Gfe: serve un’Europa Unita ora più che mai

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La Conferenza sul Futuro dell’Europa e la guerra in Ucraina sono stati i punti chiave dell’assemblea cittadina per l’Europa federale, organizzata dalla Gioventù Federalista Europea a Verona.

«Per la prima volta l’Unione Europea è in guerra». Questo è stato il commento del professor Giorgio Anselmi, ex presidente del Movimento Federalista Europeo (Mfe), durante l’assemblea convocata la scorsa settimana dalla Gioventù Federalista Europea (Gfe). L’incontro si è tenuto nella sala Montanari della Società Letteraria di Verona ed è stata un’occasione per riflettere sull’attuale situazione politica dell’Europa.

L’assemblea era stata organizzata per discutere le proposte dei federalisti europei nell’ambito della Conferenza sul futuro dell’Europa: un confronto pubblico aperto a tutti i cittadini europei sui temi cruciali per il futuro dell’Europa, tra cui l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.

«Eravamo stati sottratti dalla potenza e dalla violenza, ma abbiamo appena scoperto che l’Europa non può essere una “Grande Svizzera”», prosegue Anselmi. Per Gfe e Mfe la necessità di unità politica ed economica appare sempre più indispensabile alla luce degli avvenimenti recenti.

Il tema della Conferenza sul Futuro dell’Europa è stato introdotto da Tommaso Cipriani, vicesegretario di Gfe. «Si tratta di un innovativo esperimento di democrazia dal basso – spiega Cipriani -. Ogni cittadino europeo può proporre le proprie idee e commentare quelle altrui, tramite la piattaforma digitale multilingue futureu.europa.eu. I suggerimenti più apprezzati dagli utenti vengono valutati da un comitato esecutivo e dai presidenti di Parlamento, Commissione e Consiglio europei. Dai cittadini si arriva quindi ai tre presidenti».

Un momento della Conferenza sul Futuro dell’Europa con la Gioventù Federalista Europea.

Il professor Anselmi ha elencato le proposte dei federalisti europei in merito alla Conferenza. Al centro della questione si trova il problema dell’Unione Europea (UE) che «non ha la competenza di attribuirsi competenze». L’UE può agire infatti solo nei limiti di quello che gli Stati concedono. Per risolvere questo problema i federalisti invocano l’unione fiscale, in modo tale che l’UE abbia piena autonomia di spesa e la capacità di tassare direttamente sulla base delle proprie esigenze. A tal proposito il professor Anselmi ha citato lo slogan “No representation without taxation”, ovvero il ribaltamento dell’espressione cardine della Rivoluzione Americana.

Un altro tema importante per i federalisti europei è l’abolizione del diritto di veto in ambito economico e di politica estera. È stato analizzato il discorso del 17 dicembre di Mario Draghi, in cui il Primo Ministro spiegava che con l’abolizione del diritto di veto ci sarebbero Stati costretti ad agire contro la propria volontà, anche in ambito militare. I federalisti vogliono dunque l’unione politica, su cui fondare un nuovo Stato, affinché si superino le divergenze nazionali.

Al termine dell’assemblea sono intervenuti i rappresentanti di diverse associazioni giovanili veronesi presenti in sala, quali Europe Direct Verona, Amnesty International, Pianeta Milk Verona, Yanez Verona, Sanca Veneta, Volt Verona e Univr for SDGs. Il supporto reciproco, l’inclusività e l’essere cittadini attivi sono stati i punti principali toccati dai rappresentanti delle associazioni sopra citate per costruire un’Unione Europea più solida.

Articolo di Francesco Pari

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