E.T. Telefono-mondo: Mangia, Prega, Ama
“Mangia, Prega, Ama”, memoir della scrittrice Elizabeth Gilbert, diventa un film con Julia Roberts nei panni dell’autrice alla ricerca di se stessa dopo il divorzio: Italia, India ed Indonesia le tappe della sua riscoperta.
Elizabeth, per gli amici Liz, è una scrittrice che, dopo il divorzio ed una relazione tormentata, cerca di riprendere in mano la sua vita e riscoprire se stessa. Vive a New York, ma qui ci sono troppi ricordi, troppi eventi e aneddoti legati a questi luoghi, che ha frequentato abitualmente fino ad ora. Il tema del viaggio in questo film, come nel libro, è centrale e fondamentale per la ricerca dell’ Io della protagonista. Curiosa è la scelta dei luoghi che Liz visiterà: Italia (mangia), India (prega), Indonesia (ama). Tutti luoghi che iniziano per “i” come il pronome personale soggetto “I”, ovvero “io” in inglese, come a simboleggiare la ricerca di se stessa.
La prima tappa di Liz è l’Italia, patria del buon cibo. Per quattro mesi, la protagonista vive nel Bel Paese e visita Roma e Napoli; conosce un gruppo di persone, tra cui Giovanni – interpretato da Luca Argentero – ed una ragazza svedese. Insieme a loro va alla scoperta delle meraviglie delle due città italiane. Tuttavia nel film vengono utilizzati una moltitudine di luoghi comuni per descrivere lo stile di vita degli italiani: non mancano persone in giro con la Vespa, uomini in veste di dongiovanni, che cascano ai piedi delle turiste straniere, e numerosi scorci considerati tipici della penisola italiana, tralasciando invece angoli più bui e desolati. Il cibo in questa prima tappa fa sicuramente da protagonista, così come le varie locande e gelaterie: celebre, infatti, è la scena in cui Liz è seduta su una panchina a gustarsi un gelato.
La seconda tappa è l’India, luogo in cui la protagonista si dedica alla preghiera e alla meditazione per allontanare la depressione. Ciò avviene anche grazie all’incontro con Richard, che la conduce in un cammino spirituale. Le scene sono ambientate a Dehli e Pataudi e del resto dell’India non si vede molto, se non – anche qui, luoghi comuni – strade polverose e povertà.
L’ultimo luogo è l’Indonesia. In questa tappa finale Liz ritrova il sorriso, anche grazie al fortuito incontro con Felipe (Javier Bardem), che diverrà importante per la protagonista ormai “guarita” e consapevole della propria volontà. Nonostante il ricorso, anche in questo caso, ad una rappresentazione dei luoghi differente dalla realtà, si può intravedere l’Indonesia nei suoi bellissimi paesaggi, difatti una delle scene più interessanti è ambientata durante l’escursione del Monte Batur.
Rispetto al libro, il film appare più superficiale e lo spettatore non riesce ad empatizzare molto con la protagonista, diversamente da quanto succede al lettore di Mangia, Prega, Ama. Questo perché, nonostante la maestria di Julia Roberts nell’arte della recitazione, il film si fonda su stereotipi e luoghi comuni, non permettendo di carpire la vera essenza della storia.
Ciononostante, è importante il messaggio che se ne trae: per una donna è possibile viaggiare in solitaria, scoprire luoghi nuovi e ritrovare se stessa. Liz è, infatti, una donna che decide di ristabilire le sue priorità, allontanandosi dallo stereotipo della protagonista delle commedie romantiche alla continua ricerca di un uomo come compagno di vita. La nostra protagonista alla fine della storia si riscopre indipendente e consapevole delle proprie scelte. Il viaggio reale fa da linea guida a quello interiore della donna, la quale ne esce purificata.