Internet: fragile, maneggiare con cura
Le fake news illustrate dal giornalista Gian Antonio Stella
di Elisa Buletti
Come il pifferaio magico ha il potere di attirare a sé tutti i bambini del paese, così le fake news prendono piede nel mondo virtuale, portando con loro un’orda di utenti creduloni. Di questo si è parlato durante l’incontro con il giornalista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, svoltosi al polo Santa Marta dell’università di Verona in occasione di Univerò. Stella ha aperto così la conferenza: “Prima di accedere al web dovrebbe comparire la scritta riportata sulle scatole di dinamite: fragile, maneggiare con cura”. Internet può essere un grande dispensatore di informazioni utili, ma anche un pericoloso luogo dove proliferano le bufale.
Il termine inglese fake news indica gli articoli redatti con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, resi pubblici soprattutto via social network. Le ragioni della loro diffusione sono principalmente politiche e di propaganda, possiamo trovarne molti esempi nella storia dell’umanità: dal finto articolo sulla morte di Napoleone ucciso dai cosacchi (1814), alla notizia inventata sull’invasione dei marziani lanciata da Orson Welles (1938), alle varie fotografie dei gerarchi come Lenin, Hitler e Mussolini, ritoccate per migliorarne l’immagine.
Si è parlato anche della polemica riguardante le elezioni di Donald Trump. La popolazione è stata condizionata dalle fake news in cui personaggi famosi dichiaravano il loro voto a favore del miliardario? Vip che si sono subito precipitati a smentire le dichiarazioni a loro attribuite ingiustamente, che tuttavia influenzano il comune cittadino americano nella sua scelta elettorale. Influenza che emerge anche negli studi di Nando Pagnoncelli sulla percezione della realtà, in cui si nota come i pensieri dei cittadini siano fortemente suggestionati e la realtà venga distorta con lo scopo di alimentare i pregiudizi. Così, ad esempio, la percentuale degli immigrati in Italia diventa il 30% nella mente degli italiani, contro il 7% reale.
In conclusione Stella ha ricordato che l’Italia, secondo le statistiche, è il paese più ignorante al mondo. Occorre che i cittadini siano più consapevoli del mondo che li circonda così da poter differenziare le fake news dalle notizie veritiere. Come ha detto Umberto Eco, è bene ricordare che: “Se è difficile stabilire se su Internet una notizia sia vera, è più prudente supporre che sia falsa”.