Intervista ai candidati OLTRE-Studenti per il futuro: Sergio Cau, Daniela Pili e Maria Rosa Giarraputo
La vostra è una lista nuova. Cosa vi ha portato a costituirla?
Sergio: la nostra è una lista che nasce dagli studenti. Abbiamo voluto dar una risposta alle sollecitazioni di molti studenti, per avere un punto di riferimento apolitico e apartitico a disposizione del gruppo studentesco. Nasce dalla base portante dell’Università. Il nome, Oltre, è stato scelto appunto perché significa oltre le solite liste, i soliti programmi, oltre la timidezza, i partiti. Un luogo virtuale che nasce dal basso che però guada, neanche a dirlo, oltre.
Quali sono i punti di forza del vostro programma?
Daniela: Sicuramente la riformulazione del sistema dei contributi, tematica sempre attuale, soprattutto in questi giorni. In generale, ci occuperemo di tutto quello che ruota attorno al diritto allo studio, come ad esempio un aumento del fondo 150 ore, o l’istituzione di un altro fondo per chiedere il rimborso per i libri di testo. Poi spazi studio e cibo per ogni dipartimento. Abbiamo cercato di dare risposte specifiche per ogni problematica.
Maria Rosa: Per quanto riguarda lingue ci occuperemo del CLA. Una modificazione totaleheremo di proporre altri corsi aperti anche agli studenti già iscritti. è impossibile, ma si può operare verso un coordinamento migliore di spazi e orari. Cercheremo di
avere un rapporto diretto con i vari direttori di dipartimento in modo da coordinarci al meglio. Tanto lavoro è stato già fatto, come ad esempio lo spostamento delle proclamazioni delle lauree triennali, e prossimamente cercheremo di spostare anche le magistrali. Anche per le lingue cinese, portoghese e brasiliano cercheremo di proporre altri corsi aperti anche agli studenti già iscritti.
Sergio: Chiederemo che venga creata una casa editrice dell’università sul modello di Firenze, che può essere una semplificazione per i tesisti nella ricerca di lavori già stesi da altri, tramite portale online. La casa editrice potrebbe dareall’Università la possibilità di stampare in proprio. Per questo genere di iniziative esistono dei fondi statali da integrare con i fondi propri dell’Università. Una bozza del progetto esiste al livello dei docenti ed è molto apprezzata soprattutto in area umanistica. Promuoveremo le iniziative e i servizi delle biblioteche d’Ateneo, sconosciuti a molti, ma utilissimi. Fare degli incontri mensili con gli studenti, così da essere aggiornati, raccogliere le istanze e avere una valutazione da parte degli studenti e uno sprono a migliorare.
Come è avvenuto il reclutamento delle nuove leve?
Daniela: molti abitano nelle residenze Esu, dato molto importante perché è lì che si vive l’Università a 360 gradi. Abbiamo selezionato chi veramente aveva la voglia di fare qualcosa. Molti si sono proposti perché in noi hanno visto una lista proveniente dal gruppo studentesco, apolitica, nuova e attiva. Comunque il gruppo è vario, grazie alle residenze siamo riusciti ad allargarci anche a pendolari e in sede.
Molti di voi hanno alle spalle una partecipazione “schierata”, che può configurarsi come una medaglia, con due facce.
Daniela: dall’esperienza vissuta ci siamo resi conto che caratterizzarsi con un’ideologia non tutela il bene comune e crea troppi problemi con le liste. Rimanere neutrali e cercare di coinvolgere tutti può tutelare meglio l’obiettivo comune: il bene degli studenti. Così si riesce a lavorare meglio. Ogni gruppo è fatto dalle persone, non dal nome. Sono le persone, gli studenti che fanno un gruppo, una lista.
Sede centrale e sedi “dislocate”: Borgo Roma e Scienze Motorie
Daniela: Il polo di borgo Roma è l’unico che raggiunge sempre il quorum. Stimiamo le liste presenti e guardiamo a loro con grande interesse per il lavoro che svolgono. La distanza causa problemi di comunicazione, ma comunque i poli che lavorano bene hanno alle spalle delle liste di dipartimento che non vogliamo intaccare perché rispettiamo la loro capacità e il loro successo.
Sergio: a Scienze motorie siamo l’unica lista con dei candidati, che coprono tutti gli organi, e abbiamo anche un candidato per il CUS. I programmi vanno a coprire tutta l’area, dal rafforzamento dei rapporti con le strutture sportive del territorio, al rafforzamento di finanziamenti, alla cultura dello sport in Università.
E per le attività al di fuori dell’ Università?
Sergio: Mi sono già impegnato in questi anni per lo spazio per le associazioni. Da giugno sarà aperto uno spazio in via Campofiore, al cui progetto ho partecipato attivamente. Da rappresentante sono sempre riuscito ad apportare delle novità per gli studenti, come ad esempio il monitor e la biglietteria express di Trenitalia. Vorrei riuscire ad organizzare convegni su tematiche d’attualità e sostenere gli studenti erasmus in entrata e uscita, così da dare a tutti la possibilità di orientarsi meglio, magari con una pagina web internazionale per attivare degli scambi culturali con incontri informativi e attività.
Come vi finanziate?
Sergio: Per il momento ci autofinanziamo, per quanto riguarda il materiale elettorale ci siamo divisi la spesa. I fondi richiesti e ottenuti in Commissione serviranno a portare a termine le iniziative presentate nell’interesse degli studenti.
Cosa significa il vostro logo?
Sergio e Maria Rosa: La giraffa si erge sopra gli altri, guarda al futuro, oltre la politica. Il cappellino asiatico rappresenta il mondo orientale. Con questo logo vogliamo indicare simbolicamente la nostra attenzione verso l’internazionalizzazione del programma e dell’Ateneo a beneficio di tutti.
Perché dovremmo votare per voi?
Daniela: per l’impegno dalle persone che hanno lavorato in questi due anni. Il lavoro è stato fatto, è giusto dare una continuità e un senso a tutto questo. Inoltre, abbiamo cercato di affiancare i nuovi candidati con l’esperienza, istruendo e motivando, ma comunque dando loro l’opportunità di crescere e fare qualcosa di nuovo e importante per l’università.
Sergio: Abbiamo esperienza, abbiamo indipendenza, nuove idee, passione, interesse e motivazione. Abbiamo avuto la capacità di presentare una lista molto grande con un programma molto articolato e particolareggiato per ogni dipartimento, derivato del fatto che siamo persone che vivono quotidianamente e in ogni aspetto la realtà universitaria.
Perché è importante votare (in generale)?
Sergio: Più alto è il quorum, più numerosi saranno i rappresentanti eletti e più capacità questi avranno di ottenere e portare avanti le istanze proprie e di tutti.
Daniela: Votare è partecipare, è importantissimo. Il quorum in generale non viene mai raggiunto, soprattutto al polo Zanotto. Per queste elezioni speriamo in una affluenza maggiore perché è l’unico modo per attuare una democrazia partecipata.
Francesca Cantone