Non solo Univr: vita universitaria in musica

Conservatorio di Verona con tre studentess
Conservatorio di Verona con tre studentesse
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L’esperienza di tre studentesse del Conservatorio “E.F. Dall’Abaco”

Articolo comparso nella sezione “Backstage” del n°48 di Pass Magazine

di Irene Ferraro

Verona offre opportunità di studio per tutti i gusti. Oltre ai dipartimenti Univr, i giovani assetati di cultura possono scegliere anche l’Accademia di belle arti e il Conservatorio. Tre studentesse, Maria Stella, Carlotta e Sofia, ci raccontano cosa significa studiare musica nella nostra città.

Ragazze, provate a spiegare in poche parole cos’è il conservatorio e com’è organizzato.
Esistono tre livelli di studio: il corso propedeutico, quello accademico e il biennio di specializzazione. Dopo un esame di ammissione che determina la preparazione e le capacità dello studente, viene stabilito il livello di partenza nel propedeutico. Si passa poi al triennio di primo livello, che corrisponde a un corso universitario a frequenza obbligatoria, alla fine del quale si ottiene il titolo di Maestro. Si può poi proseguire con il biennio di secondo livello, equiparabile a una laurea magistrale.

Quali sono le differenze e i punti in comune con lo studio universitario tradizionale?
Università e conservatorio non sono proprio la stessa cosa. Il conservatorio è piccolo, col tempo ci si conosce tutti e il clima è più familiare. Le lezioni di strumento sono individuali e quelle collettive hanno classi con una decina di studenti. È una sorta di microcosmo più simile alle scuole superiori, dove siamo molto seguiti nel percorso. Come in università, abbiamo un piano di studi con diversi esami ogni anno da affrontare in sessioni.

È possibile conciliare i due percorsi?

Difficile, ma possibile. Carlotta è al terzo anno di Scienze della comunicazione mentre io (Sofia) a novembre ho discusso la tesi in Ostetricia. Purtroppo ci sono moltissime limitazioni, come un monte crediti annuo da non superare per chi è iscritto a entrambi. Ciò significa che si è obbligati a essere iscritti part-time a uno dei due corsi.

 

Sono molti gli studenti iscritti anche all’università?

Nonostante le difficoltà, molti studenti frequentano un percorso parallelo o lavorano nel frattempo. Credo sia un ottimo banco di prova per imparare a organizzarsi. Lo testimonia il fatto che in conservatorio quasi nessuno studente va fuori corso: è una scuola di vita!

Accademia e conservatorio sembrano un po’ isolati dalla comunità studentesca…
Un po’ di isolamento c’è, bisogna ammetterlo. In parte è dettato dal fatto che il conservatorio è fisicamente staccato dall’università. Molti dei nostri compagni musicisti, noi comprese, non frequentano le feste dell’Univr, e d’altro canto pochissimi universitari passano le serate ascoltando ensemble barocche: è questione di gusti! Per fortuna non abbiamo un’etichetta con scritto “Diversi”. (Ridono…)

Che rapporti avete con l’Univr? Organizzate eventi insieme?
I rapporti con l’università di Verona sono sempre più stretti. Vengono organizzati seminari e conferenze nella nostra sede, anche con assegnazione di crediti in comune: andate a sbirciare il sito conservatorioverona.it. Il desiderio è quello di conoscersi sempre di più e continuare a porre in essere progetti formativi per gli studenti.

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