Intervista ai candidati di DEBUG 2.0, Marco Kostic, Giuseppe Ritrovato e Erik Pillon

Tempo di lettura: 7 minuti

A quale lista appartieni, generalità della lista di appartenenza, come nasce?

Marco: Appartengo alla lista DEBUG 2.0; lista che si prefigge di continuare l’ottimo lavoro ottenuto negli anni dalla “storica” DEBUG. Quel “2.0”, di fatto, indica un rinnovamento dei volti, gli obiettivi rimangono gli stessi.

Giuseppe: Inizialmente è stata pensata come strumento per far comunicare gli studenti con i professori e per rendere la facoltà di Scienze un posto più amichevole dove gli studenti sono più disposti all’aiuto reciproco.

Erik: La lista con cui ho deciso di candidarmi, ormai già per la seconda volta, è la DEBUG 2.0.

 È composta dalla stesse persone degli anni precedenti oppure ci sono new entry? Come è strutturata? 11713777_10207376803166311_7869950145273819301_o

Marco: Ci sono parecchie new entry. Questo è dovuto al fatto che molti Rappresentanti del precedente mandato sono giunti al termine della loro carriera universitaria. DEBUG 2.0 non presenta un presidente, vengono piuttosto definiti alcuni ruoli: responsabile legale del ufficio rappresentanti, tesoriere, segretario, responsabile divulgazione.

Giuseppe: All’interno di essa non abbiamo una struttura precisa in cui c’è qualcuno che comanda, ma ci consideriamo tutti elementi di pari livello in cui le persone con più esperienza aiutano i più giovani a maturare sotto l’aspetto della rappresentanza.

Erik:i fondatori hanno deciso che è arrivato il momento di passare il testimone alle nuove leve, senza però farci mancare il loro supporto o il loro aiuto nelle scelte che dovremo prendere. Il nostro gruppo inoltre più che a stampo gerarchico, in cui a prendere le decisioni sono pochi, ́e improntato su un ideale democratico fondato sul confronto e il rispetto dell’opinione altrui.

Quando vi incontrate, come vi finanziate?

Marco: Una volta raccolti un numero cospicuo di punti (in base anche all’importanza) su cui discutere, ci incontriamo. All’incirca una volta ogni mese e mezzo. Ci autofinanziamo su tutto quello che facciamo.

Erik: Il nostro punto di incontro è senza dubbio l’Ufficio Rappresentanti di Ca’ Vignal 2 dove ci troviamo spesso e dove anche gli studenti ci possono reperire a quasi ogni giorno.

Qual è la vostra proposta? Obiettivi? In cosa si differenzia dall’anno scorso?

Marco: Gli obiettivi di DEBUG 2.0, restano gli stessi di DEBUG, ovvero quello di risolvere i primari problemi degli studenti, a partire dai problemi scaturiti con determinati corsi, ai problemi degli spazi studio (anche se, in merito, devo dire che in questi anni è stato fatto molto, ottenendo ottimi risultati), agli spazi per consumare i pasti, etc.

Giuseppe: Avendo la fortuna che Scienze è sempre stata un “isola felice” non abbiamo attualmente in vista grandi cambiamenti. D’altro canto abbiamo comunque delle proposte per il consiglio di Dipartimento di Informatica come re-istituire sei appelli l’anno.

Erik: Nella nostra idea di Rappresentanza non possono mancare gli obiettivi di promozione della figura come punto di riferimento solido e la promozione di eventi extracurriculari.

In cosa vi differenziate dagli altri? Perché dovremmo votarvi?

Marco: Poche parole, molti fatti. Va anche detto che le altre liste non candidano nessuno della nostra Area (Scienze e Ingegneria). Questo è in gran parte dovuto al fatto che il lavoro svolto negli anni ci è riconosciuto.

Giuseppe: La nostra lista è sempre stata molto vicina agli studenti ed ha come unico obbiettivo il miglioramento della qualità della vita universitaria degli studenti.

Erik: Il nostro progetto è essenzialmente un caso sui generis in quanto il nostro obiettivo non è fare politica o propaganda nel senso propriamente detto. L’unico fine che ci spinge ad agire è propriamente quello di sostegno agli studenti sotto le più svariate forme.

Qualcuno tra voi ha avuto/ha esperienze in organi dell’università? Se sì, in quali?

Marco: Io in quest’ultimo mandato sono stato Rappresentante in Consiglio degli Studenti per il dipartimento di Biotecnologie.

Giuseppe: Diversi studenti della nostra lista hanno già avuto esperienze in organi universitari. In alcuni casi abbiamo avuto degli studenti con notevole esperienza di rappresentanza che si sono candidati in organi più “delicati” e sono riusciti a rappresentarci con ottimi risultati (esempio Lino Faedda per il “Consiglio di amministrazione ESU”).

Erik: Le esperienze di ogni eletto sono state condivise con i compagni di lista in uno spirito di cooperazione trasversale con l’obiettivo di rendere più efficace possibile l’operato di ognuno. Crediamo fermamente in una comunicazione seria e continua tra i rappresentanti nei vari organi e facciamo di questo un nostro punto di forza.

Come giudicate il lavoro svolto in quest’anno? 

Marco: Nell’ultimo anno abbiamo cercato di mantenere i vecchi eventi creati dai “vecchi” Rappresentanti; i risultati, devo dire, sono stati all’altezza, con buoni margini di miglioramento.

Giuseppe: Io lo giudicherei molto positivo. Principalmente perché stiamo riuscendo a conseguire tutti gli obbiettivi prefissSenza titoloatici nonostante il ricambio generazionale che sta avvenendo.

Erik: Il lavoro che è stato svolto negli ultimi mesi non può essere assolutamente ignorato: ricordo, solo per citare gli ultimi risultati, l’installazione nei nostri atri di stampanti a disposizione di tutti gli studenti, le
assemblee che ogni semestre teniamo per tutti gli studenti per aggiornare gli studenti sulle nuove proposte di Debug, la
promozione di incontri serali della commissione (studentesca) di Open Your Mind con ospiti illustri nel panorama italiano e non solo, l’apertura per lo studio serale nelle nostre aule grazie all’iniziativa ”Studiamo la sera @ Ca’ Vignal”, il buffet di Natale e sto ricordando solo gli ultimi… Con questo non voglio dire che il nostro lavoro sia ineccepibile o che sia insuperabile ma voglio solo far notare come le nostre iniziative si muovono verso le richieste e i bisogni degli studenti e i risultati si vedono sia dalla partecipazione sia dalla gratitudine che gli stessi ci rivolgono ogni giorno nei corridoi.

 Come avete programmato la vostra campagna elettorale? 

Marco: I nostri candidati si fermano al Consiglio Studenti. Ci siamo sempre prefissati di riempire tutti i posti disponibili nei collegi didattici ed in dipartimento. Questo ci ha sempre permesso di farci sentire e farci ascoltare dai docenti. Essendo la nostra realtà più piccola rispetto al “centro”, abbiamo il vantaggio che (grazie alle assemblee e alla nostra presenza nei corridoi) tutti gli studenti conoscono e sanno dove trovare l’ufficio Rappresentanti. Da questo, oltre all’ordinario passaggio nelle aule nei giorni antecedenti le elezioni, non troviamo motivo di svolgere una campagna elettorale.

Giuseppe: La nostra campagna elettorale si basa su due mezzi di comunicazione: social network e assemblee studentesche. Ma la vera forza della nostra campagna elettorale è la grande fiducia che gli studenti già ripongono in noi, perché siamo sempre presenti per ascoltare ed interagire attivamente con loro non solo durante la campagna elettorale ma durante tutta la durata della nostra carica.

Erik: Noi lasciamo agli studenti valutare il nostro lavoro. Lasciamo che le nostre azioni parlino da sole senza l’aiuto di propaganda.

 Siete una lista “di nicchia”, presente solo in alcuni dipartimenti del nostro Aten2505_fotoeo. Perché?

Marco: Appartenendo ad una realtà molto piccola all’interno dell’ateneo, DEBUG 2.0 è presente solamente nei dipartimenti di Informatica e Biotecnologie.

Giuseppe: La nostra lista è nata quando era presente la vecchia Facoltà di Scienze. Dopo la divisione in dipartimenti abbiamo continuato a rappresentare i dipartimenti derivati dalla vecchia facoltà senza “espanderci”.

Erik: Questa scelta è stata dettata principalmente dal fatto che abbiamo deciso di concentrare i nostri sforzi e le nostre risorse nei luoghi dove potevano essere più incisivi.

Il peso della componente studentesca all’interno dei vari organi? Perché è importante votare? 

Marco: Il peso della componente studentesca è molto importante perché quello che uno studente avrebbe timore di riportare ad un docente, attraverso la voce dei rappresentanti assume un diverso peso, anzi, spesso è anche accettato con apertura dai docenti stessi. Inoltre, meno sono i votanti, più sono i posti che si vanno a perdere nei vari organi. E quando poi si deve votare in sede di collegio o dipartimento, il singolo voto dello studente rappresentante diventa decisivo.

Giuseppe: Il peso della componente studentesca ha acquisito sempre più importanza nel tempo. Questo perché i professori hanno visto che i rappresentati della nostra lista hanno sempre lavorato bene con l’obiettivo di migliorare l’università in tutti i suoi aspetti. La componente studentesca è fondamentale nelle decisioni prese nei vari organi.

Erik: Nelle ultime elezioni siamo riusciti a candidare in ogni organo (Collegi didattici e Consigli di Dipartimento) il massimo numero di rapprensentanti possibili in modo da far valere il piu ́ possibile il nostro peso all’interno dei vari organi.

 Com’è il rapporto fra rappresentanti e docenti? 

Marco: Per quel che riguarda la nostra Area oserei dire “eccezionale”

Erik: Posso tranquillamente affermare che è uno dei migliori dell’Ateneo: tra le due parti c’è una sostanziale stima reciproca. Non di rado succede che i professori stessi ci interpellino sui problemi o sulle questioni che riguardano gli studenti e il nostro lavoro si svolge fianco a fianco nei collegi e nelle commissioni.

Cosa pensate a proposito della scarsa affluenza alle urne e come pensate di porvi rimedio? 

Marco: Se c’è un punto su cui Scienze e Ingegneria si è sempre distinta in tema di votazioni, questo è appunto la percentuale di studenti che vota durante le elezioni (circa il 40% alle ultime elezioni). Come abbiamo fatto? Ribadendo più e più volte l’importanza della componente studentesca all’interno dei vari organi.

Francesca Cantone 

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