Inaugurato il nuovo anno accademico, con la presenza di Romano Prodi
Si è tenuta questa mattina, mercoledì 2 dicembre, l’inaugurazione del 33esimo anno accademico dell’Università di Verona, presso l’Aula Magna del Silos di Ponente. Sono intervenuti il rettore, Nicola Sartor, Genny Romeo (Presidente del Consiglio degli Studenti) e dell’ex-Primo Ministro Romano Prodi. Al termine anche il sindaco Flavio Tosi ha portato i propri saluti.
Dopo i ringraziamenti di rito, il Magnifico Rettore si è concentrato sui numeri positivi che l’Università di Verona può vantare in termini economici, di iscritti e di ricerca. Sartor si è poi dilungato nel descrivere il percorso che ha portato Santa Marta a diventare, da panificio dell’esercito asburgico, nuovo Polo Universitario. Il percorso per la riconversione (costato complessivamente €37 milioni) parte da lontano: fu l’attuale Presidente della Repubblica che nel 2001, in qualità di Ministro della Difesa, autorizzò la cessione dell’edificio dal Demanio militare al Comune di Verona. Il Rettore ha inoltre criticato gli egoismi nazionali nell’Europa di oggi: l’auspicio è per una «democrazia europea postnazionale: il passo è lungo, ma forse non utopico.»
Prendendo la parola, Genny Romeo ha voluto dedicare il proprio intervento a tutti gli studenti che hanno perso la vita negli attentati terroristici di Parigi.
«Ritengo che tra studente e docente debba esserci uno stretto legame di complicità, – ha dichiarato la Romeo – i docenti devono ispirare gli studenti a diventare qualcuno, fare qualcosa di grande.» La Presidente del CdS ha dimostrato poi soddisfazione per il nuovo polo di cui si sentiva la necessità. Concludendo ha ricordato che gli studenti e i loro interessi devono sempre essere al centro delle attenzioni: «Senza studenti, non vi sarebbero docenti, rettori, direttori, tecnici. Non ci sarebbero Università. Siamo noi studenti, che facciamo di questo Ateneo l’Università degli Studi di Verona.»
Il Prof. Romano Prodi ha aperto il proprio intervento sulla “Fragile Europa nella confusione globale” con un excursus storico: dopo il «terribile ordine della
Guerra Fredda», un mondo bipolare e il periodo di egemonia statunitense, «stiamo andando ora verso un mondo pluripolare, che non si sa ancora come possa essere gestito.» In questa situazione priva di punti di riferimento «l’Europa non è sentita come alternativa, anche a causa della sua debolezza culturale.»
Infine il sindaco Flavio Tosi ha portato il proprio saluto, ringraziando i predecessori Sironi e Zanotto per l’impegno nella creazione del nuovo Polo, ma criticando le lungaggini burocratiche. L’auspicio è di creare in tempi brevi il campus universitario, mentre già per l’estate prossima sarà pronta una parte del nuovo grande parco.
In un momento successivo, il Rettore Sartor si è espresso sulla lunga durata del lavoro di recupero: «era necessario rispettare i dettami imposti dalla Sovrintendenza. Un percorso impegnativo, ma di grande soddisfazione, credo che molti concittadini ne possano essere felici.» Oltre al giusto compiacimento per le nuove strutture, bisogna però pensare anche alle vecchie e alla cronica insufficienza di aule e posti a sedere: «Sono in programma interventi di manutenzione straordinaria. Abbiamo in progetto anche un’espansione di aule ulteriore.»
Alessandro Bonfante, Francesca Cantone