I volti di Pass: Carla Raso
Torna I Volti di Pass: la rubrica dedicata al “dietro le quinte”
del nostro giornale
di Jessica Turato
Articolo comparso nella sezione “Backstage” del n°49 di Pass Magazine
Questo mese per la rubrica dedicata ai collaboratori del nostro magazine abbiamo intervistato Carla Raso, l’addetta ai canali social.
Innanzitutto, presentati.
Mi chiamo Carla e sono al primo anno della magistrale di Editoria e giornalismo qui all’università di Verona.
Come sei venuta a conoscenza di Pass e da quanto tempo collabori?
Sono venuta a conoscenza di Pass tramite Facebook, grazie ai post che hanno cominciato a girare sulla pagina del magazine all’inizio di quest’anno accademico, i famosi Pass wants you. Ricordo di averli visti e di aver pensato che fosse un’iniziativa interessante, soprattutto per me che ero appena arrivata in un ambiente completamente nuovo. Mi sono detta subito che sarebbe stato bello entrare in relazione con dei ragazzi che condividono le mie stesse passioni. Ormai collaboro da ottobre.
Cosa significa, nello specifico, prendersi cura dell’aspetto social di un giornale come il nostro?
Per me significa mostrare la realtà attraverso mezzi che al giorno d’oggi conoscono e utilizzano un po’ tutti. Nello specifico, il mio compito è quello di prendere la parte iniziale di un articolo e pubblicarla nella nostra pagina Instagram, modificandone la grafica con i programmi Canva o Photoshop. In questo modo i nostri followers vedono attraverso questo canale che è uscito un determinato articolo sul sito o sul cartaceo. Con Facebook il processo è più immediato: mi basta copiare e incollare il link di una recensione o di un’intervista per riproporla al nostro pubblico. I social sono in continuo rinnovo quindi cerchiamo sempre di stare al passo: ad esempio, mi ritrovo spesso a fare Instagram stories su ciò che accade giornalmente nella nostra realtà universitaria o sondaggi.
Un giornale funziona grazie all’unione di diversi aspetti. Al giorno d’oggi che importanza credi che abbia la cura dei social?
Credo sia fondamentale. Gli studenti si sentono più vicini alla realtà quando questa passa attraverso i social, perché fanno parte della nostra vita quotidiana, fanno parte di noi. Attualmente quasi tutti hanno almeno un profilo Facebook o Instagram, anche se una cosa che ho notato è che sul primo abbiamo meno seguito. Instagram è diverso perché molto dinamico: ad esempio, ogni volta che propongo una storia mi ritrovo con almeno quattro, cinque followers in più. Il segreto? Usare gli hashtag giusti, che possano attirare un pubblico vasto.
Parliamo un po’ di te adesso. Cosa ti piacere fare nel tempo libero?
Amo viaggiare, andare ai concerti e dedicarmi alla fotografia. Fin da piccola sono affascinata dal mondo della grafica, ho frequentato il liceo artistico e di conseguenza mi è sempre piaciuto disegnare. Naturalmente adoro anche leggere.
Si parla di social, quindi…il tuo social network preferito qual è?
Instagram. Mi permette di trovare ispirazione in tutto ciò che vedo.
Devi scegliere. Mare o montagna?
Montagna, ma solo perché sono nata al mare, a Pantelleria!
L’ultimo libro letto.
“L’omonimo” di Jhumpa Lahiri. Una storia che parla del contrasto tra origini e appartenenza. Mi è piaciuto tantissimo, ne consiglio decisamente la lettura!