Ecco cosa ne pensano.

Sono passati solo un paio di giorni da quando vi abbiamo informati sulle proteste verso il Cla. La petizione lanciata da Udu Verona per ottenere un dialogo con chi gestisce l’ente, ormai, vede superata quota 740 firme registrate. Il fatto, quindi, non passa inosservato.

Di certo la situazione di emergenza sanitaria in cui ci siamo ritrovati negli ultimi mesi non ha semplificato i rapporti tra gli universitari e l’amministrazione. Per capirne di più abbiamo sondato il terreno chiedendo ai diretti interessati cosa non andasse, aprendo un dialogo fortunatamente civile che ci ha mostrato un ventaglio di casistiche e spunti di riflessione da cui partire in un eventuale confronto col Centro Linguistico.

I problemi più citati

Sulla pagina Instagram di Pass abbiamo aperto lo specchietto domande nelle stories, ricevendo una grande partecipazione da parte dei nostri seguaci. La prima questione da considerare è, secondo gli studenti, la scarsa organizzazione del Centro Linguistico di Ateneo.

Durante le iscrizioni per la sessione attuale, alcuni hanno lamentato errori nell’inserimento dei nomi nelle liste dei partecipanti, vedendo quindi a rischio la loro possibilità di svolgere l’esame. Ma è solo l’inizio. Può accadere, ci riferiscono, che le date vengano anticipate o cambiate all’ultimo momento, senza l’opportunità per chi lavora di richiedere un permesso ai propri superiori. Penalizzati dalle situazioni d’incertezza sono anche e soprattutto gli universitari fuori sede o pendolari, che investono parecchio tempo e denaro per raggiungere il Polo.

Contatti difficoltosi

Un altro problema deriva dalla difficoltà nel mettersi in contatto con il Centro. Alcuni dei partecipanti al sondaggio ci hanno riferito di non aver mai ricevuto riscontro a una e-mail inviata, oppure di essere stati liquidati con risposte poco chiare o non pertinenti. Il telefono, poi, squilla spesso a vuoto, nonostante la vasta gamma di numeri presenti nella sezione “contatti” del sito.

Il metodo d’insegnamento

C’è chi, però, non si limita ad esprimere sconforto nei soli confronti del sistema organizzativo. Se si può quindi tentare di chiudere un occhio rispetto all’amministrazione, è difficile digerire la complessità nell’aderire a un metodo di insegnamento che è stato definito quasi inappropriato. Molti hanno posto l’accento sul fatto che gli studenti vengano preparati, nella maggior parte dei casi (poiché viene anche riconosciuto l’ottimo operato di insegnanti appassionati e preparati), solo per superare l’esame quanto prima possibile, senza dare importanza reale all’apprendimento della lingua.

Così alcuni, dopo poche settimane trascorse ad assistere alle lezioni proposte dal Cla, si iscrivono ad un istituto privato per ottenere una certificazione esterna. Ma non tutti possono ammortizzarne i costi (spesso davvero elevati).

Chi sceglie di imparare una lingua da zero, poi, non riceve, secondo un nostro utente, le basi necessarie e si trova svantaggiato rispetto ad altri. È giusto, si chiede, che la possibilità di apprendere una lingua sia data quindi solo ad un gruppo di persone, e che coloro che non possono permettersi di pagare istituti esterni siano inevitabilmente sfavoriti?

collage commenti cla
Alcuni dei commenti raccolti tramite Instagram (@passunivr). Tutto disponibile nelle storie in evidenza

Il test informatizzato

Ultimo ma non ultimo, l’ostacolo più grande da superare: il test informatizzato. Da sempre il più complesso e temuto, in tanti hanno espresso il loro disappunto riguardo la modalità di questa prova. La criticità più evidente sembra essere che questo tipo di test tenga conto solo delle risposte per cui viene programmato, e non ammetta alcun margine, anche quando la soluzione potrebbe non essere una soltanto. Non sempre è possibile racchiudere il sapere in quesiti a risposta multipla. Alla fin fine, stando ai commenti degli studenti, il tema “prova informatizzata” si potrebbe riassumere con una massima di Einstein: “Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido”.

L’altra faccia della medaglia: non solo critiche

Nonostante queste osservazioni, il 17% (su 84 persone) di chi ha partecipato ad un sondaggio riguardo le “colpe” del Cla sostiene invece che tutto ciò che serve sia un costante impegno, il quale permette di essere pronti anche qualora la comunicazione delle date sia a ridosso degli esami. Per loro, quindi, non si sono presentate particolari situazioni spiacevoli da risolvere, e affermano che è solo grazie al Cla se abbiamo una possibilità gratuita e completa di migliorare nell’apprendimento delle lingue.

Un bilancio

A conti fatti, possiamo constatare che i punti a sfavore sono davvero molti e che rivedere alcune mancanze sarebbe opportuno, con una piena collaborazione da parte degli studenti. Il Centro Linguistico di Ateneo può e deve iniziare a splendere, per essere di reale supporto a migliaia di universitari che ogni anno si impegnano nella loro corsa al successo.

Aurora Galbero

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