Jeiom a Verona: intervista a Orlando Merone di Bitpanda
Il Junior Entreprise Italy October Meeting (Jeiom), organizzato dalla Junior Entreprise Business Verona (JEBV), si è da poco concluso e ha riunito a Verona 220 studenti delle Junior Entreprise di tutta Italia e 15 grandi aziende. I partecipanti hanno scoperto cosa vuol dire personal branding, tema centrale di Jeiom, e come ogni azienda ha deciso di utilizzarlo per distinguersi dalle altre nel mercato del lavoro. Le aziende che hanno partecipato al Jeiom sono tutte diverse ma hanno un punto in comune: credono nelle attività delle Junior Entreprise. Pass ha cercato dunque di capire cos’è oggi richiesto ai giovani laureati e laureandi che si affacciano al mondo del lavoro. Ce ne parla in un’intervista di Pass Orlando Merone, Country Manager Italy di Bitpanda, piattaforma di investimenti, nonché principale azienda sponsor di Jeiom.
Cos’è per voi il personal branding? Come lo applicate ai vostri prodotti per distinguervi?
«Il personal branding per noi è raccontare una storia, perché è qualcosa che accompagna sempre l’operato di un’azienda e permette di raggiungere più facilmente il pubblico che la ascolta. Quando ho dovuto presentare Bitpanda in Italia ho raccontato al web e ai giornalisti la storia della nostra fondazione e dei prodotti che offriamo. Bitpanda esisteva già all’estero ma non aveva alcuna filiale in Italia. Noi abbiamo aperto sei mesi fa una sede a Milano e il nostro obiettivo è quello di arrivare a lavorare con 100mila clienti entro la fine dell’anno».
Spesso manca l’esperienza o le aziende pretendono già l’acquisizione di certe competenze che lo studente che frequenta l’università spesso non ha. Come si possono avvicinare allora i giovani al mondo del lavoro?
«Non si può pretendere che gli studenti abbiano già alle spalle un’esperienza lavorativa. Gli studenti stessi devono cercare un’azienda che permetta loro di mettere in pratica ciò che hanno studiato. Le possibilità sono tantissime soprattutto a livello internazionale: ci sono molte opportunità di lavoro da remoto per aziende estere dall’Italia. L’importante è porsi un obiettivo e applicare ciò che si è studiato all’università per perseguirlo».
Che competenze dovrebbero sviluppare gli studenti nel corso del loro percorso universitario?
«Non c’è una ricetta precisa. I giovani devono avere una grande voglia di imparare quello che hanno studiato per anni all’università e che finalmente possono mettere in pratica. Sicuramente una buona conoscenza dell’inglese e qualche competenza nel campo informatico possono aiutare gli studenti a trovare un’occupazione. Il mio consiglio è trovare una persona che possa davvero insegnare allo studente qualcosa di concreto nel mondo del lavoro e da lì cercare di trovare la propria strada che prima o poi arriva».
Perché voi di Bitpanda avete deciso di sostenere l’evento Jeiom e di credere nelle attività delle Junior Entreprise italiane?
«Ho conosciuto due anni fa la realtà delle Junior Entreprise perché mio fratello ne faceva parte ed è stata una bella scoperta. Quando abbiamo lanciato Bitpanda abbiamo iniziato a pensare a un’occasione per presentare la nostra piattaforma e farla conoscere dal vivo. Sono rimasto colpito dagli ideali delle Junior Entreprise e dall’impegno che queste associazioni mettono nell’approcciarsi al mondo professionale dei futuri manager. Abbiamo dunque deciso di lanciare una sfida alla classe dirigente del domani e di avvicinarla alle tematiche della nostra azienda. Abbiamo cercato in questi giorni di focalizzare i nostri workshop sul tema principale del Jeiom, ovvero il personal branding. Abbiamo parlato di educazione finanziaria, di risparmio, di investimenti, del gap pensionistico sempre più significativo e dell’inflazione. Noi offriamo inoltre agli studenti la possibilità di svolgere dei tirocini da febbraio ad agosto e da agosto a febbraio nella sede italiana o in quelle estere di Bitpanda».