Fridays for Future: la protesta contro il cambiamento climatico
Musica, flash mob, striscioni sull’emergenza climatica e bandiere della pace al corteo veronese dalla stazione si Porta Nuova a Piazza Bra.
Ben 150 studenti hanno aderito lo scorso venerdì allo sciopero globale del clima a Verona. Un’iniziativa che non si è tenuta solo nella città scaligera ma ha coinvolto tutta Italia.
Lo sciopero è stato organizzato ancora una volta dal movimento ambientalista Fridays for Future, con l’obiettivo di richiedere giustizia climatica e sociale. Un corteo è partito dalla Stazione di Verona Porta Nuova e ha attraversato alcune vie della città fino ad approdare in Piazza Bra. Musica e flash mob hanno animato la protesta contro il cambiamento climatico.
È stato poi simbolico il gioco delle sedie rivisitato a tema climatico: al posto di rimanere senza sedia, i partecipanti rischiavano quindi di rimanere senza delle risorse essenziali come acqua, cibo, futuro, libertà, educazione e aria.
Lo slogan dello sciopero era “people not profit”, perché l’obiettivo era quello di porre l’attenzione sulle persone, sull’equità e sulle MAPA (Most Affected People and Areas). Quest’ultima sigla racchiude i gruppi sociali e i territori che sopportano maggiormente il peso dei cambiamenti climatici come le persone povere, le minoranze e i gruppi indigeni che vivono in alcune zone dell’Africa e dell’America Latina.
Tra i vari cartelloni e striscioni con i motti dedicati al clima, spiccavano anche le bandiere della pace. Tale evento accade in un momento storico significativo e non sono dunque mancati dei riferimenti alla guerra in Ucraina.
I conflitti armati e la crisi climatica hanno dei punti in comune: entrambi intaccano l’equilibrio globale, la pace, lo sviluppo, i diritti e le vittime rimangono sempre i civili e il pianeta.