IN TENDA CONTRO IL CARO AFFITTI

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Intervista ad Adrian Nirca, esponente dell’Unione degli universitari

Come in molte altre città universitarie, anche a Verona gli studenti hanno deciso di dormire in tenda al fine di denunciare gli elevati costi degli affitti e la carenza di abitazioni per studenti.

Non si direbbe ma Verona, con 480 euro di costo mensile, in rialzo del 10%, risulta essere la sesta città Italiana per costo degli affitti, anticipata solo da Milano, Roma, Venezia, Firenze e Bologna e al pari di Padova e Torino.

Forse il problema è la percezione stessa della città che, come Laura Bergamin(Udu) riferiva a chi scrive, è sempre stata vista come luogo più adatto ai lavoratori piuttosto che agli studenti. Ma la comunità universitaria c’è ed è in crescita,e a questo non corrisponde un maggior investimento in tutto ciò che riguarda la vita dello studente. 

Alle tende situate dinanzi alla mensa del Polo didattico Giorgio Zanotto incontro alcuni esponenti di Udu e faccio qualche domanda ad Adrian Nirca, membro del cda Universitario:

La prima domanda è molto banale: come state?

“Come stiamo? Il tempo ci è sfavorevole ma siamo attrezzati. Ci siamo organizzati in turni e stiamo aspettando la Ministra Bernini.”

Avete ricevuto supporto da studenti e professori?

“Molto. Tanti studenti e professori sono venuti qui a manifestare la loro solidarietà. C’è convergenza su delle istanze che sono trasversali.”

Qualche critica invece?

“No, la tematica è sentita ed è trasversale.”

Spesso si accusa chi manifesta di muoversi senza un piano concreto per risolvere la problematica che viene evidenziata. Quali sono le vostre proposte?

“Noi chiediamo un maggior utilizzo degli spazi, partendo dalla conversione degli immobili sfitti in residenze per gli studenti. Chiediamo inoltre che il fondo affitti per i fuorisede passi dagli attuali 4 milioni a 50. Vogliamo l’istituzione di un tavolo permanente presso il Ministero, che coinvolga la rappresentanza studentesca. È importante anche limitare gli affitti turistici e contrastare quelli in nero. Abbiamo un’idea chiara sull’impiego dei fondi universitari e questa è differente da quella governativa, che al posto di costruire residenze pubbliche, punta sui privati, esponendo gli studenti alla speculazione.”

La riconversione degli immobili richiede del tempo. Cosa proponete nel breve termine?

“Un fondo che contrasti il caro affitti e dia agli studenti un sostegno economico immediato, la revisione dei bandi per la costruzione di nuovi alloggi per iniziare residenze pubbliche e la creazione di un registro per gli immobili trasferibili.”

Studenti poco disposti a fare sacrifici, magari lavorando, o il diritto allo studio è anche non essere costretti a lavorare?

“Diritto allo studio è studiare con tutti i mezzi e gli strumenti per farlo in serenità. Questo diritto dovrebbe essere di rilievo costituzionale e invece viene eroso, lasciando sulle spalle degli studenti il peso di gravare sulle casse familiari e di lavorare, spesso senza tutele. Questo fenomeno provoca molte rinunce agli studi e non a caso l’Italia è al penultimo posto in Europa per laureati.”

“Affitto dovere dei genitori” come sosteneva Giubilei?

“No, dovere statale poiché rientra nella garanzia del diritto allo studio ed è un investimento nella formazione. Invece solo il 5% degli studenti accede alle residenze pubbliche, il restante 95% è esposto al mercato.”

Dalle colonne de “Il riformista”, Hoara Borselli ha attaccato gli studenti, accusandoli di volere “l’affitto gratis” e, con un paragone con la storia Francese, di non volere il pane ma le brioches. Cosa rispondete?

“Se qualcuno pensa che avere i mezzi costituzionalmente garantiti come un letto, borse di studio e mensa non siano fattori primordiali e inderogabili dello Stato e del suo futuro, evidentemente viviamo in un Paese in cui la formazione e lo sviluppo sociale non sono priorità.”

L’articolo in questione: https://www.ilriformista.it/caro-affitti-cari-studenti-imparate-a-fare-sacrifici-ve-le-ricordate-le-tende-del-belice-356424/

Come state gestendo il tempo qui?

“Per questa settimana abbiamo organizzato attività per ravvivare il posto e conferirgli quella socialità e convivialità che una residenza pubblica deve rappresentare.”

Dunque è vostra intenzione restare “accampati” sino all’arrivo della Ministra Bernini, ovvero fino al 19 Maggio?

“La protesta continua. Vogliamo che la Ministra veda studenti mobilitati contro il suo Governo e ascolti la voce studentesca.”

Qualche tempo fa il candidato sindaco di Vicenza e capogruppo in regione del Pd, Giacomo Possamai, attaccò l’autonomia dicendo che Zaia ritiene di poter gestire meglio le risorse, evidenziando però le poche borse di studio della Regione.

“Mancano posti letto(2 mila per 100 mila studenti) e ci sono molti idonei non beneficiari delle borse di studio. Non pensiamo ci sia una mancanza di soldi ma di interesse sicuramente sì.”

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