La quotidianità ripresa da un fotografo parigino
Questa settimana, la rubrica culturale di Pass vi racconterà la mostra dedicata a Robert Doisneau, attualmente visitabile fino al 14 febbraio 2024.
Questo 15 novembre è stata inaugurata, al Palazzo della Gran Guardia, una mostra dedicata al fotografo francese Robert Doisneau, curata da Gabriel Bauret.
Doisneau nasce a Gentilly, una città nella periferia di Parigi, nel 1912. Inizialmente si dedica alla litografia, per lasciarla presto a favore della fotografia. Durante la sua carriera lavorerà molto per la pubblicità, per la stampa e per l’editoria. Viene riconosciuto con premi importanti come il Grand Prix National de la photographie nel 1983, collabora con artisti di vario tipo e la sua arte è messa in mostra in diverse esposizioni e vari documentari.
Morto nel 1994, ha lasciato in eredità circa 450.000 negativi, conservati nel suo atelier di Montrouge, a sud di Parigi.
Come racconta il curatore in un video proiettato proprio all’ingresso della mostra, è stato scelto di far conoscere l’uomo che c’è dietro le fotografie, con questa selezione di immagini in bianco e nero scattate tra gli anni ’30 e gli anni ’60. Un uomo empatico, attento a cogliere i sentimenti, gli stati d’animo delle persone ritratte.
La mostra è divisa in sezioni tematiche. Dal 1934 al 1956, Doisneau si è dedicato in maniera particolare a fotografare bambini e bambine nelle loro varie attività. Cattura i momenti gioiosi come il gioco in strada, le risate, le passeggiate; si focalizza però, anche su momenti più seri: ad esempio, è il caso di una foto che ritrae due bambini che svolgono una piccola commissione, o dell’immagine che ritrae un ragazzino che tiene in mano una pistola vera.
Nella foto in cui due bambini vanno a prendere il latte, il fotografo si posiziona abbastanza distante dai soggetti, probabilmente per evidenziare di più il fatto che sono molto piccoli mentre svolgono compiti da grandi, ma anche per mostrare il negozio verso cui si stanno dirigendo.
Nei diversi scatti, Doisneau cattura lo stupore, la tristezza, la serietà, la felicità di questi bambini.
Si dedica poi, dal 1940 al 1944, a raccontare l’occupazione e la liberazione a Parigi. Nelle fotografie mostra come la vita vada avanti anche durante una guerra mondiale, immortalando, per esempio, momenti di normale traffico cittadino. Mostra anche le reazioni alla liberazione, come la gioia nei bambini e la stanchezza di un soldato che può finalmente riposarsi.
Dal 1935 al 1950 cattura diversi momenti della vita lavorativa, tema che gli sta particolarmente a cuore, anche perché il fotografo ha lavorato presso le officine Renault per anni, nel settore della pubblicità. Immortala momenti particolari della catena di montaggio lavorativa (come lo smistamento del carbone) e singoli operai che, impegnati nel lavoro, si voltano a guardare l’obiettivo, coscienti della presenza dell’artista.
Si può notare che Doisneau è frequentemente intento a fotografare le strade della sua città, nei momenti più quotidiani e semplici: passeggiate con il cane, mercati di frutta e verdura, musicisti di strada e poi il romanticismo nascosto: una coppia che si bacia in secondo piano dietro una grata e due signori che parlano in primo piano.
Il fotografo sembra particolarmente interessato a mostrare figure intere, racchiuse in scene più ampie, ma anche a cogliere le più disparate espressioni dei visi.
Doisneau immortala anche il dopoguerra, con la desolazione delle strade ma anche momenti di ritrovata convivialità, come gruppi di persone che si ritrovano in fila per il cinema.
Le fotografie dell’artista francese possono trasmettere allo spettatore la sensazione di poter entrare nella scena che è raffigurata, in quanto spesso i soggetti guardano l’obiettivo con intensità e vengono raffigurate diverse azioni all’interno dello stesso luogo, come in uno scatto in cui un bambino malinconico è in un bar mentre un uomo gioca a flipper.
Si arriva poi a una selezione di fotografie che riguardano un altro tema prediletto da Doisneau: l’amore. Coppie che si scambiano baci passionali, baci accennati, sguardi complici. In questi scatti si coglie tutta la tenerezza e l’affetto che l’autore tanto ricerca nel corso di tutta la sua carriera.
La mostra si conclude con un’esposizione di alcuni scatti in cui è raffigurata la celebre cantante Maria Callas, impegnata in uno studio di registrazione l’8 maggio 1963. La cantante si mostra attenta, concentrata nel canto, seria, ma allo stesso tempo spensierata.
Questa è solo una selezione della grande quantità di fotografie scattate da Doisneau nel corso della sua vita, però ci dà modo di capire lo stile del fotografo. Allo stesso tempo, visitando la mostra, possiamo cogliere con i nostri occhi uno spaccato di vita quotidiana parigina dello scorso secolo.
Articolo a cura di Arianna Saikali
Brava e attenta osservatrice e di questo fotografo. Sono presenti alcuni spunti critici di rilievo e una puntuale descrizione dello stato d’animo dell’artista. Redazione lineare che offre una scorrevole lettura.