Maurice: quando amare chi vuoi è contro natura
In occasione del 17 maggio noi di Pass abbiamo deciso di dedicare la rubrica culturale di questo mese alla giornata contro l’omofobia, bifobia e transfobia. Tratto dall’omonimo libro, il film di oggi è “Maurice”: la storia di un ragazzo che nei primi anni del ‘900 si trova a dover fare i conti con un amore impossibile a causa di una società rigida e fortemente condizionata dalla religione.
Nei primi anni del ‘900 era buona norma, per un ragazzo inglese, trovare un lavoro e sposarsi per avere poi dei bellissimi figli. Questo era il disegno di Dio e lo scopo più nobile della vita. E questo era quello che ci si aspettava dal giovane Maurice, un ragazzo di elevata classe sociale che doveva quindi essere esempio di buona condotta onorando così la sua famiglia. Non sempre però quello che si deve fare va a pari passo con quello che si vorrebbe. Da sempre infatti le donne gli erano indifferenti. A Maurice davano molto di più una scossa al suo cuore i ragazzi ma questo, anche per i suoi professori, non era considerato normale o accettabile. Durante gli anni universitari però conosce Clive, uno studente come lui omosessuale che se prima gli sta vicino come un buon amico, un po’ di tempo dopo confessa i suoi reali sentimenti molto più profondi di un’amicizia.
Ciò nonostante, Maurice decide di respingerlo, turbato anche dalle conseguenze che quel tipo di legame avrebbe portato non solo a livello di immagine ma anche di libertà. Amare qualcuno dello stesso sesso infatti era perseguibile dalla legge. Ma negare l’evidenza è qualcosa che non può durare a lungo e così, poco dopo, Maurice torna da Clive per confessare quegli stessi sentimenti che lo avevano tanto sconvolto. Ma se per lui questo amore è come una boccata d’ossigeno dopo anni trascorsi fingendo di essere qualcun altro, per Clive invece è chiaro che quella relazione non avrebbe avuto seguito al di fuori delle mura dell’università. Clive, destinato anche lui a una ottima carriera, è infatti disposto a rinunciare al suo amore per Maurice per assecondare la società con un matrimonio tradizionale e dei figli, sperando che l’affetto per sua moglie con il tempo possa trasformarsi nello stesso sentimento travolgente provato per il suo compagno di studi. Questa confessione getta Maurice nello sconforto poiché per lui era inconcepibile rinunciare a un amore che, nonostante fosse difficile da vivere, rendeva entrambi felici.
Clive così va contro i suoi sentimenti sposandosi qualche tempo dopo con una ragazza innamorata e ignara di tutto. Maurice, triste e disorientato, si getta quindi a capofitto nel lavoro per dimenticare la loro relazione. Contatta inoltre un medico per farsi fare delle sedute di ipnosi e guarire da quel suo modo di essere giudicato da tutti così sbagliato. Gli viene diagnosticata una omosessualità congenita con il 50% di probabilità di cura. Nonostante il matrimonio di Clive, tra i due rimane comunque affetto e stima reciproca e per questo Maurice viene spesso ospitato a casa dei due sposini, incuriosito dal loro rapporto e ancora infatuato del giovane ormai impegnato. Lì però incontra Alec, il giovane guardiacaccia della tenuta di Clive. Tra i due all’inizio sembra esserci un normale rapporto distaccato, tipico di chi appartiene a due classi sociali nettamente diverse. Con il tempo però il ragazzo svelerà che quella che inizialmente sembrava essere solo stima per il signore, in realtà era un affetto ben più profondo e Maurice, sorpreso, si renderà conto di provare lo stesso, dimenticando così quello che c’era stato con Clive.
Tra Alec e Maurice nasce così un rapporto reso impossibile non solo dal loro essere due ragazzi innamorati ma anche dalle differenze sociali. Un uomo dell’alta borghesia non si permetteva di stringere relazioni con un semplice guardiacaccia e quindi anche solo un’amicizia sarebbe risultata disdicevole. Alec decide così di voler lasciare l’Inghilterra, non solo per motivi di lavoro, ma anche con la speranza di trovare un luogo in cui essere sé stesso senza dover vivere il suo amore nell’ombra. Questo non è altro che una sorta di dejavu per Maurice che, ancora una volta, vede l’amore e la possibilità di essere felice con qualcuno sfuggirgli dalle dita. Per non perdere colui che lo rendeva completo, chiede ad Alec di restare, anche se questo significa dover rinunciare alla sua posizione sociale, al suo lavoro e al rispetto. Ma Alec decide comunque di partire costringendo i due amanti a separarsi per sempre, gettando via la rara occasione di incontrare di nuovo un amore corrisposto. Ma non sempre le cose vanno come abbiamo programmato e il cuore a volte decide di cambiare i nostri piani.
Nonostante il film sia tratto dall’omonimo romanzo di Edward Morgan Forster scritto nel 1914 e pubblicato poi nel 1971, “Maurice” descrive la difficoltà per chi, nei primi anni del ‘900, aveva l’unica colpa di innamorarsi di persone dello stesso sesso, trasgredendo quindi tutti quei dettami della società fortemente condizionati dalla religione cattolica. Chi non seguiva il progetto di Dio, l’amore canonico insegnato da Adamo ed Eva prima, dalla Sacra Famiglia poi, veniva perseguito. Amare qualcuno dello stesso sesso era considerato qualcosa di innaturale e che doveva per forza essere causato da una malattia fisica o mentale. Spesso infatti si tentava di cercare una cura a qualcosa che da curare poco aveva, e di conseguenza non si risolveva con le terapie prescritte. Nel film, Maurice tenta di capire come mai lui non sia come gli altri ragazzi, come mai lui non provi un sentimento di amore e di passione per le donne, bensì sia attratto dagli uomini. Si interroga sul perché non può amare chi vuole, senza deludere la sua famiglia, gli amici, i professori. Come mai essere se stesso debba essere sbagliato, anche quando c’è di mezzo un sentimento così bello come l’amore. Che importa se per una donna o per un uomo. E se c’è chi è disposto a ignorare i propri desideri pur di sentirsi accettato della società come Clive, c’è anche chi, come Maurice e Alec, piuttosto di accontentarsi di una vita senza amore, cerca delle soluzioni per vivere con maggior serenità, anche se significa trasferirsi in terre lontane.
Sarebbe bello se potessimo dire che oggi tutto questo è soltanto storia e che questo libro, questo film, siano soltanto lo specchio di ciò che era una volta e ora non è più. Sarebbe altrettanto bello affermare che oggi non ha più senso parlare di discriminazione, di accettazione, di amore a prescindere dal sesso. Ma oggi non è ancora quel giorno. Certo, sicuramente rispetto ai primi anni del ‘900 sono stati fatti molti passi in avanti, ma la strada è ancora in salita e tante persone ancora non riescono ad accettare che l’amore è amore ed è l’unica cosa che conta. Chi amiamo è soltanto affare nostro e non dobbiamo sentirci sbagliati se amiamo un uomo, una donna, o entrambi.