L’Europa spiegata da Letta

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Enrico Letta con il rettore Nicola Sartor in Univr.
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Letta ospite dell’Università di Verona sul tema «L’Europa e i giovani»: uno sguardo al futuro partendo dal passato.

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Enrico Letta con il rettore Nicola Sartor in Univr.

Ognuno di noi si sarà posto almeno una volta la domanda sul perché sia stata fondata l’Europa e, soprattutto, se sia ancora valida come istituzione. Ospite dell’università di Verona, venerdì 6 ottobre, è stata una personalità di spicco in questo campo, l’ex presidente del consiglio dei ministri Enrico Letta, che ha aperto il primo incontro del ciclo di conferenze «Europa: eredità, identità, prospettive», organizzate dal Collegio universitario Don Nicola Mazza. Letta nel corso dell’incontro ha trattato il rapporto tra i giovani e l’Europa e ha voluto portare la sua testimonianza in quanto sostenitore di un’Europa unita, che parta dai giovani, per diffondere una corretta informazione sull’argomento.

In primo luogo, ha analizzato le motivazioni che hanno spinto alla creazione dell’Europa nel secondo dopoguerra. In particolare, ha sottolineato come “la soluzione dei conflitti non deve essere mai più la guerra”. In che modo? Condividendo. Letta ha puntualizzato: “Là dove passano le merci, non passa un esercito”. E ha portato un esempio: dopo un iniziale blocco nel ‘55, proprio grazie all’Italia, a Messina, si riuscì a ripartire grazie a qualche lieve variazione del progetto iniziale e decidendo per il commercio libero.

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La folta platea per l’incontro di Letta in Univr.

Ad oggi tutto questo non è più sufficiente, come osservato da Letta, il bel Paese non è più uno dei maggiori centri economici. Oggi un G7 formato dalle effettive sette maggiori potenze economiche, non comprenderebbe più alcuna nazione europea. Lo si può dimostrare tramite un esempio molto semplice, come mostrato dal professor Letta tramite una domanda: “chi di voi ha in tasca un telefonino di marca europea?” Avrebbe risposto in modo affermativo un numero molto ridotto di persone.

Come migliorare dunque? “Dobbiamo guardare l’Europa da fuori, dobbiamo guardarla dal mondo” spiega. Per esempio, possiamo imparare ad osservare. In nessun altro posto del mondo si riconoscono e si rispettano tutti i diritti e i principi, come avviene, invece, nel vecchio continente poiché l’Europa è nata come un’unione di minoranze, generando un senso del rispetto e della tolleranza maggiore. Fondamentale è non dimenticarlo, continuare a restare uniti e lì, dove si decide il futuro, ha concluso Letta.

 

Laura Chilla e Francesca Zanoni

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Una risposta

  1. 15 Dicembre 2017

    […] tema caldo in università: recentemente sono venuti a Verona a parlarne anche nomi importanti come Enrico Letta ed Ernesto Galli della […]

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