Intervista a Gianluca Piazza, candidato UDU al CdA

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 È il primo anno che ti candidi?

Si. Frequento il primo anno, studio biotecnologie e essendo il primo anno è anche il primo anno in assoluto alle elezioni universitarie.

Come mai hai scelto di candidarti con UDU-Unione degli Universita12672072_693088200793989_3212732415799808373_ori di Verona?

Questa non è solo una lista, è una associazione/organizzazione che  si configura come sindacato degli studenti, con molti valori cardine come ad esempio antifascismo, conservazione della memoria storica, difesa dei deboli, fornitura di servizi. Sebbene la rappresentanza resti un punto cardine della nostra attività, è importante dire che tra i nostri obiettivi è molto importante anche il semplice fornire assistenza agli studenti. l’UDU è una realtà nazionale. Al suo interno vi è un circolare di emozioni, attività, esperienze maturate in altri atenei.


Quali sono, secondo te, i punti di forza del vostro programma?

Il programma non è stato distribuito molto perché non ben definito, è in divenire. Sicuramente  puntiamo sull’aprire un dialogo con docenti, personale e studenti sulla ridistribuzione e diversificazione delle fasce isee. Non si tratta di richiedere più fondi, vista la già precaria situazione delle università italiane. Si tratta semplicemente di allargare il range delle fasce, aggiungendone altre per le fasce di reddito più alte. Una semplice ridistribuzione dei fondi a disposizione. La situazione attuale è molto critica, soprattutto all’interno dei dipartimenti scientifici, che richiedono una spesa per i materiali a carico degli studenti molto alta. Altri punti, portati anche a livello nazionale, come ad esempio la campagna per il CNSU per il collegio del nord est con i candidati Daniele Facci e Anna Azzalin. E ancora creare un sindacato all’interno dell’Università per fornire assistenza, dibattito sociale e allestire una vera e propria comunità.

Avete in programma anche iniziative extracurriculari?

Sicuramente si continuerà la tradizione di incontri e convegni. L’università non dovrebbe limitarsi  a formare gli studenti, ma anche far crescere la persona, a livello personale e civico, sviluppando una propria coscienza critica. L’università non è un esamificio. Bisogna viverla, e iniziative di questo tipo possono suscitare l’interesse degli studenti perché organizzati da un gruppo di studenti stessi, con passione e impegno, in collaborazione con i professori e il personale universitario.

Tanti candidati partenza, se rimasto solo tu. Come mai?12890921_804831682983473_5455002885892494713_o

So poco del passato dell’UDU. Vengo dalla Rete degli Studenti Medi, a cui mi sono avvicinato alle superiori. Ho visto qui una continuità naturale, con un impegno maggiore. A febbraio, come organizzazione studentesca, siamo andati al Congresso nazionale, e ho partecipato nell’ambito di  un ricambio generazionale. Molte persone, in precedenza parte attiva dell’associazione, hanno scelto di allontanarsi per perseguire strade personali. Alla fine il vero interessato ero io, quindi è stata fatta una scelta. Si è cercato di evitae gli errori passati, con candidature di  persone che poi non si sono dimostrate realmente interessate. L’associazione, ma in particolare la lista, è da ricostruire, ma lo stiamo facendo con impegno.

Come mai ti sei candidato proprio al CdA?

Per diversi motivi. Il primo è personale. Vorrei interfacciarmi con le dinamiche di gestione fondi dell’Università per gestire meglio la comunità universitaria stessa. Mi interessa entrare all’interno di questi meccanismi e vedere come posso mettermi in gioco, cosa devo imparare e quali competenze devo acquisire e migliorare. In secondo luogo, il CdA è l’organo che influisce in maniera indiretta su tutti i dipartimenti. Ho intenzione, se eletto, di offrire assistenza e riuscire ad impegnare il mio-e il nostro tempo all’interno di un organo che riguardi tutti. Vengo dall’esperienza di Borgo Roma, isoletta felice, ancora troppo distante dal polo centrale. Rientra nel discorso anche la questione dei fondi. In questi anni non si è discusso molto sulla redistribuzione delle risorse per l’area scientifica. È palese che la parte scientifica abbia bisogno di più fondi. il ruolo di tutti gli studenti è importante. Non è una mera questione di soldi, è un obiettivo di renderci partecipi a proporre idee, non solo a criticare. Nella mia persona abbiamo cercato di individuare un tramite tra i poli.

Tu vieni da Borgo Roma, in cui da sempre operano altre liste. Hai tra loro concorrenti al CdA?

No. Le altre liste hanno scelto di candidarsi all’interno dei Consigli di Dipartimento, Consiglio Studenti e Collegi Didattici. Per quanto riguarda i problemi tecnici della quotidianità degli studenti di Borgo Roma, i rappresentanti degli ultimi anni hanno lavorato in maniera ottima.

È stato difficile portare avanti da solo la campagna elettorale?13177053_714899265279549_6137350681284819869_n

Se fossi stato effettivamente solo, sarebbe stato difficile. Fortunatamente l’UDU-Unione degli universitari è un associazione, e ho avuto grande supporto di vecchi rappresentanti e persone dell’esecutivo e dell’organico, che mi hanno aiutato a organizzare. È importante sapere che alle mie spalle ho una realtà nazionale e forte. UDU non è una lista ma un associazione, un gruppo, in formazione a livello locale, ma solido a livello nazionale.

Cosa faresti per aumentare l’affluenza alle urne?

A Borgo Roma l’affluenza è superiore, ma perché comunque i dati sono proporzionati al numero degli studenti. Lì la comunicazione è più semplice, e gli studenti partecipano attivamente, anche perché si tratta comunque di problematiche molto vicine. Per il CdA è comunque più difficile informare e spiegare di cosa si tratta perché è un idea diciamo più astratta.

Al polo centrale la situazione è diversa. Molti dipartimenti convivono ma in realtà i rapporti interdipartimentali sono quasi inesistenti. Per risolvere il problema dell’affluenza penso che occorra una intensificazione dell’attenzione delle istituzioni universitarie, che cmq stanno facendo un ottimo lavoro, per avvicinarsi agli studenti. Manca una campagna di informazione della rappresentanza studentesca che preceda la campagna elettorale che punti a informare tutti gli studenti, ogni anno, attraverso la presenza personale e fisica di Rettore o direttori di dipartimento. L’idea di comunità, punto cardine di Unione degli universitari, attraverso il CdA, potrebbe riuscire a fare da tramite tra studenti e istituzioni per richiedere anche un maggior contatto diretto di queste col corpo studentesco.

Francesca Cantone

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