Preservare il nostro passato: l’importanza della tutela del patrimonio culturale e del recupero dei beni storici
Il 6 marzo 2023 si è tenuta la prima di una serie di conferenze, organizzate dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona, che si inserisce negli interessi del corso di Laurea Magistrale in Diritto per le tecnologie e l’innovazione sostenibile. Prima tappa, la “Tutela del patrimonio culturale, sottrazione e recupero di opere d’arte: il quadro normativo internazionale, nazionale e locale”.
Con il patrocinio di ELSA Verona (The European Law Students’ Association) e del Comune di Verona, la conferenza ha riunito avvocati, professori e rappresentanti delle istituzioni culturali per discutere l’importanza della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La tavola rotonda si è aperta con la presentazione dell’evento a cura del prof. Stefano Troiano, per poi passare al saluto dell’Assessora comunale alla Cultura Marta Ugolini che ha evidenziato l’importanza di rendere la cittadinanza sempre più attiva rispetto ai temi che riguardano i beni culturali. A questo proposito ha sostenuto che dovrebbe esserci una responsabilità comune, di tutti i cittadini.
In seguito, ha preso la parola Marisa Velardita, Presidente di Italia Nostra (Associazione nazionale di tutela dei beni culturali, monumentali e dell’ambiente), che ha messo in evidenza quelli che sono gli obiettivi dell’associazione: quest’ultima spera infatti in un cambiamento nella salvaguardia del nostro patrimonio e in un maggiore supporto da parte delle forze dell’ordine incaricate. A tal scopo, la moderatrice Avv. Federica Panizzo ha introdotto l’intervento del Maggiore Emanuele Meleleo (comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia) che ha tenuto una presentazione illustrando ai partecipanti il lavoro svolto dai Carabinieri in fatto di misure preventive (controlli dei musei, case d’asta), attività di contrasto (indagini e recuperi) e diplomazia culturale. Il Maggiore ha poi illustrato alcuni degli strumenti tecnologici che il Nucleo utilizza, i quali si stanno sempre più evolvendo, mirando anche all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Inoltre, ha messo in luce l’entità del loro operato, presentando alcuni numeri: dal 1969 il Comando ha recuperato più di 3 milioni di beni culturali, restituito quasi 2 milioni di opere d’arte e sequestrato più di un milione di reperti archeologici, ed è stato dichiarato che la stima economica dei beni recuperati è inquantificabile.
Il tema principale della conferenza, ossia la modifica all’articolo 9 della Costituzione e le sue relative conseguenze, è stato poi ripreso dal dott. Gennaro Ottaviano, sostituto procuratore alla Procura della Repubblica del Tribunale di Verona.
Art. 9 Cost., comma I: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità· e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.
Ottaviano ha illustrato come dal 2022 i reati in materia di patrimonio culturale siano stati inseriti all’interno del Codice Penale, portando alla creazione del nuovo titolo VIII-bis rubricato “Dei delitti contro il patrimonio culturale”: quest’ultimo ha visto l’abrogazione di alcuni reati (artt. 170 e seguenti) per poi reinserirli nel nuovo titolo, con lo specifico intento di fornire strumenti di repressione più efficaci, attraverso la minaccia di pene detentive particolarmente severe, che consentono anche l’adozione di misure cautelari in carcere. In sintesi, il provvedimento è entrato in vigore nel tentativo di garantire una maggiore protezione in materia di patrimonio culturale, ridefinendo il sistema di regolamentazione, soprattutto con l’obiettivo di rendere più rigida la punizione per eventuali violazioni.
Tra i relatori della conferenza, la dott.ssa Letizia Tasso (funzionaria della Sopraintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza) ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni e le forze dell’ordine, ha evidenziato poi l’importanza di coinvolgere la comunità locale nella valorizzazione del patrimonio culturale, con l’intento che questa diventi un punto di riferimento e di orgoglio per la popolazione, in quanto dovrebbe sempre emergere la convinzione di una tutela del patrimonio come impegno civile. Durante l’intervento della Dottoressa, sono stati presentati dei casi di successo inerenti il recupero di opere d’arte, portando l’esempio di un dipinto anonimo frutto di restauro post-recupero, che era stato rubato nel sisma abruzzese del 2009. La sovraintendente ha poi concluso il suo intervento nominando alcuni dei personaggi-modello che, negli anni del secondo conflitto mondiale, hanno messo in atto operazioni di salvataggio e tutela riguardanti beni artistico-culturali: tra i nomi più illustri quello di Giovanni Poggi, Palma Bucarelli, Pasquale Rotondi, il quale protesse nella sua abitazione alcune opere come La Tempesta di Giorgione, e Fernanda Wittgens, che ebbe l’intuizione della protezione e conservazione del Cenacolo di Leonardo.
A proseguire la conferenza è la direttrice dei Musei Civici di Verona, la dott.ssa Francesca Rossi, che ha esposto brevemente quali fossero stati i problemi per i lavoratori presso i musei chiusi al pubblico durante la pandemia. Nel corso del suo intervento è stato nuovamente riconosciuto il rilievo che occupa il lavoro svolto dalle forze dell’ordine, in particolar modo la Direttrice ha portato il caso di un furto avvenuto nel 1904, presso il Palazzo Pompei (al tempo sede del Museo Civico di Verona), e che vide protagonista il quadro di una madonnina fiamminga.
All’epoca la catalogazione delle opere non prevedeva alcuna foto allegata alla descrizione di esse; pertanto, quando il quadro della madonnina venne rubato, l’unica foto che lo ritraesse era stata scattata da un turista. A distanza di più di cent’anni, nel 2019, venne rintracciata la stessa madonnina dal Nucleo dei Carabinieri in un’asta all’estero, solo grazie a quella foto, e di conseguenza si è innescata un’azione di recupero del quadro. Tale esempio dimostra quanto sia fondamentale documentare e catalogare i beni artistico-culturale per una loro migliore tutela.
Chiudono l’incontro Timothy Leonardi, direttore della Fondazione della Biblioteca Capitolare di Verona, il quale ha presentato il lavoro di scoperta e catalogazione, ad uno stadio ancora iniziale, che si sta svolgendo presso la Biblioteca; e Riccardo Omodei, consulente di Italia Nostra, che ha concluso con un bilancio sulla riforma oggetto della conferenza.
La redazione di Pass vi consiglia la partecipazione al prossimo incontro che si terrà oggi, 20 marzo, il cui oggetto sarà la “Tutela degli animali ed il contrasto alla zoomafia”.
Lucrezia Messina