L’Udu grida al lupo sbagliato
Un commento sulle posizioni espresse da Udu rispetto alla direttiva del Ministero dell’Interno
Mi ha stupito molto il comunicato diffuso venerdì dall’Udu nazionale, l’Unione degli universitari.
Sostanzialmente, il sindacato studentesco accusa il Ministero degli Interni di voler «avanzare una stretta su cortei e piazze d’ogni genere» con il «pretesto» dei «movimenti no vax e no green pass». Pomo della discordia, la recente direttiva della ministra Lamorgese.
Dice l’Udu: «All’indomani del terribile atto di violenza che ha colpito la sede del Sindacato più rappresentativo d’Italia, piuttosto che condannare chi, strumentalizzando uno dei temi più caldi del dibattito pubblico, ha scelto di attaccare un presidio democratico con fare fascista e squadrista, si preferisce negare il diritto di manifestare in diverse città e territori».
A parte che la repressione dopo i fatti di Roma c’è stata, che si neghi il diritto di manifestare è palesemente falso, visto che pure in questo fine settimana i vari movimenti sono scesi in piazza in diverse città d’Italia.
«Intervenire oggi in modo così duro sul diritto di manifestazione – continua Udu – è un errore e un precedente grave: ad una settimana dalle prime manifestazioni autunnali di studenti e lavoratori dopo il periodo più duro di restrizioni dovute alla pandemia, non possiamo rimanere in silenzio ad osservare l’ennesimo schiaffo in faccia alla vita democratica del nostro Paese!».
Più in basso riporto integralmente una replica della coordinatrice di Udu Verona Laura Bergamin, che condivide le posizioni dell’associazione nazionale.
Udu critica il Ministero degli Interni perché, mentre questo cerca di contenere il dissenso no vax, no green pass e antigovernativo, restringerebbe anche le altre manifestazioni. Un dissenso, quello che il Viminale cerca di colpire, che è ormai chiaro essere infiltrato, supportato, veicolato dagli ambienti di estrema destra (come evidenzia questo articolo di Repubblica). Non solo per l’assalto alla Cgil. Anche a Verona, la presenza della tanto avversata Forza Nuova appare evidente. E pure di Casapound.
Di fronte a un rischio sovversivo di questo genere, con decine e decine di manifestazioni sostenute dalle destre estreme in tutta Italia da settimane, Udu pensa che Lamorgese voglia bloccare i sindacati? Mi pare una grossa mancanza di pragmatismo.
La direttiva lascia comunque lo spazio ai prefetti e ai questori di valutare volta per volta la situazione. Se l’altro ieri pure i no vax/no governo hanno manifestato davanti all’Arena, davvero si pensa che ai sindacati verranno imposte restrizioni irragionevoli?
La direttiva del Ministero dice anche: «In occasione di tali manifestazioni, si riscontra frequentemente un significativo livello di inosservanza delle disposizioni di prevenzione del contagio». Ed è vero, venerdì sera in piazza Bra a Verona quasi nessuno dei manifestanti aveva la mascherina. Ma forse nemmeno questa è una preoccupazione di Udu.
Gli argomenti sono pure molto simili a quelli sentiti nelle piazze “no vax”: non staremo in silenzio, non restringerete il nostro diritto a manifestare, ecc.
Ma si tratta di un abbaglio, sicuramente. Consideriamolo uno scivolone del direttivo nazionale di Udu, che questa volta ha un po’ sbagliato mira.
Ci sono delle priorità. Gli attivisti dell’Udu e dell’Anpi di Verona sono appena passati pure su Rai 3 a parlare della Verona laboratorio delle destre extraparlamentari. E si lasciano sfuggire l’occasione di puntare i riflettori su queste presenze ai cortei?
C’è un lupo più grosso e più pericoloso a cui gridare, rispetto al Ministero dell’Interno.
Cosa dice Udu Verona
Interrogata sul tema, riporto il commento di Laura Bergamin, neo coordinatrice di Udu Verona:
«La stretta sulle manifestazioni nei centri città è un colpo per tutti quelli che, come noi, usano la piazza per fare politica e portare avanti rivendicazioni sui nostri diritti. Questo divieto, infatti, rischia di togliere visibilità e limitare anche le manifestazioni di chi è sempre stato responsabile nell’organizzazione: il governo dovrebbe rendersi conto che le piazze non sono riempite solo da no vax e no green pass, dalle cui idee prendiamo le distanze».
«Il governo, invece, in questo modo si è lavato le mani dalle proprie responsabilità, utilizzando come scusante quello del sostegno alle piccole imprese danneggiate dalle manifestazioni no green pass. Il diritto di manifestare, però, non può essere subordinato alle leggi economiche: spostare certe manifestazioni fuori dal centro è impensabile, poiché significa privarle di tutto il loro peso politico».
«Con questo non sminuiamo l’importanza delle mobilitazioni in periferia, ma crediamo che ogni rivendicazione debba avere lo spazio corretto. Lo abbiamo visto, per esempio, con i vari eventi organizzati in questi anni (come i Pride, le mobilitazioni per il DDL Zan, le piazze di solidarietà per il popolo palestinese ecc), che sono stati un segnale per Verona. Una parte del loro successo è stato dovuto anche alla posizione centrale dei luoghi in cui si sono tenute queste manifestazioni, che ha permesso a tanti passanti di avvicinarsi a queste tematiche e riportarle poi nel dibattito pubblico».
«L’informazione sull’importanza della vaccinazione parte dalla sensibilizzazione, e anche in questo le piazze sono uno strumento. Come Udu crediamo sia indispensabile migliorare l’informazione su questo tema, come abbiamo fatto fra le mura universitarie, e non reprimere la libertà di manifestazione».
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