I nuovi orari della Meneghetti, ecco perché
Enrico Pigozzi, membro del Consiglio degli studenti e della Commissione biblioteche, ci spiega come siamo arrivati a questo importante risultato per gli studenti. Anche a Borgo Roma gli spazi studio hanno gli orari estesi di Veronetta. Per ora, però, si tratta di una prova.
Da un paio di settimane la biblioteca di Borgo Roma, la “Egidio Meneghetti”, ha cambiato orari. Gli studenti del polo scientifico possono ora sfruttare gli spazi studio anche di sera e nel weekend, come i colleghi che frequentano la “Frinzi”, l’altra biblioteca centrale del nostro ateneo: dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 23.30, il sabato fino alle 20, domenica e festivi dalle 9 alle 20.
Prima dell’11 marzo la chiusura era invece alle 19.30, il sabato addirittura alle 12.45, ovvero gli orari in cui sono garantiti i servizi bibliotecari. La domenica, manco a dirlo, porte chiuse.
«Trovavo assurdo che una biblioteca centrale avesse un orario così irrisorio rispetto a quello della Frinzi» dice Enrico Pigozzi, eletto in Consiglio degli studenti l’anno scorso con la lista “Medicinamente”. «Mi sembrava una presa in giro per gli studenti di Medicina e del polo scientifico. Quando mi sono fatto eleggere nella commissione delle biblioteche, è stata la mia prima richiesta».
L’unica alternativa all’attraversamento della città per raggiungere la beneamata Frinzi o Corte Maddalene era l’aula “bunker”. Niente a che vedere con l’antimafia, ma un’auletta accessibile anche “fuori orario” con una tessera, previa registrazione.
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«I dirigenti pensavano che quell’auletta fosse sufficiente, non essendo mai piena. Il problema era la complessità della procedura di accesso, che ovviamente scoraggiava gli studenti. Quando abbiamo spiegato le nostre esigenze, si sono dimostrati disponibili» racconta Enrico.
Di problemi in università ce ne sono tanti, ma in molti casi, toccando i tasti giusti e seguendo il percorso idoneo, qualche risultato per gli studenti si può ottenere. «Molto velocemente, devo dire, i vertici si sono attivati e dall’11 marzo è iniziata questa prova di tre mesi».
Si tratta infatti, al momento, solo di un periodo di prova. Al termine dei tre mesi sarà valutata l’effettiva presenza degli studenti negli orari “extra” e sulla base di questo verrà presa una decisione. Per il bene degli studenti, si spera.
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L’intervista a Enrico Pigozzi: