LA PROROGA DELL’ANNO ACCADEMICO È LEGGE!
La conversione in legge del Decreto Milleproroghe interessa anche il mondo universitario, considerando la presenza di una norma fortemente richiesta da UDU in CNSU: la proroga dell’anno accademico.
La misura
La proroga dell’anno accademico riguarda tutte le persone iscritte all’ultimo anno di corso nell’anno accademico 2021/22 e consente loro di laurearsi entro il 15 Giugno rimanendo in corso ed evitando di dover pagare delle tasse aggiuntive. A beneficiare di questa misura saranno, soprattutto, i laureandi in procinto di finire la tesi o il tirocinio.
Il provvedimento è stato proposto dall’Unione degli Universitari (UDU) e ritrova le sue fondamenta nel periodo pandemico e in particolar modo, nelle sue conseguenze – ancora tangibili- anche a distanza di anni.
Un appello straordinario
L’università cittadina si sta adeguando al provvedimento recentemente approvato, con il fine di istituire sessioni di laurea straordinarie in tutti i dipartimenti.
La redazione di Pass ha parlato con Udu Verona, pronta a chiedere all’Ateneo (Dipartimenti e CLA) di istituire un appello straordinario per tutti gli studenti che devono sostenere un solo esame prima di potersi laureare.
Il parere di Udu Verona
L’Unione degli universitari di Verona giudica la norma – approvata dopo circa due anni dalla proposta- di fondamentale importanza per tutti gli studenti che hanno vissuto sulla pelle il periodo pandemico, dalle difficoltà alle conseguenze purtroppo ancora presenti e, molto spesso, profonde.
Oltre alle problematiche logistiche, economiche e di frequenza delle attività da remoto, Udu pensa alla demotivazione e all’isolamento provocato dalla pandemia e che ha fortemente limitato il contatto umano e il benessere. (A riguardo, molto importante è l’iniziativa “Chiedimi come sto”, condotta da Udu, Rete degli studenti e Spi Cgil e volta a indagare sulla condizione mentale degli studenti dopo la quarantena)
Ti consigliamo come approfondimento – https://generazionemagazine.it/chiedimi-come-sto-un-report-sul-perche-i-giovani-italiani-stanno-male-e-nessuno-glielo-ha-mai-chiesto/
L’associazione studentesca propone inoltre di riflettere sulla concezione del fuoricorso, ritenuta sbagliata e che porta gli studenti a vivere l’Università come una corsa e non come lo spazio di arricchimento culturale e sociale che invece dovrebbe essere.
Lo status di fuori corso è infatti stigmatizzato sia dalla società, la quale risulta pesante nella proiezione di aspettative sugli studenti, sia dall’Università che, secondo un’ottica aziendalista, aumenta le tasse dopo il primo anno fuori corso, parametro quest’ultimo, considerato un fattore negativo e un problema da risolvere dall’Università stessa.
Un primo passo
La proroga dell’anno accademico rappresenta un passo nella direzione di un’università attenta alle esigenze e alle soggettività di tutti i suoi studenti.
La proposta non arriva però dagli atenei, i quali si ritrovano dunque in una strada in cui forse non avrebbero voluto imboccarsi o a cui forse non credevano di dover pensare.
Stando così le cose, è un bene che i rappresentanti degli studenti arrivino laddove l’università non arriva, ascoltando, capendo e aiutando gli studenti che sono chiamati a rappresentare.