Giornata mondiale della salute mentale 2022: non lo sappiamo, ma riguarda ognuno di noi
Il tema della salute mentale viene solo saltuariamente menzionato dai mass-media. Purtroppo è “rispolverato” solo in poche occasioni come quella di oggi o a seguito di accadimenti rilevanti che ci vengono raccontati dalla cronaca.
Se prendessimo in considerazione un campione di persone, siano esse 10, 100 o 1000 e chiedessimo quanti di loro si recano in palestra per prendersi cura del loro corpo o quanti vanno dal dottore quando si sentono male, possiamo affermare con buona probabilità che quasi la totalità dei presenti alzerebbe la mano. Se chiedessimo, invece, quanti di loro incontra in modo regolare uno specialista della salute mentale, quali psicologi, psicanalisti o psichiatri, per prendersi cura della loro mente non vedremmo nessuna mano alzata, a parte forse quella di qualche spirito più coraggioso.
Questo fenomeno è frutto dello stigma sociale che è stato affiancato al tema della salute mentale. Le persone che si prendono cura di se stesse andando, per esempio, da uno psicologo, difficilmente condivideranno questa informazione con le persone che gli stanno intorno. Sono sopraffatte dal senso di vergogna e di inadeguatezza che purtroppo si è diffuso in tutti gli strati della società.
Riconosciamo la chiusura dei manicomi come gesto evocativo dei grandi passi in avanti che la società ha compiuto: come se si volesse dimostrare che ci si stava evolvendo in qualche cosa che si considerava essere migliore. La verità è che siamo rimasti fermi a quel 1978, quando la legge 180/1978 detta Basaglia, ha istituito la chiusura di questi istituti.
Quest’ultima affermazione è molto aspra e critica, ma ciò non significa che parte di essa non sia vera. Chi è affetto da disturbi mentali fatica a far convivere il proprio malessere con la vita sociale. Aprirsi agli altri risulta difficile perché non si sa mai come reagirà la persona con la quale si parla.
Un esempio simbolico che rappresenta perfettamente questa realtà è il seguente: se una persona ha un incidente e si rompe un braccio, i suoi amici saranno ben contenti di fargli una firma sul gesso, come segno di augurio di buona guarigione; se una persona è conscia di essere affetta da un disturbo mentale e condivide questa sua consapevolezza, allora molto spesso verrà emarginata.
Oggi ricorre la Giornata mondiale della salute mentale. Una ricorrenza che si celebra ogni anno il 10 ottobre e che è stata istituita dall’OMS nel 1992 come strumento di sensibilizzazione sul tema. Ogni anno viene attribuito un argomento centrale. Quello di quest’anno è “Rendere la salute mentale e il benessere di tutti una priorità globale”.
La Federazione Mondiale per la Salute Mentale si è resa conto che in questi ultimi anni il tema del benessere psicologico è diventato via via sempre più centrale. Questo ovviamente peggiorato dallo scoppio della pandemia e dalla guerra attualmente in corso ai confini orientali dell’Europa.
Il prendersi cura di sé non deve solamente essere visto come stare bene fisicamente, andare in palestra e fare la dieta. Prima di tutto viene lo stare bene con sé stessi. Il benessere interiore. Questo deve diventare la priorità.
La cosa più importante che ci sia è la qualità della nostra vita e per migliorarla dobbiamo imparare a prenderci cura delle nostre esigenze interiori, mentre per migliorare la vita degli altri dobbiamo rispettare chi sta vivendo un momento difficile e se possibile dargli una mano.
Questa giornata ha l’obiettivo di comunicare al maggior numero di persone che sentirsi fragili, riconoscere di aver bisogno di aiuto, non ritenersi al livello degli “standard” che ci vengono imposti dalla società non è qualcosa di cui vergognarsi. La vera forza non sta nel dimostrare agli altri di essere impenetrabili, ma nell’essere in grado di riconoscere le proprie debolezze. E una volta identificate, lavorare per diventare persone migliori.
Una frase molto evocativa dello scrittore Ernest Hemingway ci insegna proprio questo:
«Non v’è nulla di nobile nell’essere superiori dei propri compagni; la vera nobiltà sta nell’essere migliori del vecchio se stessi».
Disturbi della personalità, disturbi alimentari, disturbi dell’umore, disturbi depressivi e tanti altri potremmo citarne. Sono mostri che affliggono le persone che ci stanno attorno, ma non per questo possiamo demonizzare coloro che ne sono colpiti.
Quando alla sera andate a dormire ponetevi una sola domanda: “Come sto vivendo?”. La risposta, se sincera e a volte dolorosa, vi porterà verso una vita più sana e finalmente a comprendere l’importanza della psiche e il suo effetto su di voi.
Il mondo è nelle mani di noi giovani. Dobbiamo fare la differenza e metterci molto impegno se vogliamo cambiare le cose. Facciamo in modo che questa giornata, dedicata alla salute mentale, abbia senso di esistere.
Articolo di Francesco Donà Piubelli