Il Tricolore sventola in piazza Erbe (e non è una banalità)
Per questa Festa della Repubblica è tornato il Tricolore, ma da un paio di anni, sul pennone centrale di piazza Erbe a Verona, sventolava una bandiera veneziana. Non quella della Regione Veneto, simile nei colori principali, ma la “bandiera contarina”, il vessillo del doge Domenico II Contarini, vissuto nel XVII secolo.
Il fatto che in piazza Erbe a Verona da qualche giorno sventoli una bandiera italiana è una notizia. Negli ultimi due anni infatti, sul pennone al centro dell’antico foro romano, faceva bella mostra di sé la cosiddetta “bandiera contarina“, antico vessillo del doge veneziano Domenico II Contarini (seconda metà del ‘600). In vista della festa nazionale del 2 giugno, il consiglio della Prima Circoscrizione ha deciso di issare il Tricolore italiano.
La bandiera del doge Contarini è «il più bel vessillo veneziano giunto fino a noi», secondo il Comitato Veneto Indipendente, che in collaborazione con il Sindacato Libero e il Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi, ne promosse il restauro e il recupero. E proprio durante le celebrazioni delle Pasque Veronesi la bandiera venne più volte issata e lì lasciata a dominare il cuore di Verona.
Simile per i colori dominanti alla classica bandiera veneziana e a quella ufficiale della Regione Veneto, la bandiera contarina è però ricca di particolari e simbologie.
Da tempo, a singhiozzo, riemerge in città la polemica su quel pennone di piazza Erbe. Non è un pennone “ufficiale” della città, quindi non ci sono problemi a far sventolare bandiere legate a una rievocazione, secondo i promotori delle Pasque Veronesi e gli estimatori del vessillo, che ne sottolineano il valore culturale e storico.
Non esiste alcuna autorizzazione a lasciare la bandiera oltre i giorni delle rievocazioni storiche, secondo gli scettici. Inoltre, seppure non si tratti di una postazione istituzionale, come possono essere i fronti delle scuole, dei municipi o dei palazzi, è tutta da valutare l’opportunità di far sventolare su una piazza centrale della città il vessillo di un doge veneziano del diciassettesimo secolo.
È ancora da vedere se la decisione del consiglio della Prima Circoscrizione diventerà definitiva, ma il sentore è che la battaglia per il pennone non sia affatto conclusa. Intanto, per questo 2 giugno 2021, 75esimo anniversario della Repubblica Italiana, in piazza Erbe sventola il Tricolore.
Per certi versi, comunque, è un nuovo inizio, come quello auspicato per l’Italia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un passaggio di un discorso pronunciato ieri: «La nascita della Repubblica Italiana, nel 1946, segnava anch’essa un nuovo inizio: la edificazione di una casa comune, basata sulla libera sottoscrizione di un patto di cittadinanza da parte dei cittadini e, per la prima volta, delle cittadine».
«Sulle macerie il popolo italiano, i popoli d’Europa, i popoli del mondo, si proposero di non ripetere gli errori del passato. Non sempre ci siamo riusciti».
«Ma la spinta alla rinuncia della guerra, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, è stata allora, e rimane, robusta e forte».
Buona Festa della Repubblica.