Isolina e…: un progetto che prova ad eliminare la cultura della violenza

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A partire dalla prevenzione l’associazione Isolina e… cerca di combattere la violenza di genere.

I centri antiviolenza non sono le uniche strutture ad avere un ruolo fondamentale nella lotta contro la violenza sulle donne. Esistono infatti anche delle associazioni che, attraverso diversi progetti, cercano di cambiare la mentalità della nostra società ancora troppo improntata sulla violenza di genere. Nel veronese un caso emblematico è quello di Isolina e…, associazione che dal giugno 2013 si schiera dalla parte delle donne cercando di diffondere la cultura del rispetto dell’altro, partendo in primis dalle scuole.

A raccontarci questa splendida realtà è Marisa Mazzi, presidentessa di Isolina e…

Ci parli di Isolina e…

«Isolina e… è un’associazione che è stata creata da donne e uomini, con impieghi e vite diverse, che hanno deciso di fare qualcosa di fronte alla drammaticità del fenomeno della violenza di genere, con la convinzione che ogni cittadino possa fare la sua parte per cambiare questa situazione.

Il nome Isolina e… deriva dalla vicenda di Isolina, una ragazza veronese, nonché soggetto del libro di Dacia Maraini, che lo scorso secolo ha ospitato nella casa della sua famiglia un ufficiale di origini nobili. La giovane ha avuto una storia d’amore con l’ospite ed è rimasta incinta. Per salvare l’onore dell’uomo, Isolina è stata portata nella trattoria Al Chiodo per farla abortire. Nel tentativo di impedirle di gridare è stata soffocata. Il cadavere poi è stato fatto a pezzi e buttato nell’ Adige. La “e…” invece è dedicata a tutte le altre donne che, come Isolina, sono state vittime di violenza».

Che servizi offre la vostra associazione?

«Isolina e… si occupa prevalentemente di prevenzione, cerca quindi di cambiare la cultura partendo dalle radici.  Dà, quindi, particolare rilevanza a dei progetti, sia dentro che al di fuori delle scuole, per cercare di diffondere l’importanza di una mentalità basata sul rispetto dell’altro.Ci impegniamo anche nel costituirci come parte civile nei processi di femminicidio: ciò vuol dire che tutta la società civile viene offesa quando si fa violenza sulle donne».

La situazione è peggiorata con la pandemia?

«La situazione è sicuramente peggiorata con la pandemia e a confermarlo sono i report delle forze di polizia e dei centri antiviolenza. Non solo sono aumentate le denunce, ma il problema più grave sta nel fatto che le donne si sono ritrovate a dover passare molto più tempo con gli uomini che infliggono loro violenza, in questo modo è stata ostacolata ancora di più la loro possibilità di denunciare e chiedere aiuto. Inoltre è diventato ancora più difficile avere un sostegno diretto».

Quali sono i prossimi progetti ed eventi in programma?

«I progetti in cui Isolina e… sarà coinvolta prossimamente sono diversi:

  • Isolina e… è inserita all’interno del programma dell’Assessorato Pari Opportunità per il 25 novembre;
  • Verrà riproposta la mostra Com’eri vestita? Al Palazzo della Gran Guardia dal 25 al 28 novembre, una mostra di abiti e di storie che racconta episodi di ordinaria violenza quotidiana, con l’obiettivo di smentire il pregiudizio del “se l’era cercata”. La mostra è in collaborazione con la campagna “Io lo chiedo” di Amnesty International per introdurre il tema del consenso nella legislazione italiana;
  • Ci sarà una mostra a Buttapietra;
  • A San Pietro di Lavagno ci terrà un evento che segue la mostra di San Briccio di settembre;
  • A Cavaion ci sarà una mostra d’arte di artiste di grande livello che hanno voluto regalare le loro opere a sostegno di Isolina e…;
  • Altri progetti con le scuole.

Inoltre Isolina e… sta cercando di capire con dei giuristi quali sono i punti deboli della legislazione che non tutela abbastanza le donne che decidono di denunciare e che, nonostante ciò, vengono uccise».

Come possiamo aiutare questa associazione?

«Isolina e… propone un tesseramento al costo di 5€ e ci si può iscrivere attraverso un format online. Si può dare un sostegno attraverso anche il conto corrente bancario. Quello che però interessa maggiormente alla nostra associazione è trovare delle persone giovani che si possano affiancare a Isolina e… per ampliare i progetti d’intervento nelle scuole, per confrontarsi e per diffondere il più possibile la sensibilizzazione su un tema così importante come la violenza di genere».

Articolo di Laura Oliverio

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