Intervista ad un candidato di Student Office, Matteo De Carli
Dalla pagina Facebook della lista:
Crediamo che l’Università sia sempre stata luogo privilegiato di scambio di idee e di crescita. La nostra esperienza di rappresentanza ci mostra la realtà univeritaria come uno spazio vivo, una comunità in cui nascono sempre nuovi rapporti tra docenti, studenti e personale. La possibilità di cambiamento di questo luogo oggi non può che provenire dagli Studenti. Per questo ci candidiamo negli organi accademici: per riportare al centro delle scelte dell’Ateneo i nostri problemi e le proposte di chi vive ogni giorno in questa realtà. Desideriamo un’Università come opportunità di vita, dove poter far crescere un dialogo e valorizzare le iniziative di tutti. Con questa consapevolezza ci candidiamo a rappresentare gli studenti nei prossimi due anni.
A quale lista appartieni, generalità della lista di appartenenza, come nasce?
Appartengo a Student Office, una lista indipendente nata negli anni ’90 in molte università dall’esperienza di diverse liste precedenti. Siamo un gruppo di amici che, partendo dalla propria esperienza quotidiana in Università, vogliono impegnarsi ancora più a fondo per condividere con tutti la loro quotidianità.
È composta dalle stesse persone degli anni precedenti oppure ci sono new entry? Come è strutturata?
Rispetto allo scorso anno siamo solo in due ad essere ricandidati, per il resto, com’è giusto che sia, sono tutte persone nuove. La lista ha un responsabile che ne tiene le fila e il coordinamento, questo responsabile tiene, in massima libertà e indipendenza, i contatti con il coordinamento nazionale di liste cui apparteniamo.
Quando vi incontrate, come vi finanziate?
Durante la campagna ci sentiamo spesso per decidere come muoverci, se saremo eletti ci incontreremo, come abbiamo sempre fatto, prima delle sedute. Ci autofinanziamo: gli eletti negli organi di governo ricevono un gettone di presenza che versano al fondo comune della lista.
Qual è la vostra proposta? Obiettivi? In cosa si differenzia dall’anno scorso?
La nostra proposta, che di base è la stessa dello scorso anno, è quella di rendere la nostra Università sempre più una comunità. Per questo crediamo che sia necessaria, negli organi, una rappresentanza attiva e competente, cosa che non sempre le altre liste assicurano. Il primo obiettivo è che l’Università torni ad essere un luogo vivibile, perciò ci impegneremo per spazi aperti per tutti, borse di studio e maggiori luoghi di incontro.
In cosa vi differenziate dagli altri? Perché dovremmo votarvi?
Ci differenziamo perché siamo pochi, ma tu con un grande desiderio di impegnarci. Siamo inoltre indipendenti da qualunque sindacato, partito, movimento: tutte le decisioni che prendiamo non sono dettate da una sovrastruttura esterna.
Qualcuno tra voi ha avuto/ha esperienze in organi dell’Università? Se sì, in quali?
Io e Damiano Rossi siamo già sta rappresentanti, io in CdA, Damiano in questo biennio nel Consiglio Studenti.
Come giudicate il lavoro svolto in quest’anno?
Siamo un po’ dispiaciuti perché in Consiglio Studenti era par to un bel gruppetto, ma poi, tra dimissioni e altri eventi delle altre liste, si è rimasti in pochissime persone a impegnarsi. Questo ci richiama ad essere seri e chiari fin dalle candidature. Nel complesso anche per quanto riguarda l’amministrazione, il nostro giudizio è discreto. Riteniamo che ci debba essere maggiore attenzione da parte di tutti alle problematiche vere degli studenti, che sono 23.000, mentre spesso gli organi sono impegnati a discutere di problemi tra docenti, che sono enormemente di meno. Senza studenti l’Università non esisterebbe!
Come avete programmato la vostra campagna elettorale?
Il nostro obiettivo in campagna è quello di incontrare le persone, quindi, oltre ad attaccare manifesti e lasciare volantini in biblioteca, facciamo dei banchetti alle mense e nei dipartimenti per incontrare gli studenti che passano.
Il peso della componente studentesca all’interno dei vari organi? Perchè è importante votare?
È importante votare perché il peso della rappresentanza, se gli studenti non votano, cala numericamente. Al di là dei numeri, il peso dei rappresentanti negli organi dipende molto dalla competenza delle singole persone.
Com’è il rapporto fra rappresentanti e docenti ?
Non mi è mai capitato di trovare, nel rapporto personale, un muro insormontabile, i docenti sono contenti, spesso, che ci siamo noi per avere un punto di vista che loro non hanno. Spesso ne nascono bei discorsi interessanti iniziative e progetti .
Cosa pensate a proposito della scarsa affluenza alle urne e come pensate di porvi rimedio?
Occorre più informazione e una coscienza del valore della rappresentanza. Ora l’attività dei rappresentanti non è minimamente supportata dall’Università, quindi, oltre alla presenza negli organi, il rappresentante dovrebbe pubblicizzarla, essendo noi degli studenti, non possiamo permetterci questo! E così il corpo elettorale è disinformato e non sa della nostra esistenza e delle nostre battaglie.
Beatrice Castioni