Lo zuccone che fregò il diavolo

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Lo zuccone che fregò il diavolo

di Davide Storti

Questa notte, se non state attenti, potreste ritrovarvi uno zombie in casa. Ok magari vi piacciono pure; ormai si sa che vanno di moda i non morti, ma c’è un piccolo aspetto che forse non viene adeguatamente considerato: la puzza. Insomma, in teoria dovrebbero avere lo stesso aroma di un sacchetto dell’umido che cammina, credo che valutando bene la cosa un istinto anti non morto vi possa anche venire, no?

lanterne

Perché comunque vi sto mettendo in guardia? Ma è chiaro: perché il 31 ottobre arriva Jack O’Lantern! Non sapete chi è? Nessun problema, proviamo subito a rimediare spiegando chi sia, cosa voglia, e soprattutto, come tenerlo lontano dalle vostre narici.
Ebbene narra un’antica leggenda irlandese che Stingy Jack, un fabbro ubriacone, donnaiolo, un po’ maniaco e un po’ stronzo col mondo, una sera fosse al bar a bersi alcuni bicchieri. La sua nomea di personcina non proprio ammodo attirò in quel luogo un altro simpatico individuo: il diavolo.
”Buonasera Jack, sono qui per te.” gli disse Satana interrompendo la sua bevuta. 
Jack in risposta gli spettinò i capelli con un rutto. ”E tu che vuoi?”
”Sono molto compiaciuto dal marciume della tua anima, e sono venuto a prendermela. Sono il demonio…” sibilò mettendogli la pelle d’oca.
Jack, sia chiaro, non era un tipo facilmente impressionabile, il punto è che puoi essere ganzo quanto ti pare ma col diavolo davanti i mutandoni te li bagni.
”Bbbene fantastico ok perfetto.” fece in un fiato l’umano, che parentesi, oltre lo status di bad boy vantava una gran furbizia. ”Però la prego, o Grandissima Malvagità, mi conceda l’onore di bere un goccetto con lei.’’
Satana, compiaciuto dalle lusinghe, accettò. Jack intanto riflettè sul da farsi e poi gli disse: ”Ma lei, o Sommo Bevitore, è vero che – come Iddio è onnipotente – nulla può spaventarla?”
”Ma certo che sì, io sono anche meglio di quello là!”
”Wow, davvero? Se è così allora non avrà di certo problemi a tramutarsi, che ne so, in una moneta, vero?”
”Tsk! Sciocco!” e in un baleno si trasformò. 
Jack prese il diavolo e se lo mise in tasca, vicino a una croce d’argento, e Satana non riuscì più a tornare come prima. In netto vantaggio perciò l’ubriacone riuscì strappargli un patto: sarebbe stato libero di tenersi la sua anima per altri dieci anni. Il demonio accettò suo malgrado e potè, incazzato come una bestia, ridiventare quel che era.
Dieci anni dopo però non scordò di fargli visita. Jack dormiva sotto un melo, sbronzo nero. Il diavolo lo fece saltare dallo spavento, pronto a mietere quell’anima ancora più scura di come la ricordava.
”Sua Enorme Spaventosità, sono pronto a cedere la mia anima. Ma… mi conceda un ultimo assaggio di questo mondo terreno. Vorrei una mela, quella lassù, troppo alta perché un misero mortale quale io sono possa coglierla. Non è che lei, o Massimo Freeclimber, riuscirebbe a…” non finì nemmeno la frase, e il diavolo, pronto a rimediare alla figura di dieci anni prima, salì sul melo.
Fu qui che Jack lo fregò per la seconda volta. Incise una croce sul tronco dell’albero e il re degli inferi non potè più scendere. 
”Altro patto?” chiese Jack singhiozzando per l’alcool.
”Io t’ammazzo… sentiamo.” fece l’altro furente.
Jack prima di farlo scendere riuscì a farsi promettere di non venir mai più importunato. E fu proprio così, non lo vide per tutta la vita. E’ che poi, sapete com’è, si muore. Jack fu respinto dal Paradiso, troppo malvagio, e Satana nemmeno voleva più saperne di lui. Lo condannò perciò a vagare come non morto per l’eternità, tirandogli pure dietro un tizzone ardente che Jack, furbamente, colse e mise in una rapa intagliata per illuminare il suo cammino.
Ed eccolo qui allora il nostro Jack O’Lantern, così rinominato per la lanterna che porta con sé, che poi altro non è che una zucca di Halloween, dato che gli irlandesi poi emigrati in America cambiarono leggermente la storia, non trovando molte rape ma abbondanza di zucche.
Fatevi allora una  zucca col suo ghigno sgraziato questa notte – che Jack torna sempre in cerca di un posto dove riposare – e vedendola gira i tacchi risentito, evitandovi l’odore di sacchetto dell’umido. Avvisati eh!
 

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