Il Premio Strega: un concorso al passo con i tempi
Si è tenuto mercoledì al Polo Zanotto dell’Università di Verona l’incontro dal titolo “Aspettando il Premio Strega”. Durante l’evento sono intervenuti Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Antonio Prudenzano, giornalista e responsabile editoriale del ilLibraio.it. A fare gli onori di casa il direttore del dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università Arnaldo Soldani e la direttrice del Master di Editoria Federica Formiga. Al termine dell’evento sono stati consegnati i diplomi di fine corso ai ragazzi del Master.
Un premio ambito e molto discusso al quale partecipano ogni anno numerosi titoli. È questo il Premio Strega, di cui si è parlato mercoledì al Polo Zanotto dell’Università di Verona durante l’incontro Aspettando il Premio Strega, dedicato al premio letterario più importante d’Italia. In seguito ai saluti di benvenuto tenuti dal direttore del dipartimento di Culture e Civiltà dell’ateneo, Arnaldo Soldani e dalla professoressa Federica Formiga, direttrice del Master di Editoria, è stata passata la parola ai due ospiti: Antonio Prudenzano, giornalista e responsabile editoriale di ilLibraio.it e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci che conferisce il Premio Strega.
Le polemiche, ci ricorda Petrocchi, non mancano mai e contribuiscono a puntare ulteriormente i riflettori su questa competizione letteraria. Basti pensare a tutti quei libri esclusi dalla gara che vengono di conseguenza citati il giorno dopo sulle testate giornalistiche, creando ulteriore pubblicità ad autori molto validi. Nel corso degli anni comunque le discussioni non sono mai mancate e spesso si adattano al contesto e alla società in cui viviamo. Difatti «dopo la crisi economica del 2008 – ci fa notare Petrocchi – i libri vincitori erano a un passo dalla cronaca, come una sorta di istant novel». Questo dimostra quanto il Premio Strega, sebbene esista da tantissimi anni, sia sempre molto attuale mutando con noi e adattandosi anche al lettore. Di recente abbiamo così assistito alla nascita di opere dalle trame molto più complesse, fatte di «intrecci relazionali più complicati, identità di genere più fluide e caratteri femminili molto più forti».
I libri in gara non sono però gli unici ad aver abbracciato le nuove tendenze. «Il Premio Strega ha subìto nel tempo diversi cambiamenti sia a livello organizzativo che a livello promozionale» ci spiega Prudenzano. Le modifiche al regolamento hanno cambiato il metodo di votazione della giuria, permettendo così ai titoli delle piccole e medie case editrici di accedere alla seconda votazione che disputa il vincitore del premio, fatto che prima non accadeva, rendendo così difficile il superamento della prima selezione per la corsa al premio.
E se i tempi cambiano occorre un aggiornamento in modo tale da avvicinarsi a più pubblico possibile. Si è deciso dunque di coinvolgere, durante tutto l’anno, autori di tutte le fasce d’età istituendo i più recenti Premio Strega Giovani e Premio Strega Ragazze e Ragazzi. Inoltre si è pensato di aprire le porte anche alla letteratura europea tradotta in italiano con il Premio Strega Europeo. Un concorso dunque al passo con i tempi che ha deciso di rinnovarsi e arricchirsi sempre più, scrollandosi la polvere di dosso e seguendo le nuove tendenze. Lo dimostra l’intensa attività promozionale sui social e in particolare sulla pagina ufficiale Instagram dove si è riuscito a raggiungere 44 mila followers battendo ampiamente la concorrenza italiana. «Questo nuovo modo di comunicare ha dato il via anche a diverse iniziative tra i lettori e sostenitori del Premio» ci spiega Petrocchi, come il FantaStrega: il gioco letterario che emula il più consolidato FantaSanremo.
La domanda però che tutti ci stiamo facendo è: chi vincerà il Premio Strega quest’anno? Per saperlo non ci resta che attendere.
Alla conclusione dell’intervento il direttore della Fondazione Bellonci ha consegnato, assieme alla Professoressa Formiga, i diplomi del Master di Editoria, augurando ai neodiplomati tanta fortuna per il loro futuro. Ai ragazzi, dopo un anno di frequentazione difficile a causa del Covid, il merito e la soddisfazione di aver portato a termine con successo un percorso formativo impegnativo ma ricco di esperienze.