Guida galattica per gli autostoppisti: un’assurda esperienza nello spazio
Nelle ultime settimane sono molte le news sullo spazio che ci hanno tenuto con il naso all’insù: dal lancio del Dart, a Samantha Cristoforetti al comando della SSI, agli sfortunati tentativi di lancio di Artemis. La rubrica culturale di ottobre dedicata a questo tema prosegue con un consiglio di lettura spaziale.
Lontano, nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo, pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione.
Così si aprono le avventure della Guida galattica per gli autostoppisti, il romanzo di fantascienza umoristica scritto da Douglas Adams e pubblicato in Italia nel 1980 dalla Mondadori sulla collana Urania. La cosa interessante è che prima di diventare un libro era un podcast di quattro puntate, sempre pensato da Adams, e trasmesso negli anni ‘80 dalla BBC.
Limitarsi a definirlo un romanzo di fantascienza però sarebbe riduttivo, perché quello che si trova in queste pagine è un mirabolante viaggio che alterna in chi legge stati di perplessità, stupore, meraviglia e frequenti risate senza sapere nemmeno il perché. Il nonsense è ciò che permea l’intero racconto. Infatti, caro lettore, non è colpa tua se ti ritrovi quasi ad annuire per delle cose che in realtà sono davvero insensate. È il libro!
Ma di cosa parla esattamente? Tutto ha inizio sulla Terra, dove l’umano Arthur Dent protesta contro la demolizione della sua casa per lasciar il posto a una nuova tangenziale. Ma gli esseri umani non sanno che di lì a breve le loro vite saranno sconvolte da un evento davvero molto simile: delle astronavi aliene dovranno demolire l’intero pianeta Terra per via della costruzione di un’autostrada iperspaziale. Arthur però riesce a salvarsi grazie all’aiuto del suo amico Ford Prefect, il quale rivelerà ben presto di non essere un terrestre. Iniziano così le avventure surreali di questi due protagonisti che grazie alle informazioni contenute in una guida particolare, la Guida Galattica per gli autostoppisti, faranno un vero e proprio viaggio nello spazio, “chiedendo l’autostop” a diverse astronavi. Non saranno soli, perché qui incontreranno degli altrettanto assurdi compagni di viaggio: Zaphod Beeblebrox, un alieno a due teste, Trillian, un’umana, e Marvin, un robot perennemente depresso, perché è stato creato con le nuove caratteristiche CPV, ossia Carattere da Persona Vera.
Si alzò in piedi e guardò risolutamente nella direzione opposta a Ford.
«Quella nave mi odiava» disse avvilito, indicando la lancia della polizia.
«Quella nave? – domandò Ford eccitato. – Cosa le è successo? Lo sai?»
«Mi odiava perché le ho parlato».
«Tu le hai parlato? – disse Ford. – Cosa intendi dire?»
«Sai, ero molto annoiato e depresso, così sono andato a collegarmi al suo computer centrale. Ho parlato a lungo col computer, spiegandogli la mia visione dell’Universo».
«E cosa è successo?» lo incalzò Ford.
«Si è suicidato» disse Marvin, e si incamminò a grandi passi verso il Cuore d’Oro.
Questo è un libro che può essere apprezzato anche da chi non è un fervente lettore fantascientifico perché, attraverso l’umorismo di Adams, sono presentate delle questioni conturbanti, e proprio per questo assai accattivanti. Per esempio, non vi sentireste un po’ inquietati a leggere che, contrariamente a quello che crediamo noi esseri umani, sono i topi bianchi da laboratorio a fare esperimenti su di noi e a governare il nostro mondo? E ancora, potrebbe interessarvi conoscere la riposta che il computer chiamato Pensiero Profondo fornì dopo sette milioni e mezzo di anni di elaborazione ai discendenti degli scienziati alieni super evoluti che gli avevano posto “la domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto”?
La lettura della Guida galattica per gli autostoppisti potrebbe rispondere ad alcuni dei vostri dubbi, ma, in totale sincerità, è più probabile che ne faccia sorgere altri mille. È una sfida che non tutti sono disposti ad accettare, e tu?
Se poi dovessi proprio divorarlo, basti sapere che è il primo di una serie di cinque libri: Ristorante al termine dell’universo, La vita, l’Universo e tutto quanto, Addio e grazie per tutto il pesce, e Praticamente innocuo.
Buona lettura!