Quando hai quattordici anni non vedi l’ora di diventare maggiorenne.
Nella tua testa pensi che farai un sacco di cose, non avrai più bisogno di mamma e papà perché sarai grande.
Sai già che la vita avrà probabilmente tutto un altro sapore: quello dell’ indipendenza.
Poi arrivi a ventidue anni anni suonati e vorresti tornare indietro all’età dell’incoscienza, perché nei giorni “zero” in cui stai vivendo, riscontri che è difficile trovare un posto di lavoro, indipendentemente dal tuo titolo di studio. Lo stipendio non ti basta per avere un posto tutto tuo, l’università, gli esami: troppe responsabilità. E allora ti viene in mente quella volta in cui eri in ansia per la verifica di matematica di terza superiore e sorridi pensando a quanto fosse sciocca quella preoccupazione.
Ora invece, vivi con la paura di non riuscire a realizzare i tuoi sogni, con la testa proiettata verso il futuro, mentre contemporaneamente ci sono altri tuoi coetanei,i quali “vivono alla giornata”, si “godono il presente” senza affannarsi troppo per il domani e pensi che forse non è sbagliato vivere cosi.
Siamo anche i ventiduenni troppo cresciuti per uscire ogni sera, ma troppo giovani per starcene in casa a non fare niente: vogliamo essere più produttivi e vivere un’esistenza degna di esser vissuta, ma non siamo ancora riusciti a scoprire come si fa.
Allo stesso tempo, però, non vogliamo invecchiare perchè sappiamo che in un certo senso stiamo “perdendo” tempo a pensare a quello che sarà e non a quello che è, e l’orologio gira e gira, e intanto diventiamo anche i ventiduenni delle serie tv, dei film, dei libri, in cui ci appassioniamo ed in cui ci “lasciamo vivere” perchè la maggior parte delle volte sono meglio del nostro presente.
Siamo anche i ventiduenni che un giorno rimpiangeremo i nostri ventidue anni, perchè fatti per il novanta percento di ansia e rincorsa verso quello che desideravamo per il nostro futuro.
E allora meglio imparare a cavarsela.
Ma l’arte di cavaresela non è soltanto il non avere problemi, il non avere pensieri.
L’arte di cavaresela è qualcosa di più.
E’ lottare, è sorridere comunque anche se è stata una brutta giornata, è decidere almeno per un’ora al giorno di fare qualcosa che ti faccia stare bene anche solo per un po’.
L’arte di cavaresela è l’unico mezzo per arrivare a capire che la felicità è molto più vicina e raggiungibile di quanto si possa credere.
“Sei tu, sei sempre tu il fattore decisivo, sei tu che decidi tutto ciò che ti accade. Ricordalo! La Chiave è questa: se ti senti infelice, è una tua scelta.
Se non vivi nel modo giusto, è una tua scelta. Se perdi l’occasione, è una tua scelta. La responsabilità è completamente tua. Non avere paura di questa responsabilità.Molti sono terrorizzati da questa responsabilità perché non sono capaci divedere l’altro lato della medaglia.Sull’altro lato c’è scritto: Libertà.”