Madrid tre mesi dopo

Tempo di lettura: 2 minuti

Diario di bordo di Chiara Gianferotti

Articolo comparso nella sezione “Backstage” del nr° 47 di Pass Magazine

di Chiara Gianferotti

¡Hola chicos!

Ecco il nuovo appuntamento con le mie (dis)avventure spagnole. All’alba del terzo mese di
Erasmus, sono qui a parlarvi della vita studentesca di Madrid e della mia università.
L’Universidad San Pablo CEU è privata e cattolica: appena arrivata non potevo che avere
qualche pregiudizio, ovvero che fossero tutti un po’ “figli di papà”. Per fortuna ho avuto modo
di conoscere persone che hanno smentito questi miei timori. Interagire e fare amicizia con i
ragazzi spagnoli è difficile, ma non impossibile: spesso si trovano nella nostra stessa
situazione, fuori sede e lontani da casa, con mille cose da raccontare sui “compañeros de piso”
e tanto altro. In questi casi, mi accorgo di quanto tutti noi studenti siamo veramente simili.

Il clima che si respira nell’università è piuttosto “religioso”: per l’inaugurazione dell’anno
accademico gli studenti assistono ad una messa e all’interno del mio edificio c’è addirittura
una cappella.
Nella San Pablo CEU non lavora ESN (Erasmus Student Network), l’associazione punto di
riferimento per gli Erasmus che si occupa di organizzare attività rivolte a loro. Quindi, per
quanto riguarda il divertimento, ci affidiamo ad associazioni private come CityLife Madrid o
Smart Insiders, che ci propongono attività quotidiane, viaggi e ovviamente feste. Le feste
Erasmus sono un mix di qualsiasi cosa: musica raeggeton che qui va per la maggiore,
bandiere del mondo, cibo e bevande di ogni paese. Insomma, a volte si possono trasformare in
un vero e proprio delirio!

Come dicevo, all’inizio credevo che noi ragazzi Erasmus non fossimo molto considerati dagli
studenti spagnoli: l’atmosfera è quella del liceo e molto spesso loro si mettono in
competizione l’uno con l’altro per avere “la media del 10”. Ma al di là di queste stranezze, la
vita studentesca Erasmus si svolge per la maggior parte del tempo fuori l’università. Se
non fosse per i lavori settimanali da consegnare, che nessuno di noi si aspettava fossero tanto
impegnativi, ogni giorno ci sarebbe un posto da visitare e ogni sera una festa a cui andare.

L’organizzazione non manca e in questo contribuisce anche la città di Madrid. Me ne sono
innamorata dal primo giorno, è incredibile quante esperienze possa offrire: consiglio a
tutti di venire a fare un giro!

Sono stata molto fortunata perché qui ho conosciuto delle persone fantastiche tra coinquilini,
amici italiani e compagni di università. In Erasmus si respira e si vive un’aria diversa, hai la
libertà di dire e fare quello che vuoi, in qualsiasi lingua tu preferisca e con chiunque tu voglia.

A volte mi capita di avere dei momenti no, in cui la nostalgia di casa si fa sentire più del
solito. Ma come dico sempre, basta aprire la porta della camera e sentire una canzone, una
parola della gente che ho intorno, per farmi capire quanto io sia fortunata a essere qui e
vivere questa esperienza. Partite ragazzi!

Da Madrid per ora è tutto.
¡Hasta Pronto!
Chiara

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

diciannove + 5 =