Intervista al professionista – Giuliano Mandonico
Intervista a Giuliano Mandonico, istruttore tecnico nell’ufficio stampa del comune di Brescia
Articolo comparso nella sezione “Backstage” del n° 47 di Pass Magazine
di Sara Faroni
Parlaci del tuo percorso scolastico-universitario e lavorativo.
Il mio percorso non è stato affatto lineare. Ho conseguito la maturità scientifica nel 1991 e nel frattempo mi sono diplomato al conservatorio. Ho fatto poi un corso di specializzazione alla scuola di alto perfezionamento musicale di Saluzzo (Torino). Dopodiché mi sono iscritto alla facoltà di lettere a Verona e, dopo un anno, ho iniziato a lavorare per un’azienda e-commerce di libri e dischi, all’epoca una delle prime. Ero un tuttofare: inizialmente mi occupavo della gestione del sito, poi sono passato alla redazione. Scrivevo pezzi sulla musica classica e mi occupavo del compartimento audio.
Al termine degli studi universitari ho insegnato per un anno educazione musicale, poi ho partecipato al concorso per l’assunzione all’interno della provincia di Brescia. Li mi sono occupato del patrocinio delle attività culturali. Infine, ho chiesto il trasferimento interno e dalla provincia mi sono spostato al comune, dove dal 2010 lavoro all’ufficio stampa.
Università e mondo del lavoro: qual è il rapporto tra questi due mondi?
Nel mio caso specifico nessuno. L’università non mi ha aperto delle porte al mondo del lavoro, ma mi ha permesso comunque di studiare ciò che mi piaceva e di accrescere la mia cultura. All’epoca per lavorare all’interno di un ente pubblico non era necessario essere in possesso della laurea, ma solo del diploma di maturità.
Quali sono le maggiori difficoltà che i giovani d’oggi affrontano nel momento in cui intraprendono un percorso lavorativo all’interno del mondo del giornalismo e della comunicazione?
Al giorno d’oggi la stampa fatica ad avere un utile. Ciò ha una ricaduta sui tanti giovani che vogliono intraprendere questa strada, che purtroppo non riescono a trovare un posto di lavoro in un ambito che resta fondamentale. Eppure l’informazione sta cambiando, le sue forme non sono più quelle tradizionali e per questo servirebbero sempre più figure preparate.
Che consigli dai ai futuri aspiranti giornalisti/comunicatori?
Di cercare di fare esperienza sul campo. Anche solo collaborare con una testata universitaria, come nel vostro caso, può essere utile per capire, seppur nel piccolo, le dinamiche di un giornale. Misurarsi coi tempi sempre più stretti e avere delle scadenze può già dare un’idea di cosa vi aspetterà nel mondo del lavoro reale. Fuori non sarà facile, ma un’infarinatura generale può sempre tornare utile.