Prodi in università, il commento degli studenti veronesi federalisti
Gianluca Bonato, studente Univr e segretario dei G.F.E. di Verona, rilancia: “Necessario creare gli Stati uniti d’Europa”
Il 33esimo anno accademico della nostra Università si è aperto mercoledì con una Lectio Magistralis del Prof. Romano Prodi sul tema della “Fragile Europa nella confusione globale”.
Quello di Prodi, già Presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004, è stato un intervento complementare alle parole del Rettore Nicola Sartor, che aveva espresso preoccupazione per la mancanza di coesione all’interno dell’UE.
Prodi ha analizzato diverse motivazioni che hanno portato al mondo di oggi senza i grandi punti di riferimento di un tempo. In questo quadro l’Europa, avverte Prodi, ha sempre meno peso a causa delle debolezze interne, non tanto economiche, quanto politiche. Gianluca Bonato, segretario veronese dei Giovani Federalisti Europei, concorda appieno con le tesi del Prof. Prodi: «I due giganti del presente e del futuro sono e saranno USA e Cina, mentre un’Europa divisa fra Stati nazionali che non sanno riconoscere la loro piccolezza nel planisfero sarà sempre costretta a rincorrere.» L’Europa della paura, afferma Prodi, si sconfigge con una forte leadership in grado di promuovere unità e solidarietà.
Continua Bonato: «È necessario che noi europei, come dice Prodi, ci uniamo e seguiamo “il cammino della storia”, altrimenti gli Stati nazionali europei saranno in futuro luogo di conquista, come lo furono gli Stati regionali italiani. È necessario, in breve, fare questi benedetti Stati uniti d’Europa per cui noi federalisti ci battiamo.»
Anche l’intervento di Sartor, secondo Bonato, coglie il cuore del problema: «Una politica estera europea unica, una difesa europea, il completamento dell’unione bancaria eccetera. In sintesi, portare a compimento quella che il Rettore ha chiamato “democrazia europea post-nazionale”, ovvero gli Stati uniti d’Europa.»
In questo contesto privo di punti di riferimento, come affrontare il problema della “fuga di cervelli”? Non conosce ricette miracolose Prodi, che ha insegnato per 6 anni anche in Cina: «Impossibile dare un consiglio ai giovani che lasciano il Paese. Emigrano per necessità, non per divertimento. Non possiamo solo pensare che torneranno appena possibile.»
Alessandro Bonfante, Francesca Cantone