L’intervista al presidente del Consiglio degli Studenti
Intervista a Stefano Ambrosini, presidente del Consiglio degli studenti dell’Università di Verona.
Abbiamo visto un Consiglio degli studenti diviso in due. Dalla spaccatura fra Oltre e Udu è emersa l’elezione a presidente di Stefano Ambrosini, dottorando: sarà suo l’arduo compito di provare a ritrovare un dialogo interno al Cds che sembra oggi impossibile. Gli abbiamo fatto qualche domanda.
Intervista di Enrico Pigozzi
Cosa ne pensi di essere stato eletto per la regola dell’anzianità? Era una cosa calcolata da Udu?
Dovevamo presentare un nome, il gruppo ha fatto quadrato sul mio per diversi motivi, tra cui l’importanza centrale che volevamo dare al polo di Borgo Roma e la mia lunga esperienza nella rappresentanza in Debug.
Abbiamo quindi deciso di presentare la mia candidatura, sperando che il mio nome potesse dare la garanzia di un coordinamento tra le varie anime del CdS, e ci siamo impegnati affinché i contenuti che abbiamo proposti potessero trovare riscontro positivo tra tutti i cicli di studio, anche tra gli specializzandi, con i quali avevamo già collaborato in passato.
Il testa a testa con Marta è il segnale di un Consiglio spaccato a metà, e che si sia poi concluso a mio favore è semplicemente frutto del testo del regolamento interno del CdS. A proposito di questo, ho già intrapreso un dialogo con l’Ufficio Elettorale, perché in una seduta così intensa e complicata abbiamo notato diverse opacità nel testo del regolamento, che vanno assolutamente chiarificate a beneficio di chi verrà dopo di noi.
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Come mai non avete voluto collaborare con Oltre in nessun modo?
Il modo di intendere la rappresentanza di Oltre è molto distante dal nostro e, dopo 4 anni durante i quali abbiamo più volte dimostrato il nostro dissenso su diverse scelte che hanno portato avanti in CdS, non potevamo contemporaneamente chiedere un cambio di passo e accordargli la fiducia.
La risposta del gruppo è stata unanimemente negativa in questo senso, specialmente alla luce delle rivendicazioni di superiorità che abbiamo subito da Oltre in queste settimane, che ci ha chiesto di abbassare la testa in quanto “perdenti”, senza ragionare sulla fiducia che abbiamo invece ricevuto da una grande fetta di studenti, che ci hanno voluto accordare dopo 4 anni di assenza, quindi in netta contrapposizione alla continuità che invece Oltre voleva sostenere.
La riprova di quanto dico sono i nomi proposti alla presidenza, tra cui compariva Thomas Andreatti, che essendo presidente uscente strideva fortemente con il cambio di passo da noi richiesto.
Un’ultima ragione, ma molto importante, che ha influenzato la nostra scelta di non cercare una collaborazione in questa prima fase con Oltre, è da cercare nell’atteggiamento ostile che hanno tenuto nei nostri confronti durante la campagna elettorale, lesivo di ogni tentativo di contatto.
Ora si apre una nuova parentesi, gli equilibri nel CdS sono cambiati, e come ho già ribadito al mio insediamento il bene degli studenti deve essere prioritario: si cancellino personalismi, ideologie di lista e si lavori assieme come rappresentanti di un organo importantissimo, dove il dibattito democratico può e deve migliorare le proposte che arriveranno dall’una e dall’altra parte.
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Udu si sente soddisfatta delle nomine avvenute?
Direi proprio di sì. Siamo molto soddisfatti del nome di Cossu al CdA Esu, perché era un nome condiviso tra noi e Asver, i cui membri oggi sono sì specializzandi, ma fino all’altro ieri erano studenti di Medicina, e sanno benissimo di cosa stanno parlando. Una figura di assoluta competenza che rispecchia la volontà di cambiamento da noi più volte espressa. Ci siamo congratulati con lui oggi e ci ha assicurato che continuerà lo studio dei dossier, partendo dai più caldi, come gli alloggi e i servizi agli studenti. Siamo contenti della sua nomina, e se lo vorrà, l’esperienza pluriennale di Udu è a sua disposizione.
Auspico però che Cossu sia l’ultimo rappresentante nel CdA Esu nominato dal CdS, poiché abbiamo più volte sottolineato che questa carica dovrebbe essere votata direttamente dagli studenti, come previsto dai regolamenti regionali tra l’altro, e soprattutto che vengano ascoltate le richieste dei colleghi dell’Accademia delle Belle Arti e del Conservatorio, che da anni ci chiedono a gran voce di poter votare per questa figura che rappresenta anche loro, nonostante loro non abbiano il potere di eleggerla (né di candidarsi per questo ruolo).
Abbiamo poi inserito nei gruppi di lavoro delle commissioni molte ragazze e ragazzi validi, una fra tutte che mi viene in mente a bruciapelo è Deborah Fruner, al Diritto allo Studio, che saprà dare un contributo decisivo vista la lunga esperienza maturata in questo tema.
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Avete sentito pressione dagli uffici per arrivare velocemente alle nomine?
Enrico, non stiamo parlando di una relazione, dove il tempo guarisce i tradimenti! Se nel confronto manca la condivisione del modus operandi e il dialogo tra le parti mostra un’idea di rappresentanza profondamente diversa e in contrasto non ci può essere una risposta univoca. Aver avuto più tempo, in sintesi, non credo avrebbe portato a nulla di diverso, e anzi, avrebbe probabilmente inasprito le tensioni.
Abbiamo dovuto far fronte ad una pandemia globale che ha ritardato le elezioni, ma era necessario dimostrare flessibilità e buon senso, e son contento di aver potuto espletare i ruoli del CdS già martedì sera, quando abbiamo espresso parere favorevole all’attivazione di due nuovi corsi di laurea.
Siamo arrivati a discuterli a mezzanotte, con tutti i consiglieri Udu collegati, che hanno relazionato la loro posizione dopo aver studiato i documenti presentati e che hanno passato la palla ora agli altri organi competenti. Non posso dire la stessa cosa di alcuni consiglieri di Oltre, che una volta “spartite le poltrone” si sono scollegati, venendo meno all’impegno che hanno preso con gli studenti che li hanno votati.
Tornano le dirette di Pass!
Per approfondire i temi toccati durante l’intervista, il presidente del Consiglio degli Studenti Stefano Ambrosini sarà in diretta sui canali social di Pass martedì 5 gennaio alle 18, con Enrico Pigozzi e Alessandro Bonfante.