Pandemia e informazione con Toni Capuozzo al Festival del Giornalismo di Verona
È stato lanciato ieri in anteprima il primo Festival del Giornalismo di Verona assieme a Toni Capuozzo, volto noto del giornalismo italiano. Una manifestazione culturale organizzata dall’associazione culturale Heraldo Ets, editrice dell’omonima testata giornalistica veronese online Heraldo, e dall’associazione culturale Canoa Club Verona.
Pandemia e ruolo dell’informazione in Italia sono stati i punti centrali toccati ieri da Capuozzo nell’evento di apertura del Festival, temi che verranno ripresi e affrontati poi assieme a tanti altri dall’1 al 5 luglio negli spazi dell’Antica Dogana di Fiume.
Toni Capuozzo è stato inviato di guerra nelle zone più calde del pianeta: dalla Bosnia-Erzegovina al Medio Oriente, dall’Iraq all’Afghanistan. Come tutti noi, il giornalista ha vissuto la situazione straordinaria della pandemia da Covid-19 e l’ha raccontato nel suo libro Lettere da un Paese chiuso. Storie dall’Italia del Coronavirus.
Luigi Spellini, presidente del Canoa Club Verona, e Fabiana Bussola, presidente di Heraldo Ets, hanno moderato l’incontro, riflettendo con l’ospite del Festival sull’esperienza della pandemia e gli effetti che ha avuto sul nostro paese.
«La pandemia ci accomuna ma non ci cambia in meglio – afferma Capuozzo -. Guardiamo ogni giorno i numeri riportati dal mondo dell’informazione e vediamo che la situazione sta migliorando. Ma quei 74 morti dei bollettini sono comunque vite stroncate dal Covid, sono persone con le loro storie. Questa strategia mentale che adottiamo è inevitabile per sopravvivere, ma non ci rende delle persone migliori».
Secondo Capuozzo inoltre non abbiamo nemmeno imparato a rapportarci in modo corretto con la scienza, in quanto tendiamo a ritenerla una disciplina che ha sempre la risposta in tasca. «La scienza non è verità, ma è fatta di dimostrazioni, talvolta messe anche in discussione, e di tanti esperimenti – dice il giornalista -. Ci sono stati molti dibattici, ma i ricercatori sono comunque riusciti a creare un vaccino in tempi molto brevi, un traguardo che non va assolutamente sottovalutato.
Il Covid inoltre ci ha inoltre fatto riflettere quanto sia indispensabile un’informazione puntuale e corretta per comprendere cosa succede nelle nostre vite. È necessario però, secondo Capuzzo, guardare sempre con occhio critico le notizie che ci circondano evitando di assimilarle con ingenuità.
«L’informazione ha acquisito sempre più importanza negli ultimi decenni, ma bisogna tenere conto che ogni testata ha un suo editore, spesso non puro, con interessi che poi si rispecchiano nella scelta della notizia – spiega Capuozzo -. Oggi molte notizie sono piatte, demagogiche o scandalistiche. Bisogna quindi ragionare con la propria testa e cercare sempre di porsi delle domande. Avere i dubbi è un lusso che dobbiamo pretendere, non c’è nulla di più eroico e coraggioso».