Professor Who? | Lorenzo Migliorati
Intervista a Lorenzo Migliorati, docente del dipartimento di Scienze umane
Articolo comparso nella sezione “Backstage” del nº46 di Pass Magazine
di Laura Chilla
Iniziamo con le sue passioni: cosa le piace fare nel tempo libero?
Sono nato in montagna e appena ho mezza giornata libera amo fare camminate ed escursioni: un vero e proprio montanaro. Inoltre mi piace leggere, in particolare romanzi storici. Fred Vargas, ad esempio, è uno dei miei autori preferiti.
Camminate a parte, è uno sportivo?
Non pratico nessuna attività sportiva in particolare e non sono nemmeno un grande amante dello sport in tv. Tuttavia, mi piacciono molto gli eventi sportivi, la grande epica dello sport, come i mondiali di calcio o le Olimpiadi.
È un amante della natura: le piacciono anche gli animali?
Mi piacciono gli animali, sì. Ho due gatti tendenzialmente di plastica, nel senso che fanno molto poco, oramai sono anche vecchietti. Vivo in un appartamento, ma mi piacerebbe avere una casa con un giardino per poter prendere un cane.
Dovesse scegliere un altro Paese dove vivere, quale sceglierebbe?
Mi sono trovato molto bene in Francia, ma se dovessi scegliere non andrei così vicino, visto che si trova dietro l’angolo. Penso che opterei per una terra remota, magari uno di quei paesi dell’Asia più profonda, una di quelle repubbliche russe così lontane di cui non so bene nemmeno il nome.
Con quale mezzo di trasporto si reca in università?
Prevalentemente con il treno. Vivo a Bergamo, ma sono vent’anni ormai che vado e vengo da Verona e dopo svariati tentativi sono giunto alla conclusione che il treno, oltre al più democratico, è anche il mezzo più rapido per arrivare in università.
Ci parli della sua famiglia, ha dei figli?
Ho due figli, Zeno e Anna e sono i bambini più belli del mondo. Zeno ha 6 anni e ha cominciato quest’anno la prima elementare. Anna invece ne ha 4 e mezzo e va ancora alla scuola materna. Sono loro la grande gioia della mia vita.
Qual è il suo piatto preferito?
Il mio piatto preferito sono le cotolette alla milanese di mia moglie. Diciamo che ho imparato ad apprezzare.
Cosa l’ha spinta ad insegnare?
Penso che sia uno dei lavori più belli del mondo e che farlo sia un grande privilegio. C’è modo e modo di insegnare, così come ci sono molte motivazioni che possono spingerlo a farlo.
Ultima curiosità: com’era il suo libretto da studente universitario?
Non ero malaccio devo dire. Ho fatto fatica ad ambientarmi al primo anno e a cambiare registro rispetto alle scuole superiori, al liceo. È stato un crescendo, gli ultimi due anni sono andati molto bene, diciamo così. In generale avevo una media dignitosa.